Eremo di San Bartolomeo di Brogliano – Colfiorito

Dopo un lungo contenzioso nel 1984, la chiesa è entrata a far parte dell’arcidiocesi di Camerino, essendo territorialmente nella provincia di Macerata, poiché invece prima insieme ad altre parrocchie apparteneva alle diocesi di Nocera Umbra. Noi lo consideriamo Umbra a tutti gli effeti e lo collochiamo quindi nell’Altopiano di Colfiorito nel Folignate.

 

Cenni Storici

Il convento sorge su un’altura, a mezza costa del monte di Brogliano verso il monte Pennino, a poche centinaia di metri dalla strada statale 77 della Val di Chienti, a circa 2 km da Colfiorito e a 3 da Serravalle di Chienti. A pochi metri dall’edificio, situato ad 850 m s.l.m., scaturiscono due ricche vene di acqua, il tutto immerso in una macchia fittissima, cosa unica sugli altopiani Plestini che, pur essendo molto fertili e ricchi di acque, sono quasi spogli di piante ad alto fusto.
L’eremo S. Bartolomeo di Brogliano ebbe origine nella seconda metà del XIII edificato dagli abitanti di Colfiorito nel 1270, per questo l’arco della porta reca l’insegna di Foligno pur essendo in territorio di Camerino.
Con il passare degli anni l’eremo prese forma di convento, di cui si conservano ancora oggi imponenti mura e l’arco gotico del portale della chiesa.
I frati, circa sette o otto, conducevano una vita di rigoroso silenzio, di estrema povertà e di umile servizio alle popolazioni del territorio. Andavano a piedi nudi, ma, vedendo la popolazione che portava gli zoccoli di legno, per proteggersi dai serpenti, cominciarono a portarli anche loro, ricevendo l’appellativo di “zoccolanti”.
Si coprivano di pelli di animali, ma la cosa non piacque ai superiori dell’Ordine francescano che costrinsero gli Zoccolanti a vestire l’abito tradizionale.
Da qui nel XIV secolo è partita una delle più esaltanti e meravigliose esperienze di rinnovamento dell’Ordine francescano: iniziata dapprima da fr. Giovanni della Valle (1334-1351) e proseguita da fr. Gentile da Spoleto (1352-1355), ebbe dal 1368 nel Beato Paoluccio de’ Trinci da Foligno (+ 1392), così chiamato per la sua piccola statura, il grande promotore e iniziatore dei “fratres paupercoli et devoti” o “fratres de familia”, fino a diventare “fratres de Observantia”, con il Concilio di Costanza del 1415.
A fr. Paoluccio de’ Trinci si unì un gruppo di frati marchigiani, che guidati da fr. Francesco della Libera da Fabriano (conosciuto come Beato Cecco) diffusero la riforma nelle Marche, a Massa Fermana, Morrovalle, Forano di Appignano e Valleremita di Fabriano.
Nel 1400 la riforma dell’Osservanza ebbe i grandi Santi Bernardino da Siena, Giacomo della Marca e Giovanni da Capestrano.
Il luogo è stato sempre ricercato da frati osservanti e desiderosi di vita austera; ospitò tra gli altri i santi religiosi fra Angelo da Monteleone e fra Giovanni Vici da Stroncone. Sembra che nella chiesa conventuale siano sepolti gli stessi fra Giovanni da Valle e fra Gentile da Spoleto fondatori dell’ordine riformatore.
Il convento era già stato soppresso una prima volta nel 1810, in epoca napoleonica, ma poco dopo fu riaperto; tuttavia, con la nuova soppressione degli ordini religiosi dopo l’Unità d’Italia e le “leggi eversive”, i frati, intorno al 1869, lasciarono definitivamente il convento che fu messo in vendita dal Demanio, senza che nessuno lo acquistasse. Di conseguenza, per qualche anno, si trasformò in rifugio di poveri contadini.
Acquistato nel 1961 dai Padri Somaschi di Belfiore, ha accolto fino a qualche anno fa gruppi giovanili o persone desiderose di riposo. Dopo i gravi danni subiti nel terremoto del 1997, è stato completamente restaurato. Ora, per iniziativa del già provinciale, padre Ferdinando Campana, sono tornati i Francescani Minori della Provincia Picena.
 

Bibliografia

http://www.ilturismoculturale.it/convento-di-brogliano/

http://it.wikipedia.org

 

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