Ville della Genga – Poreta di Spoleto (PG)
Cenni Storici
La presenza della famiglia della Genga nel territorio di Poreta è documentata da molti secoli.
Già nel XIV secolo sorgeva, nella vicina località Casaline, una possente torre a guardia dell’antica strada che saliva al castello di Campello, posta a difesa delle terre dei marchesi della Genga, nobile famiglia di antiche origini marchigiane già documentata nel XI secolo nel Castello di Genga, in provincia di Ancona, che successivamente si stabilì definitivamente in Umbria nella città di Spoleto, con ampi possedimenti nella zona di Poreta.
Di ville i della Genga ne costruirono due in quel di Poreta.
La prima, residenza estiva, è ubicata appena sotto il castello, alla base di un verde colle coperto da lecci e olivi, da cui sovrasta l’abitato di Piè di Poreta.
Edificata nella seconda metà del Seicento, completata nel 1673,la Villa ha svolto per secoli una duplice funzione, il centro di un’azienda agricola con i suoi annessi e le case coloniche e la funzione di casa di svago, o casino di caccia.
Fu la casa di caccia preferita del Cardinale Annibale della Genga, che nel 1823 fu eletto Papa assumendo il nome di Leone XII.
Adiacente alla villa è una bella abitazione con torre colombara.
La villa ha un bel giardino all’’italiana, ornato da una magnifica fontana, una cappellina privata, sul cui fronte si trova una meridiana, gli interni sono ornati da raffinati dipinti.
La villa e i suoi annessi, tuttora di proprietà dei discendenti della famiglia, sono ora utilizzati come residenza d’epoca e hanno altresì mantenuto l’antica funzione di centro produttivo agricolo.
Una seconda e meno nota villa appartenente alla famiglia della Genga si trova a Piè di Poreta, appena a valle della chiesa: era la residenza invernale.
Luogo quindi più di lavoro che di svago, è pur sempre caratterizzata da una raffinata edilizia.
Si presume che la costruzione sia stata completata nel 1696, data che si trova iscritta in una pianella soprastante l’accesso.
All’interno della villa, cui si accede tramite un bel viale contornato da una siepe di bosso, si trovano un pozzo, un cedro secolare, vari edifici di servizio.
Tra questi una chiesina settecentesca, dedicata alla Madonna della presentazione, ornata di stucchi e con una meridiana tracciata all’esterno della parete sinistra.
La semplice costruzione, con ogni probabilità coeva alla villa, conserva all’interno una bella pala d’altare raffigurante la Presentazione della Vergine al tempio.
Sempre a servizio della villa, dall’altra parte della strada sorge un interessante annesso agricolo residenziale di ampie dimensioni.
Si nota una bella torre colombara, ornata dello stemma della famiglia, nel sottostante cortile la protome leonina, unico elemento rimasto di una preesistente fontana.
Nei vasti edifici che compongono l’annesso si scorgono testimonianze del secolare uso agricolo del luogo, probabilmente continuazione di un preesistente insediamento di età romana, sorto lungo l’importante via della Spina.
Fonti documentative
Ceccaroni S. Nessi. S. – Da Spoleto a Trevi lungo la Flaminia
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.