Torre Leonina e Ripe San Ginesio (MC)
Cenni Storici
È un caratteristico paese di origine medievale (ab. 759, m 430 s. m.), particolarmente ricco di storia, arroccato su una collina della valle del Fiastra. Il nome deriva dall’unione di un termine nel significato di pendio scosceso e franoso con il nome del paese a cui fu soggetto. Da alcuni reperti archeologici, tra cui un’iscrizione su lamina d’oro ritrovata in una tomba alla fine del secolo scorso, sembra che le origini dell’insediamento possano essere riferite alla civiltà picena. La diffusione della civiltà romana, poi, assorbì il piccolo centro collinare piceno che forse assunse la fisionomia di villaggio dipendente dalla più importante Urbs Salvia. Situata già su di un colle, Ripe non ebbe bisogno di un trasferimento in alto come fu necessario a tanti altri centri, compresa Urbisaglia, per trovare nella elevazione una naturale difesa da parte delle scorrerie di popoli provenienti dal nord. ripe-san-ginesio2E’ probabile quindi che Ripe, già prima del Mille, fosse già un castello dipendente dai vescovi di Camerino. Legata a San Ginesio in un rapporto sempre contrastato, Ripe conserva di quelle vicende la Rocca che i ginesini costruirono per volere di Leone X e che ospitò, fin quasi al periodo napoleonico, un castellano e soldati a scopo di controllo sull’abitato. Ora è divenuta simbolo della città. Del periodo medievale Ripe conserva anche il suggestivo impianto urbanistico con vie strette a spirale, con vicoli interrotti da piagge e scalinate, con case strette le une alle altre e congiunte tra di loro da alti cavalcavia. Lì, entro le mura castellane, si trova la parrocchiale, già chiesa abbaziale dipendente dall’ abbazia delle Macchie, intitolata a San Michele Arcangelo, patrono del Comune. La bilancia, uno degli attributi del Santo, compare infatti nello stemma comunale. Ristrutturata più volte nel corso dei secoli, quasi nulla conserva della struttura originaria. Un affresco del 1570 venuto alla luce nei restauri del 1964, raffigura la Madonna con il Bambino, S. Domenico, S. Giovanni Battista e S. Elisabetta; è firmato da un Giovanni, frate domenicano delle Macchie. Altri affreschi recenti di L. Massetani (1949) hanno come soggetto l’Annunciazione e la Madonna e S. Giovanni ai piedi della Croce. ripe-san-ginesio3Fuori del paese, in alto, sorge la chiesetta di S. Silvestro, cara alla devozione popolare, che alla metà del ’700 fu ristrutturata secondo le forme di un tempietto rinascimentale. All’interno, nel 1787, fu dipinta sulla parete di fondo l’immagine della Madonna delle Grazie con il Bambino sulle ginocchia e con la corona sorretta da angeli. Ripe può a buon motivo fregiarsi anche della denominazione di “Città d’arte moderna” per l’annuale ed importante manifestazione culturale costituita dalla Mostra d’arte “Ripe” alla quale partecipano molti ed importanti artisti contemporanei. Le loro opere, lasciate in proprietà della città, ornano le vie del centro e soprattutto hanno determinato, già dal 1983, l’istituzione della Pinacoteca Comunale che conserva, tra quelle esposte e quelle in deposito, circa 350 opere, che costituiscono una eccezionale collezione di arte moderna.
Torrione della Rocca di Leone X
Nel centro storico sono visibili i resti della cinquecentesca Torre Leonina, dedicata al pontefice Leone X, una delle ultime tracce dell’antico castello fortificato risalente al XIII secolo. La torre fu costruita per volontà del pontefice, espressa nella bolla “Cum iniuncta”, che, nell’intento di controllare da vicino gli abitanti di Ripe nel corso delle frequenti ribellioni nei confronti della vicina San Ginesio, sotto la cui dominazione Ripe era posta, dispose la fortificazione del borgo e la costruzione della Torre che si innalza all’inizio del centro storico e che ospitò fino a quasi il periodo napoleonico un castellano e soldati a scopo di controllo del territorio.