Convento di Colfano – Camporotondo di Fiastrone (MC)

Cenni Storici

• Una chiesetta
• Un bosco, un pozzo, tanta acqua
• Il Beato Francesco da Caldarola

È un convento che vanta una storia molto antica. Eretto ad un terzo della via che da Caldarola conduce a Sarnano, è situato a pochi passi dalla sponda sinistra del fiume Fiastrone, per cui si può dire che anche questo, come quello di Ponte La Trave, sia un altro convento «fluviale». Da Camporotondo dista circa un chilometro. Il nome risulta composto da due parole colle e fano; la loro fusione dà Colfano, e significa che in quel colle, nell’antichità romana, ci doveva essere un bosco o un recinto sacro (fanum) dedicato a qualche divinità tutelare. Alcuni resti in pietra testimoniano la presenza di una costruzione degli anni 1100; dipendente dai monaci abbruzzesi di san Clemente di Casauria, offrì rifugio a san Francesco ai tempi dei nostri racconti. Una fonte, che prese e conserva il nome del Santo di Assisi, è situata nel sotterraneo in corrispondenza con il centro del refettorio del nuovo convento, ed è facile e poetico attingere l’acqua con un secchiello che vi si cala mediante una carrucola. Per quanta acqua si attinga, si mantiene sempre allo stesso livello. Molte persone di fede, bevendo quell’acqua, ne hanno tratto vantaggi fisici e spirituali. In un anno in cui i frati si erano mostrati alquanto impazienti per le continue richieste di acqua, la fonte si seccò. Ma dopo un po’ di tempo, rimesse le cose a posto, l’acqua ritornò fino al primitivo livello che tutt’ora conserva (1). Due secoli più tardi, un altro Francesco volle imitare Francesco d’Assisi; ne raccolse l’eredità spirituale e, tra quelle mistiche mura, ne rivisse l’altissimo ideale: era il beato Francesco Piani da Caldarola (1424 – 1507). Egli fu predicatore, confessore ricercato e apostolo della carità. Nella sua città fondò il Monte di Pietà e la Confraternita del Monte, alla quale fu affidata dal Municipio la direzione e la cura dell’Ospedale Civile e dello stesso Monte di Pietà. Il Beato stesso ne scrisse gli Statuti e donò alla confraternita un prezioso dipinto della Vergine, opera di Lorenzo d’Alessandro (1491), che il papa Pio VII volle incoronare solennemente mentre faceva ritorno a Roma dall’esilio. Dopo tante fatiche spese nel servizio di Dio e del prossimo, morì a Colf ano nell’anno 1507, e il suo corpo oggi giace in un’urna artisticamente lavorata, posta nella primitiva cappella debitamente restaurata, dove sostò san Francesco d’Assisi (2). Nel 1322 il Padre Guardiano di Colfano era Custode, insieme a quattro massari, degli Jura et instrumenta Communis, cioè dei libri, registri, archivio e sigillo del Comune di Camporotorno del Fiastrone (3). La chiesa e il convento, completamente rinnovati nelle loro strutture, sono dotati di pregevoli opere d’arte e, insieme all’attiguo bosco, costituiscono un riposante luogo di incontri e di preghiera.

1) GONZAGA F., De origine, p. 205. AM, 1215, XXVII. PAGNANI G., I luoghi, passim.
2) FRASCADORE ERMENEGILDO, Francesco da Caldarola, in Bibl. Sanct., V, col. 1153. PAGNANI G., I viaggi, p. 61, 88 Ss.; Luoghi, p. 164 s. TALAMONTI A., Cronistoria, II, p. 356 s. Mart. Franc., 12 settembre. ORTOLANI C., Santità, p. 69; a p. 70 riporta il nome di un altro Francesco da Caldarola.
3) CECCHI DANTE, Statuta Castri Campirotundi (1322-1366)…, Milano 1966, p. 10.

tratto da “Santuario di San Liberato centro vitale della terra de I Fioretti” di Umberto Picciafuoco 1987.

Per approfondimenti maggiori: www.ofsjesi.org

 

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