Castello di Azzano – Azzano di Spoleto (PG)
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Cenni Storici
Il luogo è, probabilmente, abitato fin da epoca antica, posto com’è nel mezzo della fertile piana Spoletana.
La ricchezza della pianura e l’abbondanza dei prodotti agricoli che questa poteva assicurare determinarono, forse dall’epoca romana, la nascita di un nucleo abitato.
Materiale di reimpiego di epoca romana sono utilizzati nel castello e nelle chiese del paese (chiesa di San Lorenzo; Chiesa della Madonna del Soccorso, nel muro di sinistra; chiesa di San Paolo alla base del campanile si trovano materiali di reimpiego e grossi conci squadrati di epoca romana; chiesa di Santa Maria nel muro esterno sulla destra della facciata).
Nel 2002, nel corso dei lavori per la messa in opera di sottoservizi, sono state rinvenute strutture murarie presumibilmente di epoca romana.
Nel 1087 Azzano è documentata quale “corte“, solo successivamente fu classificata come “Villa“.
Il castello faceva parte di quel discreto numero di ville che nel 1213 furono donate dal duca Diepoldo al comune spoletino, tale atto di donazione è il più antico documento, che attesta l’egemonia spoletina su Azzano.
La donazione successivamente fu poi riconfermata da Federico II nel 1241.
Nel 1279 figura tra le ville più popolate del distretto spoletino con 123 fuochi.
Già villa aperta, fu munita di mura sulla fine del XIV secolo, forse nel 1378; faceva parte del complesso sistema di insediamenti fortificati costruiti nella pianura spoletina, susseguentemente alla restaurazione albornoziana.
A seguito di una vasta ribellione dei castelli contro Spoleto, cui partecipò anche Azzano, il Cardinale Legato Vitelleschi, con una legge del 18 Febbraio 1440, disponeva che gli abitanti dei castelli del piano, fabbricati da sessant’anni in poi, fossero tenuti ad abbattere le mura, entro il termine di tre mesi dalla data del decreto, tornando ad essere ville aperte.
Lo stesso stabiliva una multa di venticinque mila ducati, da corrispondere per metà al comune e per metà alla camera apostolica, per ogni castello che non avesse eseguito l’ordine e una multa di cinquantamila fiorini per chi vi avesse ricostruito fortificazioni.
All’ordine non fu però data esecuzione, perché il comune di Spoleto deliberò poi per la conservazione dei castelli.
È compreso nell’elenco dei castelli del distretto spoletino nel 1490, ed era tra i più popolosi.
Allo stabilirsi di condizioni politiche più tranquille e cessata la necessità della difesa anche le torri di questo castello furono trasformate in colombare, come quelle dei vicini Protte e San Giacomo.
Un tempo era famosa per la coltivazione della Canapa, come ricorda l’Ancaiani: “nelli sudetti Luoghi d’Azzano, e Beroide si raccoglie più Canapa, che in tutto il restante de’ Luoghi del nostro Territorio“; la coltivazione è facilitata dalla disponibilità di guano di piccione, la zona di Azzano e località limitrofe, è infatti uno dei luoghi a maggior concentrazione di torri colombaie esistente in Italia.
Dal volatile, oltre che preziose proteine animali, si ricavava anche un pregiato fertilizzante: “I Mercanti vanno in Azzano più d’ogni altro Luogo a provedersene, mentre quel Popolo suole ben stabbiare le Canapine col Palombino, e qui stimo bene rammentare quello, che ho detto nell’Annotazione del Cap. 1. che i nostri Antenati non avevano edificati tanti Palombari per la nostra Campagna per mangiare i Piccioni, ma per avere lo stabbio, e specialmente per le Canapine.”
Torri Casali ed Edicole del territorio
Il castello, dal tipico impianto di pianura a pianta quadrangolare, è ben riconoscibile nella valle per l’alta cortina muraria che racchiude un esiguo nucleo di case, disposte intorno alla piccola piazza centrale, databili dal XV al XVI secolo.
L’accesso al castello è possibile da un’unica porta d’ingresso, munita di asole per il ponte levatoio, di beccatelli per la difesa piombante e, adattate successivamente, di bocche da fuoco per le bombarde.
Adiacente è la torre principale del castello che, in tempo di pace, fu trasformata in torre campanaria della vicina Chiesa dei Santi Caterina e Lorenzo.
Sul fianco destro della chiesa sono collocate due lapidi commemorative ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale, erano originariamente collocate in facciata, come testimoniano le immagini antecedenti all’ultimo restauro.
Subito dopo la porta si apre la piccola piazza, con i resti del forno pubblico e le case con scala esterna, un tempo in legno e oggi in pietra.
L’edilizia residenziale conserva ancora elementi compositivi (porte, finestre, ecc.) della fine del XVI secolo.
Caratteristica del territorio di Azzano è la presenza di numerosi casali con torri colombare, a volte isolati e altre con piccoli raggruppamenti di case adiacenti.
Ad Est del Castello di Azzano, a circa duecento metri sorge un piccolo agglomerato di case, su cui spicca una bella torre colombara, in una nicchia di un edificio si trova un bell’affresco quattrocentesco, raffigurante la Madonna che allatta il Bambino tra i santi Lorenzo e Caterina d’Alessandria.
Se ne conserva solo la parte superiore, di squisita fattura, da attribuire, probabilmente, a Bartolomeo da Miranda.
Un altro piccolo insediamento si trova in località Case Mareggio, nei pressi della chiesa della Madonna del Soccorso.
Vi fa spicco un imponente casale quattrocentesco, purtroppo prossimo alla rovina, ma che ancora conserva interessanti elementi architettonici dell’epoca.
Superato il grande Casale Mari, proseguendo in direzione di Spoleto si trova un altro interessante gruppo di case, con anche una piccola cappella di cui non si hanno notizie.
All’angolo del muro di cinta, si trova un’edicola con nicchia ad arco, colonne laterali e trabeazione, contiene una moderna immagine della Madonna col Bambino in terracotta.
Ancora avanti, in località Vicinato, si incontra un bello e antico mulino, pesantemente ristrutturato per essere adibito a civile abitazione ed arricchito da un’elegante torre colombara.
Mostrava sulla facciata una serie di immagini incorniciate e di oggetti devozionali e apotropaici, rimossi con il rifacimento degli intonaci e della tinteggiatura.
Si scorgono ancora le strutture predisposte per la regolazione e l’uso delle acque e una vecchia macina; su una targa si legge la data 1631.
Nelle vicinanze, ormai sommersa dalla vegetazione, si trova un’edicola isolata in cemento con la nicchia arcuata ed il tetto a doppio spiovente coperto in coppi.
Conserva, ormai quasi invisibile, una ceramica smaltata policroma del XIX secolo, cronologicamente anteriore all’edicola, raffigurante l’Immacolata concezione.
Proseguendo ancora si giunge al vocabolo Casevecchie d’Azzano, che conserva ancora vecchie torri colombaie e, più avanti, un’isolata torre d’avvistamento ben conservata.
Tra i tanti casali esistenti nella zona si segnala infine quello adiacente la chiesuola di Santa Lucia, ornato da una bella torre colombaia.
Ancora più avanti, in direzione di Azzano si segnala la bella villa Brunori.
Nei dintorni vi sono numerose chiese, la Chiesa di San Lorenzo, che presenta affreschi del 1488 opera di Jacopo Zabolino di Vinciolo, e già citata fin dal 1178 come patrimonio del monastero di Bovara, la Chiesa di Santa Maria, dalla bella abside romanica, la Chiesa di Santa Maria del Soccorso, di impianto romanico e interno seicentesco, la piccola Chiesa – edicola di Santa Lucia, interamente affrescata nel ‘500 e la diruta Chiesa di San Donato.
Poco più a nord merita una visita il mulino ad acqua della Torre d’Azzano.
Chiesa dei Santi Caterina e Lorenzo
La chiesa fu oggetto di vari restauri, ma l’aspetto attuale si deve al progetto di Luigi Landini di Cingoli (prima metà dell’Ottocento). La navata a croce latina fuoriesce dal perimetro delle mura, occupando l’area del fossato che, per l’occasione, venne prosciugato.
Fonti documentative
AA. VV. Edicole Sacre nel territorio della Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano
ANCAIANI A. Commercio attivo e passivo della città di Spoleto, e suo territorio, secondo il calcolo formato nell’anno corrente 1761, Stamperia di Giovanni Tordelli, 1762
ANGELINI ROTA G. Guida di Spoleto e del suo territorio, A.G. Panetto e Petrelli, 1929
CORDELLA –INVERNI, San Brizio di Spoleto – La Pieve e il Santo – Storia arte territorio, Spoleto, Accademia Spoletina, Spoleto, 2000
FAUSTI L., I Castelli e le ville dell’antico contado e distretto della città di Spoleto, Editoriale Umbra, Perugia, 1990
FAUSTI L., Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo, Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913
MANNI, QUIRINO, Paesaggi distorti – Spoleto, Rocca e dintorni, Italia Nostra Sezione di Spoleto, 2004, Spoleto
NESSI-CECCARONI, Da Spoleto a Montefalco, Itinerari Spoletini 2, Spoleto, 1974
NESSI-CECCARONI, Da Spoleto a Trevi lungo la Flaminia, Itinerari Spoletini 5, Spoleto, 1979
SANSI A., Storia del Comune di Spoleto, Accademia Spoletina, Spoleto, 1876
SPERANDIO BERNARDINO Le Colombaie dell’Umbria Meridionale, Accademia Spoletina
https://it.wikipedia.org/wiki/Azzano_(Spoleto)
https://www.montagneaperte.it/itinerarinellastoria/spoleto/
http://www.itinerari.regioneumbria.eu/
http://www.umbria.ws/
http://www.14-18.it/lapide/SBSAE_SBAP_UMB_S165_S166/142/02
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Nota di ringraziamento
Si ringrazia l’amico Giulio Cesare De Santis per le informazioni e la documentazione fornite.
Per l’immagine della pergamena si ringrazia l’amico Giulio Cesare De Santis, le foto dell’edicola di località Vicinato priva di vegetazione sono tratte dal sito:
https://www.montagneaperte.it/edicolesacre/spoleto-azzano-vocabolo-vicinato-spo055/
Da vedere nella zona
Chiesa di San Lorenzo
Chiesa di Santa Maria del Soccorso
Chiesa di Santa Maria
Chiesa di San Donato
Chiesa di Santa Lucia
Torre di Azzano
Beroide
Castello di Beroide – Beroide di Spoleto
Chiesa di San Michele
Oratorio della Confraternita dei Disciplinati
Chiesa di Sant’Antonio Abate
Chiesa di San Rocco
Chiesa di Santa Maria in Campo
Chiesa di Sant’Angelo di Nace
Chiesa di San Paolo
Camposalese