Torre di Azzano – Spoleto (PG)


 

Cenni Storici

Il complesso della Torre di Azzano è costituito da un insieme di edifici costruiti in diverse epoche intorno alla Torre medievale di Azzano, eretta a difesa dei confini comunali dagli spoletini nel 1400, per creare un avamposto fortificato nei confronti del castello di Beroide, spesso ribelle.
La torre, isolata rispetto al complesso degli edifici, è a pianta quadrata, il tetto, non originario, è a quattro spioventi, l’ingresso sul lato ovest.
Grazie all’abbondanza di acque sorgive intorno alla massiccia costruzione quadrilatera, trasformata agli inizi del 1900 in magazzino per lo stoccaggio dei cereali, si sono sviluppati e sono tuttora presenti due mulini, uno a grano e l’altro per le olive, entrambi alimentati dalle acque di un canale di derivazione, documentati fin dal Settecento, ma probabilmente sorti su un insediamento agricolo più antico.
Il complesso apparteneva alla nobile famiglia Pianciani e nel 1890 fu venduto da Luigi Pianciani alla Banca Romana.
Nel 1905 fu acquistato da Vincenzo Ciri ed è tuttora proprietà di tale famiglia.
L’intero corpo molitorio è composto di due distinti impianti: uno con macine da grano ed uno da olio, forniti di due turbine idrauliche tipo Pelton.
Si inserisce in un complesso edilizio costituito da fabbricati accorpati tra loro e in pietra (ma ricoperti da intonaco) e ricostruiti secondo la pianta originaria riutilizzando per quanto possibile il materiale edilizio esistente.
La strada separa l’edificio dalla vasca di raccolta dell’acqua, costruita in muratura e dotata di due paratie poste alle estremità, mentre al centro è un volano con grata sottostante per regolare il deflusso delle acque.
L’edificio per la molitura delle olive è ordinato su tre piani, conserva anche i vecchi orci per la conservazione del prezioso liquido.
Il molino a grano, con macine in pietra silicea provenienti da Cantiano, presenta la fronte rivolta verso est, in direzione di Pissignano, e ha l’ingresso in una porta rettangolare con battenti di legno.
L’edificio è anch’esso disposto su tre livelli: al piano terra, dopo l’ingresso, è l’impianto di macinazione.
La stanza, a pianta rettangolare, accoglie a destra due palmenti, vasche larghe e poco profonde, ove si riducono in frammenti più o meno fini i chicchi di grano, con il sottostante sistema di ingranaggi per il movimento delle macine.
Accanto alla parete di fondo è il volano attraverso cui si apre la paratia per consentire l’ingresso dell’acqua, sulla parete a fronte dell’impianto di macinazione è il buratto, macchina usata per separare la farina dalla crusca, in ottimo stato di conservazione.
Appoggiata alla parete d’ingresso è una bascula, anch’essa ben tenuta.
La stanza adiacente a quella destinata alla macinazione è sopraelevata.
Da questa, salendo un’altra scala in legno, si raggiunge il magazzino, comunque direttamente collegato alla stanza di macinazione da un foro e relativo condotto.
Tutto il complesso è attualmente inagibile a causa del sisma del 2016, il mulino per il grano è stato in uso fino ai primi anni del 2000 per la produzione di farina macinata a pietra, lavorava circa 3 quintali di grano l’ora.
Il mulino ad olio ha cessato di essere utilizzato dopo la gelata del 1956; nell’edificio si trovano ben conservati macchinari e attrezzi agricoli tradizionali.
Di fronte al mulino si trova un vasto e bello casale agricolo.
Nei pressi si trova un altro antico mulino, trasformato da numerosi interventi, che sfrutta anch’esso le acque del canale di raccordo fra il torrente Marroggia e il fiume Clitunno.
Su una delle pareti si trova, incassata nel muro e dimezzata dall’apertura di una finestra, un’edicola contenente un affresco del XVI secolo raffigurante la Madonna col Bambino.
 

Fonti documentative

AA. VV. Edicole Sacre nel territorio della Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano
MELELLI ALBERTO E FATICHENTI FABIO L’Umbria dei Mulini ad Acqua Ed. Quattroemme, Perugia, 2013
TRIVISONNO PATRIZIA Molino della Torre d’Azzano

http://www.umbria.website/content/mulino-della-torre-di-azzano

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Nota di Ringraziamento

Si ringrazia per la cortese disponibilità e per le informazioni fornite la signora Anna Ciri.
Si ringrazia per le spiegazioni tecniche fornite l’amico e vecchio collega Enrico Rosichetti.
 

Da vedere nella zona

Castello di Azzano
Chiesa di San Lorenzo e Caterina
Chiesa di San Lorenzo
Chiesa di Santa Maria del Soccorso
Chiesa di Santa Maria
Chiesa di San Donato
Chiesa di Santa Lucia
 

Mappa

Link coordinate: 42.831734, 12.745436

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