Chiesa di San Pietro in Campovalano – Campli (TE)
Cenni Storici
Sulla strada statale che conduce ad Ascoli Piceno a poca distanza dalla Necropoli di Campovalano, si erge la Chiesa di S. Pietro. Fu costruita dai Benedettini nell’VIII sec. con annesso il convento sui ruderi di un tempio romano e fu ricostruita in forme romaniche all’inizio del sec. XIII.. L’esistenza di un edificio precedente l’insediamento benedettino potrebbe essere confermato dal ritrovamento di strutture in blocchi di travertino, come il frammento di una statua inneggiante il “Divino Iulio”, murato all’ingresso della sagrestia. Tra il 1968 e il 1969 la Chiesa ha subito radicali lavori di restauro con il recupero dell’abside, della cripta e il ripristino dell’interno originario, che si puo` ascrivere alla scuola dei cosiddetti Maestri di Casauria. La facciata e` sormontata da un arco ogivale e l’interno e` suddiviso in tre navate da pilastri rettangolari su cui sono impostate tre arcate a sesto acuto. Molto particolari, dal punto di vista del colore, sono le murature in pietra squadrata intervallate da liste di laterizio. Resti di affreschi votivi si possono ammirare sui pilastri, mentre lungo le murature si conservano frammenti erratici dell’epoca classica e medioevale. Di notevole interesse, sul muro della navata sinistra e` la fronte del sarcofago tardo romano del “Negoziante di marmi” Aurelio Andronico di Nicomedia. Importanti gli affreschi, tra cui il più antico è quello duecentesco della Madonna col Bambino, sul primo pilastro di destra. Fu dipinto dalle maestranze dell’epoca attive soprattutto nell’aquilano, mentre il Sant’Onofrio sul terzo pilone di sinistra, più modesto, risale ai primi del Quattrocento ed è forse riconducibile ad un pittore locale, Antonio da Atri. Di grande effetto inoltre sono alcuni capitelli scolpiti in bassorilievo dai ‘Maestri di Casauria’ e resti di affreschi votivi. Il complesso architettonico, restaurato nei secoli XII e XIII in stile romanico, presenta una massiccia torre campanaria e una struttura a tre navate. Unico nella sua specie, l’ingresso alla chiesa è preceduto da un atrio quadrato, luogo in cui sostavano i fedeli non ancora battezzati. In Chiesa e` custodito un frammento d’iscrizione, parte di un monumento dedicato a Caio Giulio Cesare.