Chiesa di San Lazzaro – Piani di Verchiano


 

Cenni descrittivi

La chiesa di San Lazzaro sorge nei piani di Verchiano, nei pressi della frazione di Ponte San Lazzaro.
Nel luogo sin da prima del XV secolo era in funzione un lazzaretto, sicuramente fondato dai cavalieri di San Lazzaro o Lazzariti (Templari), che furono ospedalieri appartenenti all’Ordine Militare e Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme, un ordine costituitosi a Gerusalemme nel XI secolo nato per dare cure ed assistenza ai lebbrosi.
Nel 1498 Papa Alessandro VI emanò una prima bolla di soppressione per i Cavalieri di San Lazzaro, ma il provvedimento rimase lettera morta per i numerosi interessi e possedimenti che aveva l’ordine, fu necessaria una seconda bolla del 1572 decretò la definitiva soppressione dell’Ordine di San Lazzaro, del ramo italiano.
Dal secolo XIV in poi l’organizzazione di questi ospizi passò in mano ai ” Cerretani ” da cui il dispregiativo ” Ciarlatani ” appunto di imbroglioni.
I Cerretani ottenuto l’appalto di detti ospitali e vestito l’abito della religione, con un documento di riconoscimento, appunto “La patente“, gelosamente custodita in borsa, questuavano il territorio, loro assegnato, di casa in casa traendone notevoli profitti e versando all’organizzazione ospitaliera solo un modesto canone di affitto.
La storia di appaltatori di questue e venditori di indulgenze cessò con il Concilio di Trento che abolì la figura dei questuanti delle opere pie (quaestores elemosinarum).
Quando l’ospitale di San Lazzaro cessò la sua funzione di ospizio per i malati di pelle la chiesa rimase attiva come santuario mariano frequentato sino a pochi anni fa come uno dei santuari terapeutici della zona di Verchiano insieme alla chiesa di San Salvatore.
La chiesa di San Lazzaro è elencata tra quelle dipendenti dalla pieve di Verchiano, ma a fianco fu annotato “est sine cura, fuit hospitale“, e certamente nel sec. XV era divenuta di collazione vescovile.
Attraverso dei documenti si sa per certo che a Verchiano, dopo S. Lazzaro, funzionò un altro ospitale, quello di San Lorenzo per il quale si trovano disposizioni testamentarie in un atto del 18 agosto 1505 in cui “Angelus Iohannis de castro Verchiani item reliquit in operibus S. Marie Misericordie fl. unum, item in operibus S. Salvatoris bol. 20, item reliquit in operibus hospitale S. Laurentii de Verchiano bol. 10“; altro atto simile lo troviamo l’11 giugno 1506 fatto da “Dominicus Mactei de castro Verchiani“.
Sul finire di quel secolo l’ospitale era ancora attivo e lo gestiva la fraternità di S. Maria.
Verso l’ospitale per lebbrosi e la chiesa di San Lazzaro, considerato santuario mariano, si facevano da Verchiano piccoli pellegrinaggi processionali la terza domenica di maggio in onore della Madonna e la prima domenica di giugno in onore di S. Eurosia per scagionare le tempeste.
San Lazzaro è invocato dalla devozione popolare come protettore contro le pestilenze.
All’interno si venerava una statua lignea della Vergine del XIV secolo, ora riposta altrove dopo il terremoto.
La chiesa, come precedentemente accennato, ha subito il colpo di grazia con il terremoto del 1997 che l’ha fortemente danneggiata tanto da renderla completamente inagibile.
Sorge accanto alla strada che da Verchiano attraversa i piani e va verso Sellano, da una parte, e Colfiorito dall’altra, sulla via della Spina, arteria di fondamentale importanza sin dai tempi dei Romani e diventata poi strada dei commerci e dei pellegrinaggi mariani tra Umbria Marche.
E’ una piccola struttura con un porticato a colonne di mattoni sulla facciata, era circondata fino a pochi anni fa da un piccolo prato con panchine per i devoti che la frequentavano.
Dopo un iniziale puntellamento è in uno stato di abbandono.
 

Fonti documentative

La via della Spina -Scuola Media di Colfiorito – Comitato Sagra della Patata Rossa Colfiorito 1988
M. Sensi – Vita di pietà di un altipiano tra Umbria e Marche – secc. XI-XVI -1984
 

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