Tre Pozzi – Cagli (PU)
Cenni Storici
Questo torrente appenninico dalle verdi acque limpide ha la sua sorgente tra Pianello e Cagli. Il miglior posto per fare il bagno si chiama ‘ Tre Pozze’ dove si può fare il bagno tra 2 pareti di roccia in una specie di piccolo canyon pieno d’acqua. Potete raggiungere il posto seguendo la SP28 che si prende a Cagli in direzione di Pianello. Prima di Secchiano riconoscerete i posti per fare il bagno dalle numerose macchine parcheggiate sul ciglio della strada. Nelle vicinanze si trova anche un antico ponte romano.
Il F. Bosso da Cagli a Secchiano
Il nostro itinerario inizia a Cagli da Porta Massara, lungo la strada che risale la Valle del Bosso sino a Pianello e poi all’Umbria. Alla nostra sinistra si ergono le pendici boscose del M. Petrano (m 1162), mentre sulla destra i rilievi (M. S. Maria e M. Sercole) sono meno accentuati, sui 500 m di quota. Appena fuori dal paese sorge la chiesa di S. Croce e subito dopo, più in basso del livello della strada, il Mulino ed ex centrale idroelettrica dei Tre Pozzi, lungo un suggestivo tratto di torrente con marmitte scavate nella roccia, la traversa del mulino e una stretta forra dove i cagliesi sono soliti fare il bagno d’estate. A circa 1,5 km, sulla sinistra della strada, si trova la cappella della Madonna del Cerbino, in corrispondenza di un torrentello che scende dal bosco con pozze scavate nella roccia e salti d’acqua. Poco più avanti conviene parcheggiare l’auto nei pressi di una curva e prendere un viottolo che scende sino all’alveo del Bosso, anche qui incassato tra pareti calcaree. D’estate vale la pena di percorrere per un tratto l’alveo ghiaioso, ombroso per le pareti incombenti e particolarmente suggestivo. Più avanti giungiamo a un complesso di edifici sulla destra della strada, in riva al torrente: il mulino di Secchiano. Si tratta di un complesso di edifici in pietra rosa, restaurati per uso abitativo dopo che la parte adibita a mulino ha smesso di funzionare. In due vani annessi erano sistemate le macine per la triturazione della pietra calcarea con relative fornaci per la produzione della calce. Un torrentello laterale veniva anch’esso utilizzato per ottenere forza motrice. In questo punto il Bosso scorre in uno stretto alveo con rocce erose. Subito a monte si attraversa un ponticello e si prende verso valle una stradicciola che costeggia il torrente, potendo così osservare la traversa con salto d’acqua dalla quale iniziava il canale che alimentava il mulino. Questa stradicciola si prolunga in un sentiero che costeggiando la riva del torrente verso valle, ad una certa altezza, giunge fino a Cagli.