Villa di Monastie – Cupacci di Foligno (PG)

Il nome dell’abitato deriva ovviamente da “Monastero“, ma non è proprio come si può pensare.

 

Cenni Storici

Nel pendio che fronteggia Pieve Fanonica e Ponte Centesimo, ad una altitudine di 424 metri s.l.m., sorge l’abitato di Monastie, in parte saggiamente recuperato e utilizzato come civile abitazione.
Il villaggio si adagia su una fascia collinare non ripida ma che anzi presenta degli ampi avvallamenti che ben si prestano ad utilizzo agricolo oltreché silvo-pastorale e forestale.
La derivazione del nome è ovvia, arriva da monastero, però a differenza della convinzione di tutti, il monastero non era presente nell’abitato, infatti nessuna fonte storica e nemmeno le Visite Pastorali lo riportano, per di più i pochi ruderi che c’erano nelle vicinanze che nelle memoria dei vecchi erano del monastero, in effetti erano del distrutto castel Reale avvenuta 800 anni prima.
Il suo nome infatti è legato al monastero di Sassovivo che qui aveva numerosi appezzamenti di terreno acquisiti dopo l’inglobamento dell’abbazia di Gallano (1291) dominante in questo ambito di territorio.
La fascia collinare in oggetto era coltivata da coloni che alle dipendenze del monastero o affittuari portavano avanti terreni agricoli e sotto la concessione del monastero madre avevano edificato l’abitato dove risiedevano loro e le loro famiglie.
Il nome medievale, quindi, in origine, era “Villa Monasterii“, cioè villaggio del monastero poi trasformatosi nel tempo (come è ora) in “Monastie” Contrazione forse del termine “Monastiche” (terre monastiche o proprietà monastiche) che nel dire comune e nei termini dialettali ha perso il “ch” finale.
La presente tesi secondo me è avvalorata dalla presenza di un’altra località nei pressi di Morro di Foligno dove insisteva un’antico monastero di San Martino oggi scomparso, nelle vicinanze dello stesso vi era un appezzamento di terreno di proprietà del cenobio e ad oggi persiste il toponimo locale di “Monastia” derivante da “Terra monastica” che poi è passata alla collettività.
I fabbricati più vecchi che costituiscono il paese presentano dei portali ad arco acuto architettonicamente databili al XIV secolo quindi successivi alla distruzione di Castel Reale posto a meno di 50 metri e si può ipotizzare che gran parte delle pietre che è servita per la costruzione del paese arrivi proprio da li.
L’erudito Jacobilli nel suo “Discorso sulla città di Foligno” cita la villa di Monastie che nell’anno 1644 ad un’altitudine di m. 421 contava “fuochi 3 anime 20“, popolazione media che si è protratta poi fino a quasi i primi del XX secolo.
La storia ecclesiastica dell’abitato è legata sicuramente alla chiesa di San Paolo che sorgeva su un colle ad una altitudine di 460 metri s.l.m., esistente sin dal 1295 quando comprare nella “Libra“, ma sicuramente la sua edificazione risale a molto tempo prima e non è peregrino pensare che la chiesa di Castel Reale (di cui non è specificata la dedicazione) che il 16 aprile 1197 papa Celestino III con bolla “Pie postulatio” confermava al monastero di Santo Stefano di Gallano sia proprio questa, anche perché le chiese raramente venivano costruite all’interno del castello stesso, ma nelle immediate vicinanze (come in questo caso).
Proprio in riferimento alla chiesa di San Paolo distante da Monastie circa 200 metri possiamo dedurre grossomodo il periodo di edificazione del paese infatti secondo le Rationes Decimarum del 1334: “Item pro dompno Natales canonico Ecclesie Sancti Pauli de Villa Nova paga 15 soldi cortonesi“.
Questo termine “Villa Nova” usato nel 1334 è un indizio che potrebbe essere riferito sia al nuovo villaggio di Monastie costruito poco più di un secolo dopo la demolizione di Castel Reale (1208), oppure a quello di Santopaolo sorto anch’esso probabilmente nello stesso periodo intorno alla chiesa.
Personalmente ritengo più realistica la deduzione che si tratti di Monastie, perchè Santopaolo ritengo che sia stato un territorio già occupato dai romani essendo posto su un’ampia vallata assolata e particolarmente vocata per l’agricoltura, non da meno fuori dall’abitato sono rimaste un paio di pietre di epoca romana.
La storia ecclesiastica di Monastie si chiude, prima con l’aggregazione della chiesa di San Paolo a Pievefanonica, poi con il suo graduale abbandono la frazione è entrata definitivamente sotto la cura pastorale di questa stessa parrocchia.
L’abitato è stato vivo fino alla seconda guerra mondiale e vi risiedevano diverse famiglie dedite alla coltivazione delle terre, alla pastorizia e al taglio del bosco; ancora oggi su una spianata interna all’abitato si può notare un’ampia aia in mattoni dove si svolgeva la trebbiatura dei cereali.
Secondo il racconto di una testimone storica li nata, durante i bombardamenti aerei alla stazione di Pievefanonica, una pietra schizzata dopo lo scoppio di una bomba d’aereo, si schiantò proprio nell’aia di Monastie e non causò morti perché le persone si erano tutte rifugiate nel bosco.
 

Aspetto

Gran parte del paese è stato recuperato da un vecchio residente; presenta ancora molti ruderi di vecchie abitazioni crollate sia per l’abbandono, sia per i terremoti del 1997 e del 2016 che hanno reso in parte inagibili anche i fabbricati recuperati.
Al centro spicca una casa-torre con due belle aperture ad arco in pietra ben conservate, inoltre nella facciata esposta verso la valle presenta una feritoia.
Tutti campi che un tempo garantivano la sopravvivenza di intere famiglie sono completamente abbandonati.
 

Nota di ringraziamento

Ringrazio sentitamente la Signora Angela Cataluffi memoria storica del posto che gentilmente mi ha accompagnato nella visita dei luoghi, inoltre sento il dovere di ringraziare Don Gigi Bonollo che mi ha parlato di questi luoghi e mi ha anch’egli accompagnato e che senza la sua “soffiata” non avrei mai da solo scoperto tutte queste cose (che tra l’altro nemmeno lui ne era a conoscenza).
 

Fonti documentative

Bernardino Lattanzi – Storia di Foligno dalle origini al 1305 – 1994 IBN Editore 1998
D. Placido T. Lugano – Delle chiese della città e Diocesi di Foligno nel secolo XIII secondo una sentenza del 1239 e la “Libra” del 1295 – 1907
Pulignani – Elenco in ordine alfabetico di tutte le chiese della Diocesi di Foligno con i relativi documenti –1930
L. Jacobilli – Discorso della città di Foligno …… – 1646
Sensi – Valtopina e il suo territorio – 1988
Visite Pastorali – Biblioteca Jacobilli di Foligno
 

Mappa

Link alle coordinate: 43.028732 12.749394

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