Santuario di Santa Maria della Luce – Civitella di Scheggino (PG)

La chiesa è ora adibita a cappella cimiteriale.

 

Cenni storici

Si trova lungo il percorso montano che da Ceselli sale a Civitella.
La chiesa, di origine romanica, trasformata in santuario mariano nel secolo XVI (nel portale della chiesa è incisa la data 1528), era meta di pellegrinaggi nella prima domenica di giugno che muovevano dalle località di Civitella, di Ceselli e di Scheggino.
Il rituale potrebbe anche perpetuare l’antico legame fra le chiese dipendenti e la pieve di San Pietro di Civitella, avvalorando così l’ipotesi, nella perdurante incertezza della localizzazione, della sua coincidenza con Santa Maria della Luce, suffragata peraltro dai significativi resti di epoca romanica.
Lo spopolamento di Civitella, aggravato dall’inagibilità del castello provocata dai terremoti, ha reso problematica l’organizzazione della festa della Madonna della Luce, che era preceduta da un’analoga cerimonia nell’Ottavara di Pasqua.
Il Santuario, frequentato un tempo anche dalle giovani donne dei paesi circostanti che vi si recavano per chiedere una grazia per i propri familiari, è ormai ridotto a cappella cimiteriale.
 

Aspetto esterno

L’edificio all’esterno non ha mantenuto nulla della precedente costruzione romanica, la facciata è ornata da un bel portale rinascimentale, fiancheggiato da due finestrelle asimmetriche e sormontato da un’altra.
In una delle due finestre si legge l’iscrizione CAPPELLA DELLA PIETÀ FATA DA DAMIANO BRUNO P SUA DEVOZIONE.
Il Campanile è a vela, a un solo fornice, disposto lateralmente.
 

Interno

L’interno è composto da due distinti ambienti separati da un arco: il primo con pavimento in cotto e copertura a capriata lignea, il secondo con pavimentazione in pietra e volta a botte che appartiene ad un edificio romanica attestato anche da altri ambienti annessi, utilizzati come eremo, e dai conci reimpiegati nel muro di cinta dell’adiacente cimitero.
Nella parete d’altare è raffigurata un’immagine della Madonna, affresco quattrocentesco, protetto da un tabernacolo ed inserito nella muratura di un edificio più antico.
 

Fonti documentative

LUCIANO GIACCHÈ – Comunità Locali e Santuari di Confine in Valnerina
TOSCANO B., GIACCHÈ L., RAGNI B., (1977), L’Umbria. Manuali per il territorio. La Valnerina. Il Nursino. Il Casciano, Roma, Edindustria
A. FABBI, Storia dei comuni della Valnerina, Assisi, s.e., 1976, 299-304
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

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