Tunnel Romano – Fermignano (PU)
Cenni Storici
Per consentire un più agevole passaggio di persone e veicoli, fu fatta scavare, dall’imperatore Vespasiano, una galleria nel punto più stretto della gola che fu detta “petra pertusa” o “forulum” (piccolo foro), da cui “Furlo”; accanto a essa si trova un precedente varco di epoca etrusca, lungo 8 m, largo 3,30 m e alto 4,45 m, e una piccola chiesetta, detta della Botte, un tempo abitata da un eremita. Al disopra dell’ingresso nord-orientale è ancora visibile l’iscrizione: IMP(erator) CAESAR AUG(ustus) – VESPASIANUS PONT(ifex) MAX(imus) – TRIB(unicia) POT(estate) VII IMP(erator) XVII P(ater) P(atriae) CO(n) S(ul) VIII – CENSOR FACIUND(um) CURAVIT (l’ultima asta dell’VIII è probabilmente un’aggiunta), che stabilisce il compimento dell’opera tra il 76 e il 77 d.C. La galleria è lunga 38,30 m, larga al massimo 5,47 m, alta 5,95 m; è tutta scavata nel calcare compatto mediante scalpello, di cui si vedono i tagli a gradina, ed è senza rivestimento. Dagli anni ottanta del Novecento il Passo del Furlo è solcato dalla superstrada, con due nuove gallerie lunghe ben 3391 m, e ciò ha permesso di liberare dal traffico veloce il vecchio tracciato stradale, restituendo la gola alla gioia dei suoi estimatori.
Storia
Di qui passò l’imperatore romano Onorio nel 404, dopo la vittoria sui Visigoti di Alarico, per recarsi al trionfo di Roma. Vitige nel 538, in piena guerra gotica, fortificò il passo, fece chiudere i due accessi alla galleria e vi pose un presidio di 400 Ostrogoti, che furono poi vinti dai soldati di Belisario facendo precipitare dall’alto grossi macigni. In seguito occupato da Totila, fu potentemente fortificato, ma nel 553 lo conquistò Narsete. Tra il 570 e 578, il passo venne preso dai Longobardi che ne distrussero le fortificazioni. Nei secoli seguenti pare che la via Flaminia fosse stata quasi abbandonata: vi passarono nel 1502 Lucrezia Borgia recandosi a Ferrara e nel 1506, con difficoltà, Giulio II che andava all’impresa di Bologna. Ancora nel principio del ‘700 il transito era difficile e pericoloso, e solo nel 1776 il passo e la strada vennero riattati. Tra il 23 maggio e il 12 giugno 1849 i soldati della Repubblica Romana, comandati dal colonnello L. Pianciani, opposero resistenza all’esercito austriaco. Durante la seconda guerra mondiale, il Furlo visse momenti di tensione, ma non fu teatro di feroci scontri. Gli anni settanta furono invece anni devastanti, soprattutto per il paesaggio, rovinato dall’attività delle cave di pietra.
Curiosità
Negli anni trenta la Guardia Forestale locale, con un’opera di scavi e costruzione di muretti, riprodusse sulle pendici del monte Pietralata, a ridosso della gola, il profilo di Benito Mussolini, che attraversava spesso la gola nei suoi spostamenti tra Roma e il nord Italia. Il monumento, che fu minato e distrutto dai partigiani durante la guerra, è soltanto parzialmente riconoscibile.