Torre Gerosolimitana – Sant’Elpidio a Mare (FM)
Cenni Storici
Costruita nel XIV secolo, per alcuni aspetti costituisce un enigma tra le costruzioni fortificate delle Marche in quanto non sono chiari il suo significato simbolico e la sua utilità.
La torre sorge sul punto più alto della città e raggiunge i 28 mt. di altezza. La sua larghezza è costante ed il suo portone d’ingresso è a livello della pavimentazione, contrariamente alle frequenti tipologie delle pusterle poste a forte dislivello da terra. Sopra l’orologio, sulla facciata, è conservata una Croce di Malta ad otto punte e sopra la porta d’ingresso è posta una lunetta col “Cristo Trionfante”, di chiara origine preromanica, probabilmente proveniente dall’Abbazia Imperiale di Santa Croce al Chienti.
La pianta interna presenta quattro piloni angolari che disegnano una croce greca e tracciando le diagonali passanti per il centro della base si realizza una virtuale Croce di Malta. La scala, che dal piano terra conduce alla battagliera, è composta da un arco rampante che originariamente non prevedeva piani e che saliva permettendo soltanto di guardare verso l’alto, in una sorta di ascesa mistica verso Dio. Anche le scarse feritoie servivano allo scopo di illuminare le rampe dall’alto, facilitando la salita ma rendendo difficile la discesa, in quanto la luce in questo caso proviene da dietro.
Sembra quindi abbastanza chiaro che nonostante la torre nel corso dei secoli sia stata utilizzata per gli avvistamenti ed il controllo del Mediterraneo, sia nata con lo scopo più elevato di condurre l’uomo ad una esperienza spirituale volta verso l’alto.
Tutto quello che è stato qui descritto non poteva essere casuale nel Medioevo e tanto meno nell’ambiente dei Cavalieri di Malta, sempre ricco di implicazioni simboliche.
La Torre Gerosolimitana fu costruita senza osservare in alcun modo i canoni funzionali ( a parte la rampa) delle torri fortificate del tempo, per le quali l’organizzazione spaziale era volta esclusivamente all’utilità. Nel Medioevo la torre ha rappresentato un’alta testimonianza della presenza gerolimitana, ha poi assunto una connotazione mistico-religiosa mentre in età moderna è divenuta il simbolo della “Civitas”.
Testi Alessandra Di Ruscio
Per approfondimenti:
www.fermomia.it
www.santelpidioamare.it
www.associazionesantacroce.it