Cenni Storici
La Torre è un fortilizio templare a controllo della strada secondaria che metteva in collegamento la Teutonica con la Francigena passando per Viceno (oggi nel comune di Castel Viscardo), Benano, Citerno, Torre Alfina e Acquapendente.
La “torre della fame” è un’antica residenza fortificata che deve il suo sinistro nome ad un terribile episodio avvenuto nel marzo del 1351.
I Monaldeschi della Cervara si macchiarono di delitti efferati, facendo morire di fame alcuni Melcorini, esattamente come accadde al conte Ugolino della Gherardesca, la cui vicenda è narrata nel XXXIII esimo canto dell’Inferno da Dante.
I Monaldeschi, che avevano sottomesso un territorio vastissimo e avevano accumulato enormi ricchezze, anziché godersi in pace l’opulenza delle vaste signorie, così sanguinosamente tenute, incominciarono a dilaniarsi tra loro.
Per oltre cento anni si combatterono con ferocia canina.
La grande famiglia feudale si scisse in cinque rami, ciascuno dei quali alzò, sul cimiero del medesimo stemma, la propria insegna: uno mantenne quella del Cervo; un altro, in opposizione vi aggiunse il Cane che il Cervo teme; mentre un terzo v’impresse la Vipera che uccide il Cervo e il Cane.
Gli altri due rami staccatisi dal ceppo, presero rispettivamente i nomi dell’Aquila e della Montagna.
I Cervara, scacciati da Orvieto, furono detti a dileggio Beffati e Scorticati, mentre gli altri furono accomunati col soprannome di Malcorini, forse perchè avevano l’animo incline alla mitezza o perchè ripugnante dell’implacabile perseguitarsi di persone del medesimo sangue.
Successe che un giorno, un Monaldeschi della Cervara cedette alle proposte d’accordo di uno della Vipera.
Nel convegno, mentre i brindisi con il Vino del Giglio (offerto da quello della Vipera), s’intrecciavano alle promesse di pace, i congiurati pugnalarono il Monaldeschi della Cervara.
Ma la vendetta fu immediata tanto che il 4 giugno di quel medesimo anno (1351) Cataluccio di Galassio di Bisenzio imbattutosi con i suoi uomini in Luca di Vanne di Buonconte (uno di quelli della congiura ordita contro il Monaldeschi della Cervara) lo trasse prigioniero in Torrealfina dove il giorno dopo, nei sotterranei del castello, lo fece fare in pezzi tanto minuti, “che, se saria fatta beccata per il falcone“, mentre i suoi familiari furono rinchiusi nella Torre suddetta dove morirono di fame.
Uso attuale
La struttura è stata acquistata da Fox Richard Joseph vice amministratore della Warner Bross che ne ha fatto, oltre che una residenza privata, un’azienda di produzione di vini.
Fonti documentative
Latina Gens (Torre Alfina il suo castello e i Monaldeschi) – Rivista mensile illustrata anno XVI – N. 5-7 maggio – luglio 1938 articolo di Guido Catone
www.orvietodeiquartieri.it
Mappa
Link alle coordinate: 42.740895 12.045814