Torre Grossa – Montemartano di Spoleto (PG)
Cenni Storici
Il luogo è frequentato da lungo tempo, sorge sopra un insediamento d’altura fortificato, un castelliere, frequentato anche in età romana e altomedioevale.
Probabilmente è il palazzo dei figli di Alberico di cui parla Federico II nel diploma del 1241, ove riconosce i possessi del Comune di Spoleto.
Nel 1442, Niccolò di Lorenzino chiede e ottiene dal Comune di Spoleto di poter restaurare un suo fortino chiamato Torre Grossa, assai danneggiato dalla guerra, per potervi fabbricare un’abitazione in forma di castello, che potesse servire di ricovero agli abitanti vicini in tempi di guerra.
Parruccio Zampolini nelle sue cronache ci informa che i signori del castello erano ghibellini: “Nobiles de filiorum macellarij, habbiru unu palazu vel rocha a monte martanu“, ovvero che se chiamasse la torre grossa.
Vi si notano numerosissimi reimpieghi di pietre di epoca romana, tra cui un torcularium, il che fa supporre la presenza di un insediamento agricolo.
L’ipotesi è avvalorata anche dalla presenza di antiche macine.
Il fortilizio mostra oggi ben visibili i danni del tempo, ma mura e torri sono ancora in piedi.
Si pone in contatto visivo con il castello di Montemartano e la torre di Mazzolini, con bella vista su larga parte del territorio sottostante.
Anche la vicina chiesetta della Madonna della Neve ha nei muri esterni alcuni frammenti di pietre romane.
In una lastra di calcare murata nell’angolo sinistro della parte posteriore dell’edificio si trova la scritta frammentata:
IENA • CETEI/ELISSIDIO/ELISSIDIISAL [C.I.L. 4880].
Oltre alla lastra, anche numerose pietre d’età romana si trovano reimpiegate nelle murature dell’edificio.
La semplice facciata ha come unica apertura un portale in laterizio.
All’interno, sulla parete d’altare è conservato un bell’affresco del XVI secolo, di scuola dello Spagna, vi è raffigurata a sinistra una Santa monaca, al centro la Madonna col Bambino, al di sotto, adoranti, San Girolamo e San Francesco d’Assisi, a destra San Giovanni Evangelista.
La bella villa della magnifica tenuta è stata edificata negli anni ’20 del XX secolo dai conti Campello, all’epoca proprietari di Torre Grossa.
Nota precauzionale
Tutta l’area è di proprietà privata ed è impossibile accedere senza il permesso dei proprietari,
Azienda Agricola Torregrossa S.r.l.
Gli ambienti interni del castello sono in precarie condizioni statiche ed è impossibile accedervi.
Una doverosa cautela è necessaria in tutta l’area, si eviti di avvicinarsi alle murature.
Nota di ringraziamento
Si ringraziano gli amici Paolo Bordoni e Andrea Sisti.
Ad Andrea sono grato doppiamente perché oltre ad avermi accompagnato alla visita del castello ha anche collaborato alla stesura del testo fornendo preziose notizie.
Si ringraziano i gentilissimi proprietari del sito per aver consentito l’effettuazione delle foto e la loro pubblicazione.
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Fonti documentative
A. Sansi – Storia del Comune di Spoleto – Spoleto, 1876
https://www.montagneaperte.it/itinerarinellastoria/spoleto/