Santuario della Scala Santa – Campli (TE)
Cenni Storici
La Scala Santa fu istituita a Campli il 21 gennaio del 1772 grazie ad un Privilegio Pontificio di Clemente XIV.
Il ruolo di custode dell’edificio fu affidato alla Confraternita delle Sante Stimmate di San Francesco.
È situata dietro Palazzo Farnese, accanto alla trecentesca Chiesa di San Paolo.
La facciata rettangolare, di semplice fattura e posta in linea con l’adiacente chiesa, è caratterizzata da due porte, sormontane da due finestrelle, dalla più grande si accede al percorso penitenziale della Scala Santa, la più piccola ne è l’uscita.
La scala è costituita da 28 gradini in legno da salire rigorosamente in ginocchio, per ottenere l’Indulgenza Plenaria, con lo stesso valore dell’omonima Scala di Roma e di quella di Gerusalemme.
I fedeli per ogni gradino devono recitare una preghiera.
Ai lati della scala sono dipinte sei scene raffiguranti momenti della Passione di Cristo: la Cattura di Gesù nell’orto degli ulivi, la preghiera di Cristo e l’Angelo consolatore, l’Ecce Homo, la Flagellazione, la Crocifissione, l’Ascesa al Calvario e l’Incontro con la madre.
Sul soffitto ligneo sono affrescati angeli che portano i simboli del martirio.
Sulla sommità della Scala vi è una grata dietro cui è il Sancta Sanctorum, al suo interno vi sono custodite alcune schegge della Croce di Cristo oltre a numerose reliquie conservate in artistici reliquiari di scuola napoletana.
Sopra è affrescata una Pietà, a destra sono posti i ritratti, a grandezza naturale, di Papa Clemente XIV e Sant’Elena.
La Scala di discesa è composta da 19 gradini in pietra, le pareti sono affrescate con quattro medaglioni, che rappresentano gli episodi della Resurrezione: l’Apparizione a Maria Maddalena, la Resurrezione, l’Apparizione a Pietro e l’Incontro con i discepoli di Emmaus.
Il ciclo pittorico è opera dell’artista teramano, Vincenzo Baldati, che ultimò i lavori nel 1781.
Fonti documentative
www.comune.campli.te.it
Nota
La galleria fotografica è di Alberto Monti e Silvio Sorcini, il testo è di Silvio Sorcini.