Castello vecchio di Baiano – Spoleto (PG)
Cenni Storici
Della storia antica di Baiano si conosce ben poco.
Il luogo era sito nei pressi dell’importante strada romana che collegava i due diverticoli della Flaminia, l’uno transitante per Carsulae, l’altro per Spoleto.
Il nome probabilmente deriva da un prediale; così lo descrive Achille Sansi, il più celebre storico spoletino “luogo vicino alla città, ove sembra fossero bagni e luoghi di delizia, e dove non poche altre iscrizioni si ritrovarono“.
In effetti poco si può aggiungere, la presenza di una pianura irrigua di alta fertilità, la vicinanza all’importante Municipium di Spoletium, inducono ad ipotizzare la presenza di grandi insediamenti agricoli e ville suburbane, di cui rimane traccia nelle numerose epigrafi rinvenute nelle vicinanze.
Da segnalare infine la tomba a sacco posta di fronte all’ex chiesa di San Claudio, in località santo Chiodo, sita anch’essa lungo la Via Romana.
Altrettanto scarse sono le notizie nel periodo alto medioevale, in cui il luogo continua ad essere densamente popolato, probabilmente con insediamenti prevalentemente agricoli, il territorio è fertile e allora come oggi ricco di acque e mulini.
Il monaco Gregorio nella Cronaca Farfense, circa 915, ci fa sapere che era proprietà della famiglia degli Arnolfi, ma ben presto dovette essere acquisita dal Comune di Spoleto, cui rimase sempre fedele, infatti, non è menzionata in alcuno dei successivi elenchi dei possessi delle Terre Arnolfe.
Sempre dal Sansi si sa che nel 1262 gli Ancaiani acquistano una casa in Baiano.
Nel catasto del Comune di Spoleto del 1279, è elencata, con quarantatre fuochi, tra le ville appartenenti al distretto.
Nel 1455 il Comune di Spoleto concedette la facoltà di fortificarsi agli abitanti di Baiano, come premio per la loro fedeltà indiscussa alla Città.
Nel 1829 conta 161 abitanti, nel 1859 217, suddivisi in 35 famiglie.
Sulla cima del colle, alle cui pendici è la Chiesa di Santa Maria, si erge il Castello Vecchio: maestosa costruzione trecentesca costruita con evidente scopo difensivo della vallata del Marroggia e del diverticolo romano che doveva snodarsi nei pressi e che rimaneva importante collegamento con le terre Arnolfe.
Esso è posto a vista degli altri castelli che, insieme a questo, dovevano rappresentare una eccezionale ed impenetrabile linea di difesa; ha alte mura, una porta di accesso a nord, guardata da un possente mastio, ed alcune torri, vicinissime l’una all’altra, che si conservano pressoché intatte.
Nel Castello sono oggi ricavate abitazioni, dopo un radicale restauro effettuano nel 1980 dall’architetto Maurizio Terzigni.
Fonti documentative
FAUSTI L., I Castelli e le ville dell’antico contado e distretto della città di Spoleto, Editoriale Umbra, Perugia, 1990
NESSI-CECCARONI, Da Spoleto a Sangemini, Itinerari Spoletini 3, Spoleto, 1975
SANSI A., Storia del Comune di Spoleto, Accademia Spoletina, Spoleto, 1876
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Da vedere nella zona
Chiesa di Santa Maria della Cura
Castello di Baiano
Chiesa della Madonna di San Salvatore
Chiesa di S. Antonio Abate