Villa di Liè – Foligno (PG)

La piccola chiesa seicentesca è costruita nella parte più alta dell’abitato di Liè.

 

Cenni Storici

La piccola Villa di Liè sorge davanti al “Fosso i Sant’Egidio“, così chiamato dagli abitanti, un ripido canalone che partendo dalle coste del monte di Pale sfocia nella valle del Menotre a Belfiore e che proprio davanti all’abitato di Liè nel versante opposto forma dei caratteristici calanchi che cadono a picco nel canalone questi nominati dagli abitanti “Le Lame” per la loro caratteristica forma allungata.
Il paese ha una storia relativamente recente in quanto l’antico abitato sorgeva nel cucuzzolo di fronte dove insisteva la “Rocca di Liei o di Pasanello” fondata dai Conti di Uppello su un sito di origini più antiche in quanto sicuramente sede di un castelliere che controllava la valla del Topino e la Valle del Menotre che ai suoi piedi si congiungevano.
Una menzione del paese è del 1304 ed è citato come “Lieo” mentre una citazione successiva la troviamo nelle Carte dell’Abbazia di Sassovivo dove in un contratto di affitto privato datato 1364, sono nominate le quattro località di “S. Titii, Fragnani, S. Victoris, Liei“.
Il paese è rappresentato nell’Umbria del Danti cartografia datata 1581 conservata in Vaticano e successivamente Liè e Pasanello divennero località da segnalare sulla cartografia come dimostra la Tavola generale della Provincia dell’Umbria, disegnata dal Moroncelli nel 1712 e pubblicata da Domenico de Rossi, ove si legge “Lieo e Castello Pasanello del Marc(hese) Elisei“.
Il 31 gennaio 1531 l’Università di Pale richiede che gli si accordi di fare il Sindaco nella villa di Lié e Ravignano.
Il paese di Liè fu nel 1554 annoverato tra i luoghi di montagna ma forse per il malcontento dei suoi abitanti, anche perché gli affari economici convergevano maggiormente verso la città, nel 1768 la “villa di Lié” fu unita alla città.
Nel 1545 fra i sindaci delle frazioni di Foligno si ricorda a Liè un certo Francesco di Nagni.
Nel 1646, al tempo dello Jacobilli, Lié contava 7 famiglie e 35 persone.
Già le Riformanze del Comune di Foligno, da cui dipendeva, dettavano norme sulla manutenzione delle strade che spettavano soprattutto agli utenti immediati, così la strada che da Pale va a Belfiore, doveva essere curata a spese di Vescia, Fragnano (Belfiore), Lié e Pale.
Essendo la frazione dipendente dal comune di Foligno viene citata nelle disposizioni che riguardavano gli approvvigionamenti straordinari necessari per imbandire le mense per gli ospiti illustri che visitavano la Città e nel 1542 vediamo che le frazioni della valle del Menotre (Liè era considerata fra queste) dovevano contribuire per una degna accoglienza del Legato Pontificio, ospite d’onore della città, la contribuzione consisteva in animali per i banchetti.
Nel 1738 Lié provvedeva con 1 cappone mentre peggio tocca va Belfiore che doveva donarne 4.
La frazione di Lié essendo considerata di montagna, doveva come tante altre, contribuire alla legna ai priori della città di Foligno, nei mesi più freddi.
Questo tipo di gabella non riconosciuta regolare dai vari sindaci della valle fu molte volte contestata presso l’autorità del Comune di Foligno.
Ecco una notizia del 1573, riguardante un elenco di ville tassate:
Lié (doveva consegnare salmas) 9 (di legna), Agnano 12, Raegnano 3, S. Vittore 3, Vescia 12
Vegnole 4, Collis S. Laurentií 4, S. Stephani 3, Leggiana 7.
Questo è quanto risultava dall’”elenco della contribuzione della legna” riguardante le “ville della montagna e delle coste“.
Con l’avvento dell’epoca napoleonica (1808-1814) e la relativa ripartizione amministrativa del Cantone di Foligno, nel Circondario di Foligno e nel Dipartimento del Trasimeno, la frazione di Liè venne inserita nel Comune di Pale nel Cantone di Foligno.
Dopo la restaurazione del potere pontificio del 1817 la frazione di Liè fu appodiata al Comune di Foligno e così è rimasta fino ai giorni nostri.
Liè è famoso per la sua fascia olivata con alberi millenari che fino a tempi non troppo remoti richiamava manodopera per la raccolta da tutta la valle del Menotre e le persone che partivano a piedi da paesi distanti anche decine di chilometri, trovavano una forma consistente di reddito attraverso il reclutamento per la raccolta delle olive che in alcuni anni la stagionalità si protraeva per oltre tre mesi.
 

Aspetto

L’abitato non ha un assetto compatto essendo formato da più blocchi o schiere di edifici; i fabbricati sono collegati da sottarchi con scale esterne che conducono al piano abitativo, mentre gli ambienti al pianterreno un tempo erano adibiti a stalla o rimessa.
In sostanza si possono leggere due blocchi abitativi uno più a monte e uno leggermente più a valle, la chiesa li sovrasta entrambi.
 
 
 

I Casali

Ancora più a monte nell’antica fascia olivata sono presenti due casolari, oramai fatiscenti, dove nella struttura edilizia sono state murate pietre ben più antiche forse provenienti dal primitivo abitato di Pasanello sul colle di Sant’Egidio; infatti l’utilizzo di pietrame squadrato proveniente dalla Rocca è stato di uso comune fino all’ultimo secolo per costruire case e annessi dell’abitato di Liè.
I casali sono disposti lungo un antica mulattiera, ora in disuso e quasi scomparsa, che partendo dalla parte alta dell’abitato di Liè si inerpicava lungo il crinale e sbucava sulla piana di Pale in corrispondenza della “fonte Morrica“.
Il primo adiacente la chiesa è posto all’imbocco della mulattiera e la sua struttura a scarpa fa pensare ad un primitivo edificio concepito come torre di avvistamento essendo posizionato nella parte più alta dell’abitato; sulla parte sinistra, accanto alla porta, è provvisto di una capiente cisterna per la raccolta della acque piovane.
Il secondo casale è posizionato lungo l’antico percorso e nella parete che guarda la strada c’è una nicchia che doveva contenere un’immagine sacra dipinta, me che purtroppo è andata definitivamente perduta.
Nell’angolo sinistro del fabbricato sono state usate pietre di reimpiego squadrate di sicuro riutilizzo e di provenienza incerta, infatti si notano bene in quanto i materiali utilizzati per la sua edificazione sono misti.
Nei dintorni di Liè è documentata la presenza romana per cui la presenza di pietre squadrate negli edifici è scontata.
Una di queste pietre squadrate di epoca romana e di notevoli dimensioni era posizionata all’incrocio di una stradina interna al paese ed era utilizzata come panchina e luogo di incontro serale degli abitanti, dopo il terremoto del 1997 è stata rimossa e da allora se ne sono perse le tracce.
 
 
 

Le fonti e il pozzo

Il paese non ha mai avuto una fonte di approvvigionamento idrico all’interno del paese, ma gli abitanti sono stati sempre costretti a rifornirsi di acqua a sorgenti ad una certa distanza dal paese, per questo i punti di attingi mento erano sostanzialmente due, uno a poca distanza dal paese all’inizio del fosso di Sant’Egidio che era la fonte principale e veniva utilizzata anche come lavatoio pubblico ed una seconda fonte, molto più a valle accanto alla chiesa di Sant’Eutizio prospiciente a Belfiore, molto più scomoda rispetto alla prima.
Negli anni del dopoguerra fu anche scavato un pozzo che doveva servire alla comunità, ma essendo su un terreno privato non ha avuto fortuna.
Nel secolo scorso Liè ha avuto il suo acquedotto ed il Comune ha costruito anche dei lavatoi pubblici, ma che sono durati poco in quanto con l’acqua nelle case e l’avvento della lavatrice le donne hanno abbandonato la pratica di lavare alle fonti pubbliche.
 

Fonti documentative

Don MARIO SENSI – Belfiore e il suo spazio sacro – 1990
Don Luciano Gregori – La Valle del Menotre –1990
Fabio Bettoni Maria Romana Picuti – La montagna di Foligno, itinerari tra Flaminia e Lauretana – 2007
S. Capodimonti – Il Menotre e la sua valle – 2017
 

Da vedere nella zona

Chiesa di Sant’Egidio di Liè
Rocca di Liè o Pasanello
Villa di Ravignano
Chiesa di Sant’Egidio di Ravignano
Chiesa di Sant’Eutizio
Eremo di Santa Maria Giacobbe
Edicola di Colfornaro
 

Mappa

Link coordinate : 42.988527 12.757019

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