Santuario della Madonna del Piano – Serravalle del Chienti (MC)
Cenni Storici
Si trova nell’altopiano di Colfiorito sulla strada che da Plestia conduce a San Martino.
In origine il santuario della Madonna del Piano, era una piccola edicola posta, come era d’abitudine in quel tempo, all’incrocio di strade, forse su un precedente tempio pagano.
La chiesa fu edificata dalla popolazione del luogo agli inizi del ‘500,conserva ancora le sue caratteristiche di santuario di frontiera essendo protetto dalla basilica lateranense con la forma del Giuspatronato e collocato nella diocesi di Spoleto, ma sotto la giurisdizione di Camerino.
Dal 1542 è stata posta alle dipendenze della Chiesa di San Salvatore di Acqua Pagana.
Fino agli anni ’50 del secolo scorso un eremita, Fra’ Lui’, dimorò in alcuni ambienti posti al piano superiore della chiesa.
Gravemente danneggiata dal sisma del 1997 è stata poi restaurata.
Aspetto esterno
La facciata è preceduta da un portico, sopra si apre un oculo, l’alto campanile è posto posteriormente.
Dietro la chiesa vi è il corpo aggiunto della sagrestia.
Il semplice portale è fiancheggiato da due finestrelle quadrate, che consentivano di pregare e ammirare l’immagine devozionale anche a chiesa chiusa, secondo la tipica tipologia dell’edificio votivo cinquecentesco.
Interno
L’interno è ad aula unica con al centro un arco divisorio che riporta la seguente scritta: BEATAM ME DICENT OMNES GENTES.
Nel 1851 in occasione del restauro della chiesa, la data si legge in un mattone del soffitto, a destra dell’altare furono dipinti angeli e fregi sull’arco.
La prima parte è meno elevata dell’altra, con tetto a travi orizzontali e parallele.
Sulla parete di sinistra, dopo una malridotta decorazione a motivi geometrici, è affrescata una Crocifissione, con la Madonna e San Giovanni ai lati del Cristo, probabile opera di Paolo Bontulli di Percanestro.
Sulla faccia dell’arco rivolta verso l’ingresso, opera dello stesso pittore locale, una Madonna col Bambino, si legge la scritta HOC OPUS F.F. MEUS IACHETTI e la data 1523.
Sempre di Paolo Bontulli di Percanestro è la Santa Maria Giacobbe affrescata sullo spessore dell’arco, datata 1521.
Sulla faccia dell’arco rivolta verso l’altare, sempre dello stesso pittore locale, una Madonna col Bambino che tiene in mano una rondinella e San Sebastiano.
Sulla parete sinistra del presbiterio, tutti opera del Bontulli, si trovano una serie di affreschi, purtroppo gravemente danneggiati dal terremoto del 1997.
Apre la serie San Giovanni Battista, segue una Madonna della Misericordia, infine la scena più bella, una Natività, molto danneggiata, ma di cui è possibile ammirare anche una riproduzione fotografica di come era prima del sisma.
Sotto l’affresco si leggeva la scritta: “Questa eclesia é cappella de S. Ihoanni in Laterano e qui è tanta induglentia quantu in S. Ihoanni, cioè dece anni de induglentia e dece quarantene continuo e per tutta quadragesima redopiate omnia festa s. Marie e in die eius dedicationis et in festivitatibus s. loannis Battiste e Evangeliste reduplicatur A D MCCCCCXX. Ego lusBontulli pinxi“.
A fianco dell’altare maggiore si trova un organo da processione della metà del ‘600.
Dietro l’altare maggiore è posta, entro un’adorna cornice, l’immagine originaria dell’edicola oggetto di venerazione, dipinta dal Bontulli nel 1507 e raffigurante la Madonna col Bambino che tiene in mano una rondinella.
Sulla parete destra del presbiterio Sant’Antonio da Padova, segue un’altra immagine non riconoscibile e una finta colonna.
Si trovano poi, disposte in due registri altre immagini votive.
Al registro inferiore una Sant’Agata, San Sebastiano e San Rocco, opere del Bontulli; sullo spessore dell’arco, di altra mano, è affrescato ancora un San Rocco, sotto si legge la scritta:
HOC OP F.F. AGNILO DEVENANO P.VOTO.
Sulla faccia dell’arco rivolta verso l’ingresso, privo della testa ma ben riconoscibile ugualmente, è affrescato un Sant’Antonio abate.
Seguono, ancora opera del Bontulli, Madonna in trono col Bambino, San Francesco riceve le stimmate, Madonna del Soccorso, Sant’Eustachio adora la croce che appare tra le corna di una cerva e un santo barbuto non riconoscibile.
Il registro superiore, anch’esso completamente affrescato, è quasi del tutto perso, rimane leggibile solo una Madonna col Bambino.
Nella controfacciata destra in basso si trova un affresco con una scena di difficile interpretazione, in alto Madonna col Bambino alla maniera degli Angelucci.
Sempre sulla controfacciata, sotto la cantoria lignea, accanto alla porta è affrescata una Deposizione di Cristo, anch’essa richiama la scuola mevalense.
Alle spalle del santuario, tra questo e il piccolo centro di San Martino, si estende per alcuni ettari “la Selva“, un bellissimo bosco di quercia e cerro che costituisce una preziosa testimonianza delle foreste di fondovalle che caratterizzavano il paesaggio appenninico prima della introduzione delle coltivazioni intensive.
Le ricorrenze celebrate nel santuario sono il Lunedì dell’Angelo con tre processioni, il primo maggio e la festa di Pentecoste della durata di tre giorni, dalla domenica al martedì.
Fonti documentative
FELICIANGELI BERNARDINO – Di alcune memorie dei castelli di Rocchetta d’Acquapagana e di Percanestro nel circondario di Camerino Estratto dagli Atti e Memorie della R. Deputazione di Storia Patria per le Marche, 1913 – Volume IX ANCONA Presso la R. Deputazione di Storia Patria 1913.
https://www.guidedocartis.it/?page_id=9277
http://turismo.comune.serravalledichienti.mc.it/alla-scoperta-del-comune/arte-e-storia/madonna-del-piano/
http://www.turismo.serravalle.sinp.net/10%20bibliografie/libro4/testo.htm
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.