Teatro Romano – Spoleto (PG)


 

Cenni Storici

Il Teatro, edificato alla fine del I secolo a.C., sorge su una grande piattaforma artificiale delimitata da un ambulacro semicircolare, dal quale si accede, attraverso tre ingressi, alla cavea, sulle cui gradinate prendevano posto gli spettatori.
Le rovine del teatro, ancora visibili nel Cinquecento, erano state disegnate da Baldassarre Peruzzi, ma il sito del teatro fu identificato dal Sordini solo nel 1891 e gli scavi sistematici furono condotti a partire dal 1938.
I dati di scavo indicano l’esistenza di tre fasi costruttive.
Una I fase, contraddistinta dall’uso di blocchetti parallelepipedi di calcare, assegnata al terzo quarto del I secolo a.C. (età proto augustea), e una II fase, in opus reticulatum, pertinente ad un ampio ed importante restauro del complesso, seguito a cedimenti strutturali, da datare entro la prima metà del I secolo d.C.
Si riconosce inoltre una III fase, datata alla tarda romanità, che vide la costruzione di una serie di muri e strutture che determinarono una profonda trasformazione dell’intero complesso destinato, in questo momento storico, ad ospitare, con probabilità, giochi acquatici.
Conserva una cavea di 70 m di diametro, in parte poggiata su un ambulacro a pianta semicircolare, coperto da volta a botte, dal quale si poteva accedere tramite tre accessi (vomitoria) ai posti a sedere.
Dalle estremità della cavea si accedeva invece ai posti riservati ai magistrati e ai cittadini eminenti.
Sono conservati anche l’orchestra, ovvero lo spazio centrale destinato a platea per gli spettatori di riguardo, e il pulpito (palcoscenico), entrambi impreziositi dal rivestimento in marmi policromi, composta da lastre di africano e pavonazzetto, di forma rettangolare, disposte a creare un tessuto ortogonale con motivo a scacchiera interrotto da tre pannelli quadrati con disco listellato iscritto.
Dati stilistici, unitamente ad indizi archeologici, sembrano datare la pavimentazione in sectile alla tarda età romana (seconda metà del IV secolo d.C.).
Poco si può dire della retrostante scena, che ospitava i fondali per gli spettacoli, fortemente alterata nel medioevo a causa della costruzione della Chiesa di Sant’Agata.
La facciata esterna era costituita da arcate inquadrate da semicolonne di ordine tuscanico.
Attualmente ospita, ovviamente nella stagione estiva, spettacoli di danza e, più raramente, concerti.
Capiente di circa 2.000 posti a sedere ha un’ottima acustica.
 

Nota

La galleria fotografica è di Silvio Sorcini e Alberto Monti, il testo è di Silvio Sorcini.
 

Fonti documentative

Ciotti U. – Il teatro romano di Spoleto – in Spoletium, 10 pp. 9-26 Spoleto 1960
Costamagna L. – Brizzi M. – Rocco G. – The Roman theatre of Spoletium: an attemptatreconstructing the fronsscaenae – in Actas XVIII Congreso Internacional Arqueología Clásica Mérida, 2014
L. Gentili – L. Giacchè – B. Ragni – B. Toscano – L’Umbria – Manuali per il territorio – Spoleto – Roma, 1978
Cartellonistica del Museo
 

Da vedere nella zona

Chiesa di Sant’Agata
Museo Archeologico Statale
 

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