Mulino Silvestri a Rasiglia – Foligno (PG)

Cenni Storici

Rasiglia è una frazione di Foligno, a 648 metri di altitudine, all’interno della valle del fiume Menotre. Un borgo del XIII secolo. Le acque del Menotre scorrono attraverso opere di canalizzazione, determinando un intreccio d’invasi e cascatelle all’interno del paese che conserva l’aspetto tipico di borgo medievale umbro, raccogliendosi in una struttura ad anfiteatro. Le prime notizie sull’esistenza del paese risalgono agli inizi del XIII secolo, nelle cosiddette “carte di Sassovivo”, cioè l’archivio dell’Abbazia di Sassovivo. Qui è menzionata per la prima volta la curtis de Rasilia, che risultava avere come edificio di culto la chiesa di S. Pietro. Rasiglia era fiancheggiata dall’antica via della Spina, a circa tre chilometri, importante per i traffici commerciali tra Adriatico e Tirreno ed in particolare tra Roma e la Marca Anconetana. Nel XIV secolo anche a difesa della strada furono costruite alcune fortificazioni. Tra queste va ricordato, a Rasiglia, il castello dei Trinci (signori di Foligno), che con la sua posizione strategica permetteva il controllo della valle del Menotre. Nella prima metà del 600 Rasiglia, frazione di Foligno, vide lo sviluppo di tutta una serie di attività artigianali favorita dalla presenza della cospicua forza idraulica garantita dal fiume Menotre. Tra gli opifici potevano essere annoverati gualchiere, mulini (Accorimboni, Angeli, Silvestri, Ottaviani), lanifici (Tonti, Accorimboni) e tintorie che si dedicavano alla lavorazione di stoffe pregiate. Dal 1945 al 1980 circa, Rasiglia ebbe il massimo sviluppo economico. Negli ultimi decenni, invece, con la chiusura delle attività industriali, gran parte degli abitanti si è spostata a Foligno. Importante la risorsa idrica ed il turismo estivo. La grande abbondanza d’acqua del canale interno fu sfruttata per sviluppare l’economia e determinò il formarsi, lungo il suo corso, di numerosi opifici: gualchiere, mulini a grano, lanifici e tintorie che eseguivano la lavorazione di stoffe pregiate. Rasiglia può annoverare anche una piccola centrale idroelettrica, progettata e costruita prima della guerra dall’ingegner Luca Barnocchi. La tradizione popolare vuole inoltre che questa straordinaria gestione dell’acqua consentì al paese addirittura di essere il primo abitato dotato di corrente elettrica (o per meglio dire idroelettrica) di tutta l’Umbria. Le sorgenti principali del territorio di Rasiglia sono tre: la più importante come già detto è Capovena, situata nella parte alta dell’abitato la cui acqua sgorga dalla roccia di una grotta; la seconda è Alzabove che nasce sotto il monte Carosale e serve ad alimentare l’acquedotto della Valle Umbra Sud; per finire con Venarella, posta di fronte al campo sportivo serve ad alimentare l’acquedotto di Verchiano.

Per approfondimenti maggiori: www.rasigliaelesuesorgenti.com

 

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