Santuario della Madonna della Maestà – Ficulle (TR)

Il Santuario è oggetto di profonda e sentita devozione da parte degli abitanti di Ficulle e i numerosi ex voto apposti per grazia ricevuta lo dimostrano ampiamente.

 

Cenni Storici

Le più antiche e certe notizia della chiesa risalgono ai Resoconti delle visite Pastorali del Cardinale Sannesio del 1606 e del 1616.
L’alto prelato si recò infatti in una chiesa fuori dalle mura non lontana dal paese ( extra prope tamen castrum Ficulli) dedicata alla S.S. Vergine Maria che veniva già allora invocata con il titolo di “Majestatis“.
Nel 1687 ci fu la Visita Pastorale del Cardinale Millino che ordina di ridipingere le immagini S.S.Vergine e del Bambin Gesù.
Nel 1731 il Vicario Generale del Vescovo ordina di imbiancare la chiesa e di scavare dei fossi, specialmente nella parte posteriore, per allontanare l’umidità.
Nel 1799 nell’antisacrestia fu collocata una tela raffigurante la Madonna Addolorata, posta in adorazione.
Nel 1846 l’amministratore del Santuario della Maestà, Can. Domenico Patrizi, fa eseguire dei lavori di cui redige un resoconto dettagliato al Vescovo Mons. Vespignani.
Gli interventi principali riguardano la tinteggiatura dell’interno della chiesa, la ristrutturazione dei portico e il restauro dell’affresco ad opera del pittore Celestino Satini.
Quarant’anni dopo, in seguito alla grande affluenza di fedeli , sul lato sinistro della chiesa viene costruita un’altra chiesa identica dedicata a San Sebastiano.
L’antico muro che risultava al centro fu abbattuto e sostituito da due archi che mettevano in comunicazione le due chiese che vengono quindi unificate; viene costruita una nuova facciata e l’ingresso viene posto al centro, le due porte originarie vennero trasformate in finestrelle, ancora oggi chiaramente visibili al di sotto del portico.
Durante l’ultimo conflitto mondiale gli abitanti di Ficulle furono costretti a scappare dalle loro abitazioni per l’avvicinarsi del fronte in seguito alla ritirata dei tedeschi e l’avanzare delle truppe alleate, per questo affidarono alla Madonna la custodia del paese abbandonato.
Il fronte ed i bombardamenti miracolosamente risparmiarono la città ed i ficullesi riconoscenti posero una lapide di commemorazione e ringraziamento alla Madonna che aveva protetto i suoi fedeli.
Il 22 agosto del 1954 Papa Pio XII per mano del Vescovo Diocesano Mons. Francesco Pieri nella piazza di Ficulle incorona solennemente con un diadema la sacra immagine della Madonna della Maestà.
Nei giorni successivi l’immagine incoronata viene portata processionalmente in tutte le zone e frazioni di Ficulle.
Tra il 1971 ed il 1978 vennero effettuati lavori di risanamento e consolidamento dell’intera struttura, tra cui il rifacimento della copertura, della pavimentazione, degli intonaci e della tinteggiatura; furono anche consolidate le fondazioni in quanto il terreno circostante è fortemente soggetto a movimenti franosi.
Durante il Giubileo del 2000 tutte le parrocchie della Vicaria si sono recate in pellegrinaggio alla Maestà.
Nel 2007 un gruppo di speleologi pose un’immagine della Madonna nelle grotte della Maestà.
Sono queste le testimonianze scritte di un culto che certo risale ancor più indietro nel tempo e le cui origini, fissate dalla leggenda nel miracoloso ritrovamento della sacra immagine, senza pretendere valenze e oggettività storiche, riescono ad avvalorare l’amore e la devozione dei Ficullesi per la Maestà.
La Madonna della Maestà, viene festeggiata ogni anno il 21 novembre, quando folle di devoti, anche dai paesi vicini, accorrono alle celebrazioni liturgiche, che si svolgono ininterrottamente per tutta la giornata.
 

La Leggenda

Si narra che in una delle grotte prospicienti l’attuale Santuario, fu ritrovata un’immagine raffigurante la Madonna Regina circondata da angeli in gloria con il Bambino Gesù e con accanto San Giovanni Battista e san Francesco d’Assisi, che, con solenne processione, fu portata dai fedeli nella Chiesa Parrocchiale.
Il giorno seguente però il quadro era tornato nella sua grotta; fu riportato in Chiesa con maggiori onori, ma di nuovo misteriosamente tornò indietro.
I ficullesi interpretarono questo segno come l’intenzione della Madonna di rimanere vicino a quelle grotte e per questo eressero una piccola cappella, dove fu collocata l’immagine, dalla quale fosse possibile vederle.
E da allora, grazie a questo atto di rispetto e di fede, gli occhi di Maria sono entrati nelle profonde grotte dell’animo dei tanti fedeli che hanno aperto sinceramente il loro cuore per affidare con fiducia le angosce e le vicende dolorose della vita alla Madonna della Maestà, trovando conforto e speranza nel materno amore della Consolatrice degli afflitti.
 

Aspetto esterno

L’esterno a facciavista presenta una facciata tripartita, con una bifora centrale e due monofore laterali sovrastanti la tripla arcata del portico in mattoni; il sagrato, realizzato in cemento, è costituito da sette gradini.
 

Interno

L’ambiente interno è intonacato e caratterizzato dalla posizione laterale dell’altare, rimasto in asse rispetto alla primitiva chiesa; il transetto appena rialzato è separato dall’aula da un doppio arco di trionfo.
Il presbiterio è coperto con volte a vela.
 

Fonti documentative

Cartellonistica in loco con testi prodotti dal Circolo Culturale di Ficulle.
 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia la Diocesi di Orvieto – Todi per la disponibilità e per aver concesso l’autorizzazione alla pubblicazione delle foto degli interni della chiesa.
 

Mappa

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