Torre del Vescovo camminamenti ed orti – Città della Pieve (PG)
Cenni Storici
Castel della Pieve nel 1250 nonostante sia sottomessa a Perugia, volge lo sguardo a Siena, grande potenza ghibellina filoimperiale dell’Italia centrale spesso in conflitto con Perugia, e gli somiglia anche nell’uso delle costruzioni in laterizio e nella struttura urbana.
Le continue lotte fra la Città ghibellina e Perugia guelfa si ripeteranno in continuazione con esiti positivi quanto negativi sia per l’una che l’altra parte per cui alla fine Perugia impedirà la futura espansione di una città così ribelle e per un totale controllo costruisce tra la fine del XlI e la prima metà del XIV secolo il Palazzo dei Priori, la Torre del Vescovo e la poderosa Rocca Perugina, progettata nel 1326 dagli architetti senesi Lorenzo e Ambrogio Maitani, uno degli esempi di edilizia militare più rilevanti dell’Umbria.
Le torri ancora esistenti della cinta muraria di Città della Pive sono due, una appartiene alla casa Verri, in via Manni (situata in direzione sud), e l’altra nell’orto del Vescovado, a forma di cassero con un camminamento di ronda.
La torre detta del Vescovo collocata a ridosso delle mura nei pressi della porta Fiorentina è così chiamata per essere stata fin dal 1572 nelle possidenze ecclesiastiche, confina infatti con gli orti del Palazzo Vescovile.
Nelle Riformanze del Consiglio sappiamo che il 18 ottobre 1572, vi è la deliberazione in cui “Questo Torrione sopra le muraglie della Città, tra la porta del Casalino e la Chiesa della Compagnia di S. Girolamo, viene ceduto a Mons. Pacini, Vescovo di Chiusi, per suo uso“.
Sul lato rivolto verso la città si trova una grande apertura ogivale all’interno della quale erano collocati ballatoi e scale di legno per l’uso di macchine belliche.
L’arco ogivale ricorda da vicino gli archi analoghi della facciata della chiesa di Sant’Ercolano a Perugia.
È probabile pertanto che in occasione della costruzione della Rocca, realizzata dai due architetti senesi, Perugia avesse ordinato anche altri interventi difensivi lungo la cinta muraria.
Ad Ambrogio e Lorenzo Maitani è quindi da attribuire la Torre adiacente agli orti della pertinenza Vescovile in cui ha sede la taverna del terziere Casalino.
Dal camminamento sulle mura adiacente alla torre si avvista il Lago Trasimeno, con in primo piano Castiglione del Lago e sulla sinistra Cortona. La veduta ci rimanda ai celebri paesaggi di Pietro Perugino, il quale si è ispirato alle visuali che da Città della Pieve vanno verso il Trasimeno e la Valdichiana come si può osservare nell’Adorazione dei Magi dell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi.
Aspetto
La torre ha un aspetto trilatero, cioè presenta solo il lato verso l’esterno e i due laterali mentre manca quello all’interno delle mura, questo per consentire un più facile rifornimento dall’interno alle guarnigioni che difendevano le mura in caso di assedio.
Il camminamento, da cui si gode la meravigliosa visuale, si spinge fino a dove era la Porta Fiorentina, ora demolita, e dall’altra parte delimita gli ex orti del Vescovo sopra le mura; questi sono ora gestiti dal Terziere Casalino che qui ha allestito il magazzino e la taverna attiva durante il Palio estivo.
All’interno della torre sono presenti feritoie per armi da fuoco.
Di fronte fuori le mura la chiesa ed il convento di Sant’Agostino.
Fonti documentative
F.Dufour V. Bittarello – Città della Pieve Città d’arte – 2007
Mons. Fiorenzo Canuti – Nella patria del Perugino – 1926
http://www.skylabstudios.net/pieve/rocca/percorso/16belvedere.html