Rocca Maggiore – Assisi (PG)
Cenni storici
La Rocca Maggiore e la Rocca Minore rappresentano uno degli esempi più emblematici degli interventi di politica difensiva effettuati dal Cardinale Albornoz, dal 1353 al 1367, in Umbria.
La Rocca Maggiore sorse probabilmente all’inizio del secolo XII, sulle rovine di un’antica arce etrusca, in posizione tale da poter dominare Assisi e la valle del Tescio.
Le prime notizie certe che abbiamo sulla Rocca risalgono al 1174, quando l’Arcivescovo di Magonza ne prese possesso per conto di Federico Barbarossa, e da allora fu sede del potere feudale germanico fino a che Papa Innocenzo III cacciò il duca di Spoleto e con lui il piccolo Federico II di Svevia, (lo stesso fu battezzato ad Assisi nel 1197, all’età di tre anni, affidato alle cure di Corrado di Urslingen).
Un anno più tardi, durante un’assenza di Corrado, durante dei moti popolari indipendentisti gli assisani per la gioia di essere rientrati sotto la tutela papale abbatté torri e mura simbolo della dominazione imperiale.
La città rimase sotto il dominio guelfo fino al 1319 quando se ne impadronì, con l’aiuto di Federico da Montefeltro e del Vescovo di Arezzo, Guido Tarlati, il ghibellino Munzio di Francesco I Brancaleoni da Piobbico, i ribelli da lui capeggiati si abbandonarono anche ad atti di vandalismo sacrilego e simoniaco vendendo il tesoro conservato nella Basilica di San Francesco ai mercati di Arezzo, Fabriano e Firenze per 14.000 fiorini.
Al termine della guerra tra Assisi e Perugia, nel 1321 una breve pace fu prologo di molti anni di insanguinate e cruenti battaglie al termine delle quali, nel 1330, le due rocche risultavano alquanto danneggiate e in stato di abbandono; tali rimasero sino al 1362 quando, il Cardinal Albornoz, decise le opere di ristrutturazione e rinnovamento che comprendevano, oltre il recupero delle due rocche assisane, la creazione di un sistema difensivo che dominasse tutta la pianura utilizzando castelli preesistenti fortificandoli e ampliandoli per questo fine. Grazie a quest’opera di ingegno militare, Assisi e il suo territorio diventarono sempre più ambita meta per il controllo della pianura tra Perugia e Foligno e delle sue vie di comunicazione.
Nel 1385 Assisi ripassò sotto il dominio ghibellino con il Conte Guglielmo di Carlo Fiumi, alleato dei perugini nella lotta antipapale.
L’altalenante avvicendamento guelfi-ghibellini si protrasse sino al 1442 quando, dopo un lungo assedio, prima la Rocca Minore, il 13 dicembre, poi la rocca Maggiore, il 18 gennaio, si arresero a Niccolo I Piccinino il quale vi imprigionò il suo fido Antonello della Torre, Signore di Sterpeto, accusato di tradimento, e ve lo lasciò morire dopo atroci sofferenze.
Dal 1458 sotto la guida di Jacopo Piccinino iniziarono altri lavori di ampliamento con la costruzione del torrione ottagonale, e la realizzazione di un corridoio di collegamento dalla rocca al maschio.
Successivamente il papa Sisto IV restaurò il mastio nel 1478 e Paolo III fece erigere nel 1535-38 il torrione circolare vicino all’ingresso su cui spicca, ancor oggi, lo stemma pontificio.
Nel 1501 Assisi fu occupata da Cesare Borgia, le cui milizie saccheggiarono le chiese e stuprarono le suore.
Oggi, la Rocca Maggiore appare costituita da una cinta trapezoidale con torri in ciascun angolo; al centro si trova il castello munito di un’alta torre e la cinta muraria, che termina con la torre dodecagonale.
Curiosità
Il Cassero di S. Antonio, meglio conosciuto anche dagli assisani come rocca Minore, deve il suo nome alla confraternita di S. Antonio e S. Giacomo che si trova presso la porta dei Cappuccini sottostante alla rocca; viene anche chiamata Rocchicciola.
Entrambe le rocche sono collocate nei punti più alti di Assisi e sono collegate tra loro da una lunga muraglia nella quale, si crede, ci sia un percorso segreto.
Bibliografia
Liberamente tratto da http://www.assisinforma.it/sez-arte/storie_rocche.htm
Mappa
Link alle coordinate: 43.073225 12.615302