Chiesa di Santa Caterina – Trevi (PG)
Cenni Storici
Ciò che resta della chiesa è situato sulla strada panoramica, che si stacca dalla provinciale e sale verso “I Cappuccini” dove ora è il Cimitero Civico.
Gettando lo sguardo in alto su uno sperone del monte, nota i resti ancora in piedi della parte di fondo dell’antica Chiesa di S. Caterina, fatta demolire dalla Congregazione di Carità alla fine del secolo scorso, difesa da una capanna (proprietà privata).
Appartenne al Comune di Trevi che l’accrebbe nel 1472, con l’interessamento della famiglia Petroni la quale vi appose il proprio stemma nella facciata; la magistratura comunale vi si recava ogni anno per l’offerta dei ceri il giorno della festa titolare, secondo una antichissima consuetudine sanzionata dallo Statuto.
Il vescovo de Lunel, nella sua visita pastorale del 1571, la dice destinata alla sepoltura degli appestati, e con la volta che minacciava rovina; sicché per la scomoda ubicazione, rimase abbandonata, tanto che il vescovo di Spoleto Carlo de Benedictis in occasione della visita pastorale del 1727 la dichiarò sospesa.
Da qui proviene la tela con il Martirio di S. Caterina oggi in S. Maria delle Lagrime.
Nella parete di fondo conserva uno degli affreschi più interessanti e significativi del Trecento umbro, chiaramente attribuibile al “Primo maestro di S. Chiara da Montefalco“, (pittore ad oggi conosciuto soltanto per gli affreschi in S. Chiara di Montefalco e per questo così denominato) databile circa il 1326: una grande Crocifissione, con le Marie, S. Francesco e S. Giovanni Evangelista, sull’estrema destra S. Caterina d’Alessandria.
Il Restauro
Il restauro della parete di fondo della antica chiesa di Santa Caterina è stato presentato al pubblico sabato 5 febbraio 2011, alla presenza delle autorità locali e regionali, frutto della sinergia degli enti locali e territoriali, Regione Umbria, Comunità Montana e Comune di Trevi, ma anche della lungimiranza dei proprietari che con la loro disponibilità hanno permesso a questo gioiello del Trecento umbro di rinascere a nuova vita e di essere visibile e visitabile grazie anche al bel percorso disegnato e realizzato dall’Ente montano.
Fonti documentative
Cartellonistica sul posto
S. Nessi S. Ceccaroni – Itinerari Spoletini 5 – Da Spoleto a Trevi lungo la Flaminia – Spoleto 1979
http://www.treviambiente.it/