Chiesa di Santa Maria Assunta – Arrone (TR)

La chiesa seppur con impostazioni rinascimentali presenta ancora affreschi tardo medievali di notevole valore.

 

Cenni Storici

La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta risale al XV secolo, è situata nel quartiere di Arrone denominato Santa Maria, corrispondente all’abitato di più recente formazione, situato al di fuori del castello.
 

Aspetto esterno

L’edificio ha facciata a quattro spioventi con campanile a vela e tre portali; quello centrale datato 1493, conservava nella lunetta un affresco raffigurante la Madonna e gli Angeli, ora non più visibile.
 

Interno

L’interno è a tre navate divise da grandi arcate su pilastri, terminanti in tre absidi.
Nella prima nicchia della navata di sinistra è posto il fonte battesimale in pietra, realizzato nel XVI secolo, sopra la coppa di forma poligonale sono poste le figure in stucco di San Giovanni Battista e del Cristo, il basamento ha forma di un’anfora, ornata da festoni e da due draghi che stringono tra le fauci la conchiglia per l’acqua benedetta.
La nicchia è affrescata con la raffigurazione della Madonna col Bambino in trono e angeli, sotto la Presentazione al Tempio, Santa Lucia e Sant’Antonio da Padova, opera di un modesto pittore della metà del XVI secolo.
Di seguito, un affresco molto danneggiato di Sant’Antonio abate, è posto dietro una statua di San Giovanni Battista.
Nella nicchia successiva Madonna col Bambino in trono.
Sotto una porta mette in comunicazione con l’Oratorio del Sacramento, costruito nel 1626 dalla omonima confraternita, che si presenta oggi spoglio e disadorno; vi si conservano alcune tele provenienti dagli altari demoliti della chiesa.
Lo Sposalizio della Vergine appeso di seguito è una copia moderna di un originale cinquecentesco.
Nella cappella successiva, intitolata alla Madonna delle Grazie, è affrescata una Madonna col Bambino in trono tra angeli.
Sopra si legge la scritta ECCE DOMINA MUNDI.
Sotto Sant’Antonio abate, Sant’Andrea e Sant’Ambrogio.
Nell’ultima cappella della parete sinistra si ammira un bell’affresco di scuola dello Spagna, raffigura, nella calotta, racchiusa entro una mandorla una Madonna col Bambino in trono tra angeli.
Nel tamburo San Sebastiano, San Giovanni Evangelista e San Rocco.
Prima della porta della sagrestia si trova ciò che resta del Trittico del Maestro di Arrone, identificato ora in Bernardino Campilio, già conservato in San Giovanni, datato 1487 e trafugato nel 1971.
Nella predella sono raffigurati, l’Angelo annunciante, Cristo in pietà e l’Annunciata.
Si legge la scritta: …CONS FECIT HOC OPUS ANNO DOMINI MCCCCLXXXVII / HOC OPIS F.F. SPECTABILES VIRI DER PERANTONIUS ET MERLINUS BARTOLIEX COMMISSIONE COMMUNITATIS ARRONIS AC PREACLAR
Sopra si ammira una tela raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Pietro e Giovanni Evangelista, attribuita al pittore calabrese Francesco Cozza, attivo a Roma nel XVII secolo.
L’abside di sinistra è affrescata da Lorenzo e Bartolomeo Torresini.
NeLla parete soprastante l’arco absidiale sono effigiati Isaia, sotto è la scritta ESAIE VOX CLAMANTIS IN DESERTO PARATE VIAM DOMINI ESAIAS, la Sibilla Tiburtina, con sotto la scritta frammentaria …ELISABETTA… e angeli.
Nel sottarco Santa Barbara, Santa Caterina d’Alessandria, Santa Lucia e Sant’Apollonia.
Nel catino Lapidazione di Santo Stefano; sulla parete Battesimo di Cristo e Nascita di San Giovanni Battista.
Sul pilastro sinistro si vede la parte inferiore di un santo.
Pregevoli sculture in terracotta invetriata del XVI secolo, opera di Giacomo e Raffaele di Montereale, adornano l’abside, raffigurano San Giovanni Battista, la Madonna del Latte, posta al centro entro una nicchia, e Sant’Antonio abate.
Il ciclo di affreschi dell’abside centrale è opera, datata 1515, di Vincenzo Tamagni e Giovanni da Spoleto.
Sulla parete soprastante l’arco trionfale sono raffigurati Cristo fra i Dottori, Fuga in Egitto, Martirio di Santa Caterina, Tentazioni di Sant’Antonio, Sposalizio della Vergine, Presentazione al Tempio, Martirio di San Lorenzo, Visitazione.
Sui pilastri a sinistra San Sebastiano e San Pietro, a destra San Rocco e San Paolo.
Nel catino absidale Incoronazione della Vergine; nel tamburo Dormitio Virginis e Natività.
L’iconografia del ciclo di affreschi è ispirata a Filippo Lippi.
Sul cornicione che limita la circonferenza del catino corre la scritta: PROPHETA IOSUE PROPHETA ELIAS. DANIEL. IOAS. PLUDQ PROPHETA, RESTAURATUM IN HONORE VIRGINIS. MDXVI.SIBILLA ERITHREA,.TIBURTINA. CHUMANA. XAMIA. IUDIT.
Sullo spesso della finta mensa d’altare si legge: VINCENTIUS DE …ES DE SPOLETO …CIEBANT.
Infine, sulla cartella sorretta dai due angeli nella parte inferiore dell’edicola: COCIPIT UIC VIRGO M/ PARIT HIC BUSTA / PARANTUR HIC VOLAT / AD SUPEROS / HIC DIA/DEMA CAPIT AERE SUO COMUNITAS / ARRONI.
L’abside di destra è completamente affrescata da Lorenzo Torresini, nella parete absidale Padre Eterno e Madonna della Misericordia.
Ai lati, da sinistra in basso, Cattura di Cristo, Flagellazione, Cristo coronato da spine, Crocifissione, Deposizione nel sepolcro, Risurrezione; in alto due angeli sorreggono una targa.
Sul pilastro decorato a grottesche si legge la data 1544.
Sulla parete destra, in una cornice barocca, una tela raffigura la Cena in Emmaus, opera di Giovanni Antonio Galli, detto lo Spadarino.
Segue l’altare della Madonna del Rosario con una tela datata 1609, di un pittore affine a Giuseppe Bastioni.
In alto una tela, opera di Eberhart Keihau, raffigurante la Madonna assunta tra Santi.
Sempre sulla parete di destra un affresco frammentario raffigurante Sant’Antonio.
Nella seconda cappella di destra si trovano affreschi raffiguranti Madonna col Bambino e i Santi Martino vescovo, Rocco, Felice, Lucia e, più in basso, Antonio abate.
Nel timpano è raffigurato il Padre Eterno.
Si leggono le scritte con i nomi dei santi, la data: ADI 5 DE MARZU 1518 e la dedica dei committenti: QUESTA CAPPELLA LANDO F. FARE. LINFRASCRITTI CIOE IULIU DE CONFORZO ED MICANTIO DMORICONE ET ANTONIO DE IOVANI ET ANGELILLU DE PIERDONATO ET CAMILLU DE CONFORZU PER LORO DEVOTIONE.
A seguire si trova l’affresco più antico della chiesa, probabilmente opera di Tiberio d’Assisi, datato 1513 e raffigurante San Rocco.
Si legge l’iscrizione IANNA DE IOANNI DE LAGO F.F. MDXIII.
Nella prima cappella di destra, sono raffigurati i Santi Biagio e Giacomo; sotto corre l’iscrizione ….ORE 1572 S.O. BLASIO ORA PRO NOBIS.
In controfacciata, sopra una cantoria dipinta con raffigurazioni di David e Golia, il Trionfo di David e David e Saul, è posto un organo realizzato nel 1831 dal Conte Alderano Spada, notissimo organaro ternano.
 

Fonti documentative

FABBI A. Guida della Valnerina: storia e arte / Abeto (PG), presso l’autore, 1977
FABBI A. Storia dei comuni della Valnerina Abeto (PG), presso l’autore, 1976
GENTILI, GIACCHÈ, RAGNI, TOSCANO, L’Umbria – Manuali per il territorio – La Valnerina, Il Nursino, Il Casciano – Edindustria Roma, 1977
GUERRINI G. Le Chiese di Santa Maria
PETRALLA MARIO E SAPORI GIOVANNA – La chiesa parrocchiale di Santa Maria di Arrone. Documenti ed opere
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

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