Teatro Santa Sofia ex Chiesa – Moresco (FM)


 

Cenni Storici

La Chiesa fu eretta in suolo lateranense e gode di privilegi inerenti la Basilica di S. Giovanni in Laterano di Roma, come confermati da una pergamena, che trovasi appesa in cornice nella Sala Consiliare del Municipio, rilasciata sotto il pontificato di Clemente XI addì 12 Agosto 1715 dal capitolo di S. Giovanni in Laterano.
La Pergamena dice “Attestatio fundationis ecclesiae Sanctae Sophiae Castri Morisci Firmanae Dioecesis in fundo Sacrosanctae Papalis Archibasilicae Lateranensis. Anno ab Incarnatione D. N. Iesu Christi M.D.CCXV Die vero XII Augusti, Regnante Clemente XI“.
La Chiesa è di iuspatronato del Comune, il quale con istromento 12 Gennaio 1545, rogito di Vincenzo di Ser Giulio Caldarola di Petritoli, la dotò di un beneficio consistente in un appezzamento di terreno, sito in contrada Monti in territorio di Monterubbiano, un orto attiguo alla Chiesa e diritto di decima sul raccolto del grano, orzo e molto su alcuni fondi del territorio comunale.
Il Beneficio fu demaniato nel 1862, il diritto di decima decadde e i due appezzamenti vennero venduti a privati.
Nella parte posteriore sinistra dell’ abside è sopraelevato un arco che sosteneva una campana fusa nel 1922 la quale venne rimossa nel 1942 durante il 2° conflitto mondiale, e dal Governo destinata alla fusione per fabbrica d’armi insieme con altre due campane, una della Chiesa di S. Antonio e una di quella di S. Maria dell’Olmo.
Alla fine del conflitto, il nuovo governo della Repubblica restituì tre campane di nuova fusione.
Fino al 1768 trovavasi nell’altare una statua della Santa, la quale venne fatta rimuovvere dall’Arcivescovo di Fermo durante la Sacra visita e sostituire da una tela rappresentante la Santa pure essa di scuola veneta del 1600.
Il Cardinale Malagola, Arcivescovo di Fermo, pure a seguito della Sacra Visita, decretò il 29 Novembre 1892 la sospensione della Chiesa dal culto fino a che non venisse riparata.
Le funzioni che vi si celebravano anteriormente al detto decreto consistevano nella Messa ogni martedi, festa solenne il 30 Aprile, solennità della Santa.
In questo giorno il Comune mandava in Chiesa per tradizione il famiglio comunale per un’offerta di cera e d’uno scudo e mezzo pari a L. 7,98 a beneficio del culto.
Dall’archivio della Curia di Fermo risulta che nel 1700 era rettore della Chiesa il Sacerdote Don Baldassarre Celi.
Il bell’altare di stile Barocco fu demolito con il consenso del Comune da una filodrammatica giovanile del luogo e lo stabile divenne pubblico teatrino poi lasciato per molti anni all’abbandono fino al restauro.
La tela dell’altare, venne pure essa portata ad adornare la sala consiliare del Municipio.
Nella parrocchia si seguitava a festeggiare la Santa, ma il parroco Don Felice Bocci spostò la solennità dal 30 Aprile all’11 Maggio perche’ il 30 aprile cade la festa di la classe di S. Caterina da Siena patrona d’Italia insieme con S. Francesco d’ Assisi.
Pure lo stesso anno, si dette la denominazione di S. Sofia all’Associazione d’Azione Cattolica Femminile ed alla Cappella Musicale Corale dei Cantori della parrocchia.
 

OGGI

Restaurata e inaugurata il 30 luglio 2005 con brani della Butterly di Puccini, è oggi tornata a fungere da Piccolo Teatro con i suoi 50 posti è un piccolo gioiello che racchiuderà le più importanti manifestazioni culturali di Moresco nel periodo invernale.
 

AFFRESCHI

Si notano particolari stilistici trecenteschi nella facciata e nell’abside.
La parete interna di questa, conserva nell’intonaco degli affreschi di scuola veneziana; in alto Gesù risorto ed in basso la Madonna, con ai lati S. Sofia, S. Rocco, S. Domenico, S. Lorenzo e S. Nicolò questi ultimi due protettori, gli altri comprotettori del paese.
 

LEGGENDA

E’ tradizione che in tempo imprecisato, ma certo prima che sorgesse la Chiesa tale Sofia Amati da Moresco, abitante nell’attuale via Martino Celi forse nella casa oggi di proprietà Vastaroli, giovanetta di eletta virtù, rimase uccisa mentre si difendeva, come S. Maria Goretti, dall’attentato di un bruto, ritornando a piedi da Fermo, presso Fonte Fresca, in vicinanza del fiume Ete Vivo.
Il fatto avrebbe determinato grande commozione nella cittadinanza la quale avrebbe dedicato a ricordo ed onore del suo caro nome la Chiesetta di S. Sofia V. e M. del III secolo e, come abbiamo ricordato comprotettrice del paese.
 

LA SANTA

Il nome di questa Santa Martire si trova registrato nel Calendario del Breviario antico e Messale “De Firmonibus“, conservato nella Metropolitana di Fermo, ma la Chiesa di Moresco è l’unica ad essa dedicata.
 

Fonti documentative

tratto da “Storia dei Comuni della Provincia di Ascoli” Vol. 1 di Gabriele Nepi 1966. Biblioteca di Osimo (AN).
 

Mappa

Link coordinate: 43.085546 13.733412

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