Eremo di San Lorenzo – Vallerano (VT)


 

Cenni Storici

L’insediamento cosiddetto occupa un costone tufaceo a circa 2 chilometri a Sud di Vignanello, 2,5 chilometri a Sud Est di Vallerano e meno di 1 chilometro a Nord Est di Orte, lungo il tracciato dell’attuale strada provinciale Orte – Amelia.
Non si hanno molte notizie storiche sull’area, oggi disabitata.
L’insediamento forse sorge su un’area di necropoli falisca, è molto probabile che non si trattasse di un monastero rupestre, ma di un insediamento rurale con la sua chiesa, di cui non si conosce la denominazione.
Forse è riferibile a una comunità benedettina dipendente dall’abbazia di Farfa, in effetti nel X secolo l’area rientra tra i possedimenti di Farfa.
La chiesa e l’insediamento di San Lorenzo sono sicuramente attivi nel X secolo, ma non si sa né quando siano stati fondati,né quando siano stati abbandonati.
 

Aspetto

Lungo il percorso verso l’eremo si trovano una serie di grotte, scavate nella parete di tufo, che denunciano un utilizzo ancora recente e sono spesso ingombre di materiale.
Una ha una mangiatoia scavata nel vano laterale.
Un sentiero, recentemente sistemato e assicurato con una corda fissa, ma con ancoraggi non più stabili, occorre fare attenzione, scende lungo la ripida scarpata sottostante e consente di entrare con l’aiuto di alcuni gradini in un lungo sotterraneo: un corridoio collega una successione di vani, divisi da sottili pareti di tufo, ciascuno dotato di un’ampia finestra o una porta aperta sul fosso.
Ai livelli inferiori si trovano altri ambienti ipogei, uno con cavità semicircolare probabilmente un forno, un altro a forma di quadrato con gradini all’entrata, e ancora uno a forma rettangolare più grande del precedente, scalpellato in modo rozzo con una nicchia e buchi alla parete di fondo, infine una camera ancora più grande sempre rettangolare.
A sinistra si trovano due ambienti collegati, in uno di essi, forse la chiesa, si notano tracce di intonaco sulle pareti dove, in modo poco leggibile, si intravede un affresco raffigurante, al centro della composizione la Madonna in trono in posizione frontale, che sorregge sulle ginocchia il Bambino benedicente.
Ai lati due figure di angeli, di cui è ben conservato quello di sinistra, identificato da una didascalia come MI[chael].
L’angelo di destra, di cui rimane parte della veste, è verosimilmente identificabile con l’Arcangelo Gabriele.
Alla base della composizione non più leggibile, si trova un’iscrizione su due righe.
Nella parte inferiore della composizione è dipinto un velarium.
Verso destra si aprono cinque ambienti, due franati, altri due di tipo rettangolare e un ultimo ambiente sovrasta l’insediamento una tomba a camera con arcosoli sovrapposti sulle tre pareti.
Anche a est si incontra un altro nucleo e salendo, lungo un muro fatto di blocchi di malta romana sul tufo.
Al livello più basso si incontra una piccola cavità dove si nota una scala anch’essa scavata nel tufo, per accedere a livello superiore dove sono visibili diversi loculi, in numero di dieci, che costituiscono una piccola necropoli.
Un’elementare prudenza nei movimenti è richiesta per la prossimità delle pareti scoscese della rupe e delle aperture non protette.
 

Fonti documentative

MACCHIA STEFANO, Le Chiese rupestri del Lazio Medievale(VI-XV Sec.) Tesi di Laurea Università degli Studi di Roma Tre, Facoltà di Lettere e Filosofia Anno Accademico 2012-2013

http://www.comune.vallerano.vt.it/c056054/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idservizio/20009

https://blogcamminarenellastoria.wordpress.com/2017/06/08/tuscia-il-villaggio-rupestre-di-san-lorenzo-a-vignanello/

 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia l’amico Pierluigi Capotondi, preziosa guida del territorio.
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

Link coordinate: 42.367157, 12.284340

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