Villa Brancadoro Belluco – Servigliano (FM)
Cenni Storici
La prima notizia inerente la villa risale al 1782: risulta che a tale data il marchese Ludovico Nobili di Fermo possedeva in contrada Bellucco un terreno con casa, palazzo e chiesa.
Nella mappa catastale del 1815 risulta un edificio radicalmente diverso rispetto all’attuale.
Nel 1817 la villa apparteneva al marchese Giuseppe Bartolucci, poi passò a suo figlio Giovan Battista, da questi al figlio primogenito Pio.
L’edificio risulta casa da massaro ed è presente la cappella dedicata a S. Vincenzo.
Nel 1855 la villa apparteneva a Pio Bartolucci e intorno a questi anni iniziarono i lavori di ampliamento e ristrutturazione.
Nell’aggiornamento del catasto del 1888 la casa risulta già ampliata, a sud compare la cappella circolare di S. Vincenzo.
Nel 1889, alla morte di Pio Bartolucci, passò alla figlia Bianca Bartolucci Godolini che andando in sposa a Francesco Brancadoro, portò in eredità la villa ai Brancadoro.
Nella revisione generale del catasto del 1878 la casa è detta di villeggiatura, è composta da quattro piani e trentasette vani.
Compare ora una casa per uso di caccia a due piani e due vani.
La soffitta della villa era utilizzata come bigattiera ed i contadini vi accedevano attraverso una scala esterna autonoma demolita, molto probabilmente a metà del sec. XX.
Nella seconda metà del sec. XX la villa fu venduta a Paola Astorri Solanelli Giovannetti, cugina di Gabriella Brancadoro.
Il giorno 26 settembre 1997 ha inizio una serie di scosse sismiche che provocano nell’edificio danni lievi.
Fonti documentative
www.villabelluco.it/
ACADEMIA ELPIDIANA DI STUDI STORICI