Chiesa di San Bevignate – Perugia

Costituisce uno dei Poli Museali del Comune di Perugia ed è aperta al pubblico secondo gli orari e le modalità che troverete in questo link del comune di Perugia.

 

Cenni Storici

Il complesso di San Bevignate in Perugia sorse originariamente nel periodo romano, infatti durante i lavori preparatori al restauro, dopo la demolizione del pavimento della chiesa, è stato rinvenuto un ampio tratto di pavimentazione in cotto e, a una quota inferiore, un tratto di pavimentazione in mosaico di periodo romano.
Gli scavi sotto la navata, a cura della Soprintendenza Archeologica, hanno restituito un sistema di cinque vasche diverse per tipologie e superfici.
Due sono collegate tra loro e presentano una pavimentazione a mattoncini disposti a spina di pesce.
In una di queste è stata recuperata anche una moneta di bronzo, databile tra il III e il II secolo a.C.
Sono stati inoltre rinvenuti dei canalicoli simili ai moderni impianti fognari.
Secondo gli esperti, che lo hanno definito un reperto molto raro, si tratterebbe di un impianto artigianale per il trattamento dei tessuti.
La scoperta della “lavanderia-tintoria” di epoca romana, con il conseguente passaggio sotterraneo di acqua giustifica l’attenzione massima che i Cavalieri Templari dedicarono a questo sito.
Successivamente sulle rovine del fabbricato romano un eremita perugino di nome Bevignate edificò una piccola chiesa dedicata a San Girolamo.
Si ipotizza che Bevignate, “qualunque sia stato il suo sfondo di vita“, una volta entrato in contatto con i Templari, introdotti nel possesso di quell’area per volontà di papa Gregorio IX, sarebbe stato accolto nell’Ordine e parrebbe del tutto naturale che “i Templari, costruendo la loro chiesa, avrebbero voluto avere uno dei loro nel registro dei santi“.
Risulterebbe altrimenti di difficile spiegazione il fatto che la nuova chiesa dei Templari sia stata dedicata a uno sconosciuto eremita locale che, non ancora proclamato santo, veniva tuttavia rappresentato nella parete di fondo dell’abside vestito di bianco.
 

Breve storia della Chiesa di San Bevignate

La costruzione della chiesa di San Bevignate, come la vediamo oggi, iniziò verso il 1256 per terminare nel 1262, tutto ad opera dei cavalieri Templari.
I lavori sulla chiesetta di San Girolamo furono iniziati da Bonvicino di Assisi.
Il problema più grosso che si dovette affrontare fu la consacrazione della chiesa perché era necessario il riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa di Roma della Santità di San Bevignate.
Sia il Consiglio Comunale di Perugia che i Templari si adoperarono per questa santificazione, addirittura intervenne anche Guglielmo di Beaujeu, Gran maestro dell’Ordine, e pur di ottenere lo scopo supportarono anche Carlo d’ Angiò, gradito al Papa, come sovrano al Trono di Gerusalemme: una delegazione perugina al comando del Templare Michele da San Martino raggiunse Roma per questo ragione.
I cavalieri di Cristo, altro nome dei templari, non poterono vedere approvato il culto di San Bevignate in quanto la Congregazione dei Riti approvò la Santificazione del santo perugino solo nel 1605.
Lo sviluppo della sede templare perugina si ebbe dopo il 1285, cioè dopo l’aggressione dei cittadini dell’alto Tevere alla sede templare di San Giustino d’Arna; l’aggressione a questa sede si ebbe a causa di dissidi patrimoniali.
Da San Giustino i templari furono costretti a fuggire e si ritirano e ingrandirono San Bevignate.
Soppresso l’ordine dei Templari nel 1312 i beni passarono all’ordine di San Giovanni e nello stesso anno fra Bevignate da Spello, vice priore del priorato di Roma, ne prese possesso.
I cavalieri Giovanniti non andarono mai ad abitare questa sede, in quanto dopo aver ricevuto i numerosi beni templari non avevano personale sufficiente per gestirli.
Nel 1314 Rico di Corbulo, ricco mercante perugino, comprò il complesso per farne un monastero femminile.
Nel 1516 le suore, per problemi economici, abbandonarono San Bevignate che tornò di nuovo in mano ai cavalieri Giovanniti.
Gli edifici subirono almeno vari passaggi di mano, come commende personali, tra cui i due cavalieri Giovanni Benedetto di Averardo di Montesperelli e Paolo de Barzi perugino.
Considerato che i commendatari percepivano le rendite senza occuparsi troppo della manutenzione dello stabile, nel 1618 fu istituita la Compagnia Laicale di San Bevignate a cui era affidata l’ufficiatura e la custodia del Tempio.
Nel 1860, con l’unità d’Italia, l’Abazia fu soppressa e nel 1876 fu presa in carico dal Comune di Perugia che ne fece un uso improprio: da deposito legnami a canile, da caserma dei vigili del fuoco a magazzino.
Nel 1902 si parlò di restaurare la chiesa, ma solo nel 2005 i lavori ebbero inizio e terminarono con l’inaugurazione del 20 marzo 2009.
 

Interno della Chiesa

La chiesa è rettangolare con abside quadrata nella zona orientale.
E’ munita di due portali e la diceria popolare sostiene fosse collegata al Castello del Ghislero, detto di Monterone, con passaggi sotterranei.
Nella torre di quel Castello vi rimase prigioniero,per una notte,S. Francesco d’Assisi.
Questo passaggio pare fosse ancora presente fino a pochi anni fa,oggi sfugge ad uno studio approfondito.
E’ la più importante chiesa templare documentata al mondo, non esistendo nemmeno in Francia tale ciclo di affreschi, qualcosa di simile c’è a Cressac.
L’elemento chiave è rappresentato dagli affreschi della controfacciata, in cui anzitutto c’è un elemento che permette di chiarire come fosse strutturato il “beauceant” dei Templari medievali, poiché si è speculato su come fosse bipartito.
Dunque, grazie a questi affreschi, apprendiamo che esso era bianco nella parte superiore (luce)e nero in quella inferiore (tenebre).
In mezzo c’è la croce patente rossa dell’Ordine, patente perché deriverebbe da “patimento” e si rifarebbe a quella che veniva normalmente rappresentata dietro la testa del Cristo sulla croce.
Sotto la chiesa vi sono tre pozzi d’acqua: una cisterna si trova a destra dell’abside,una sotto l’altare (che secondo una leggenda sarebbe il pozzo fatto sgorgare da San Bevignate), la terza sul lato di sinistra. Nella parte destra della chiesa, si apre una porticina che conduce in locali che un tempo immettevano nella mansione,ora di proprietà privata.
Anzitutto va detto che gli unici affreschi certi relativi al periodo Templare in San Bevignate, che è ricca di pitture murali, in realtà sono quelli della controfacciata e quelli sopra l’abside (la croce templare circondata da 9 stelle) e basta.
Tutti gli altri appartengono ad un periodo in cui i Templari non c’erano più,e dunque appannaggio di altri Ordini che qui vi avevano avuto sede.
E’ dunque possibile distinguere quattro mani diverse nella decorazione parietale, tre delle quali lavorarono alla chiesa durante la fase iniziale della costruzione (1260-1270).
Un quarto artefice,di maggiore levatura artistica, vi lavorò nel 1280 realizzando il ciclo dei Dodici Apostoli.
Gli affreschi riflettono il duplice aspetto della vita templare.
La facciata occidentale (controfacciata) rivela più apertamente la mano templare.
Tre scene spiccano su quanto resta delle immagini.
A sinistra del rosone si vede una Galea templare in navigazione, della cui identità siamo certi, per via dei due stendardi (beauceant) bianconeri sulla prora.
I pellegrini diretti in Terrasanta godono della protezione di tre uomini che vigilano dalla coffa in cima all’albero.
Sopra la nave, sulla destra, vi è un libro chiuso tenuto con gli artigli da un’aquila (interpretata come la protezione di San Giovanni a coloro che si imbarcavano sulle navi templari…).
Sotto questa raffigurazione, fra palme ondeggianti, un leone affronta un gruppo di monaci vestiti di bianco che si trovano nel convento.
Il leone è stato variamente interpretato, ma il riferimento a San Gerolamo, sembra evidente.
Restiamo ancora su questa controfacciata.
A destra sotto il rosone, è raffigurata la scena di una battaglia, analoga a quella presente nella chiesa templare francese di Cressac: i Crociati e i Musulmani si combattono fieramente e vi sono scudi e stendardi dei primi, in primo piano.
Questa battaglia potrebbe essere riferita all’attacco sferrato dai templari a Nablus del 1242, battaglia che fu molto pubblicizzata in Occidente, perché vinta dai crociati, che ne incendiarono la moschea.
La chiesa di San Bevignate reca, molti altri resti di affreschi, ancora con i colori molto vivi.
La presenza delle nove stelle che circondano la croce templare nell’affresco sopra l’abside descrive i nove Templari, che fondarono l’Ordine.
Al vertice della parete principale dell’abside sono rappresentati la Vergine con il Bambino assisi in trono contornati da angeli; sotto le finestre, i simboli dei quattro Evangelisti.
Al centro,subito dietro l’altare, è dipinta la Crocifissione, che doveva avere, ai lati, i simboli del Sole e della Luna, ormai cancellati.
Sulla parete sinistra dell’abside c’è un’Ultima Cena; sulla parete destra che non ha interruzioni di aperture,vi è un Giudizio Universale.
Qui si vedono alcuni flagellanti e questo testimonia il fatto che i monaci di San Bevignate non si limitarono ad amministrare i beni Templari, ma svolsero funzioni di assistenza e apostolato presso gli abitanti locali.
Nel 1260 a Perugia prese l’avvio un ordine mendicante fondato da Raniero Fasani, i flagellanti appunto,che predicavano la penitenza flagellandosi in pubblico; i Templari diedero ospitalità a Raniero e al suo gruppo.
Attorno al 1280 venne eseguito il ciclo dei Dodici Apostoli,che si susseguono a intervalli, attorno alle pareti dell’abside e della navata.
Ognuno reca una grossa croce in mano.
Nella parete sinistra della navata vi sono tre Santi: Maddalena, Stefano e Lorenzo.
Non sono messi a caso: i giorni dedicati a questi santi erano infatti le festività che la regola imponeva all’Ordine di osservare.
Una particolare menzione merita l’angolo destro dell’abside, con la scena di San Bevignate eremita.
Nella scena egli riceve la benedizione di un vescovo che sembra concedergli il luogo in cui erigere la sua chiesa.
Sul fondo della navata che introduce all’abside, sopra un arco a sesto acuto, all’interno di un complesso tema decorativo, si intravedono frammenti della storia di un miracolo attribuito a San Bevignate, quello in cui ridona la vita ad un bambino sbranato da un lupo.
Sembra che sotto il presbiterio, che è rialzato rispetto al resto dell’edificio, al di là di quella grata ben visibile a livello dei gradini, nella zona centrale, si trovi l’urna con le spoglie del Santo,che qui viveva.
In effetti le spoglie del Santo furono traslate qui dalla Cattedrale nel 1608.
 

Particolarità Templari

Specifica attenzione merita il sito dove fu costruita la Chiesa di San Bevignate, infatti i Templari erano particolarmente attenti ai fenomeni esoterici.
In questa zona dove è stata realizzata la Chiesa, si distinguono tre zone: la prima all’ingresso, la seconda nella parte intermedia e la terza nel presbiterio.
Chi fosse entrato in questa Chiesa doveva subire dapprima un sentore di disagio, avvicinandosi al centro della Chiesa questo disagio doveva svanire, per trasformarsi poi, presso il presbiterio, in benessere.
Quindi la Chiesa secondo la concezione di San Bernardo da Chiaravalle, ispiratore dell’Ordine, il luogo di culto era visto non solo come luogo di rigenerazione in Cristo ma anche rigenerazione fisica.
 

Note di ringraziamento

Si ringrazia vivamente Giovanni Tomassini per aver prodotto l’articolo ed il Comune di Perugia per aver concesso parte della galleria fotografica e le conseguenti autorizzazioni alla pubblicazione.
 

Mappa

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