Mausoleo di Lucio Canuleio – Bolsena (VT)

Un altro sito monumentale della Tuscia, di estrema importanza, che si sta perdendo definitivamente nella completa indifferenza delle istituzioni preposte.

 

Cenni storici

Si trova in località Sant’Arcangelo, circa due chilometri a sud di Bolsena.
Il mausoleo, ricondotto alla proprietà di Lucio Canuleio sulla base di studi antiquari e dal rinvenimento, nel 1888, nei pressi del sepolcro di un grosso frammento marmoreo con parte di cornice decorata, nel quale è stata letta la scritta [CANU] LEIUS L. F. ROM, era posto in prossimità del tracciato della via Cassia dalla quale era possibile scorgere il complesso, sito in posizione scenografica, addossato al pendio di una terrazza tufacea in lieve declivio verso il lago.
In epoca medievale, l’esterno fu completamente spogliato del rivestimento in pietra di peperino lavorata che lo rivestiva.
Nel 1986 fu interamente ripulito e reso agibile dall’allora soprintendente Angelo Timperi; purtroppo ora versa in una situazione di completo abbandono e di preoccupante degrado.
La cupola, sorretta fin dall’epoca da un ponteggio, rischia di crollare, i rovi sgretolano il calcestruzzo, un albero è cresciuto proprio accanto al monumento e le sue radici si sono introdotte nella parte sinistra.
Un altro sito monumentale della Tuscia, di estrema importanza, sta per essere perduto definitivamente nella completa indifferenza delle istituzioni preposte.
Purtroppo è solo l’ultimo di una lunga serie.
 

Aspetto esterno

Il Monumento si articola in basamento, tamburo e tumulo.
Il basamento era costituito da due terrazze in calcestruzzo con paramento a lesene in blocchi di peperino.
Il tumulo è caratterizzato all’esterno da quattro speroni di scarico.
Conserva un’altezza di circa 15 metri.
Impiantata su una piattaforma in calcestruzzo lunga m. 24, la prima terrazza (basamento dell’insieme) ha una fronte di m 21,25, scandita da sei pilastri a blocchi sovrapposti di peperino per un’altezza di m 3,40; la seconda terrazza, leggermente arretrata rispetto alla prima, alta nei tratti meglio conservati m 2,45, è anch’essa scandita da lesene; al di sopra si sviluppava il tumulo: di questo si individua nettamente il nucleo di conglomerato, culminante in alto in una piazzola di cocciopesto (non è dato ancora supporre una scala esterna), che con quattro enormi speroni di scarico forma altrettante camere cieche (ancora in parte con la terra inerte) con il lato esterno arrotondato (tracce dello zoccolo del tamburo sono state rinvenute nel lato posteriore del mausoleo.
 

Interno

L’interno, abbastanza ben conservato, è a croce greca con i quattro bracci ricoperti interamente in pietra locale, al centro fu rinvenuta un’urna cineraria che riportava il nome del defunto.
Vi si trovano tre nicchie cieche, profonde 1,15metri, con una luce di 2,50 metri e un’altezza di 2,80 metri.
L’ambiente è sormontato da una cupola avente 6,60 metri di diametro: conserva tracce dei rivestimento di stucco.
Il pavimento all’interno del tumulo si conserva nella porzione in cocciopesto ma reca tracce di un rivestimento in stucco.
In prossimità della nicchia centrale un foro dava accesso a una camera ipogea, accessibile anche dalla prima terrazza.
Nel piano inferiore, non accessibile, si trova la cripta e altre celle minori.
 

Nota fotografica

Le illustrazioni antiche del monumento sono tratte dal sito del senato e dall’articolo di Angelo Timperi.
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia Pierluigi Capotondi, che mi ha accompagnato nella visita e fornito interessanti informazioni.
 

Fonti documentative

https://www.persee.fr/doc/mefr_0223-5102_1987_num_99_2_1561

https://catalogo.cultura.gov.it/detail/ArchaeologicalProperty/1201339411

https://www.senato.it/W3/biblioteca/FondoAnticoDiStoriaLocale.nsf//0/BA49003204E779F4C12586BC004873A8?OpenDocument

 

Mappa

Link alle coordinate: 42.623754 12.001196

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