Rocca Paida – San Giovanni di Collepino di Spello (PG)
Cenni Storici
Rocca Paida, posta sul “rovescio” del Subasio, e precisamente sotto il Mortaro, dalla parte di San Giovanni di Collepino.
Il nome “Payda“, di origine greca (paideia), fa supporre che la rocca sia stata costruita dagli abitanti di una città bizantina della Puglia emigrati o deportati sulla montagna di Assisi intorno alla metà del secolo X al tempo dell’imperatore Ottone I.
E ciò in quanto dopo il 969 l’Imperatore Ottone I di Sassonia, comandato dal longobardo Pandolfo Testadiferro, Principe di Capua e Marchese di Spoleto, venne a dura guerra in Puglia, nella regione di Ascoli Satriano, con Saraceni e Bizantini, aiutali dagli abitanti di tali città.
Dopo alterne vicende, la guerra si chiuse con la sanguinosa sconfitta dei Bizantini sotto Ascoli Satriano.
In questa occasione forti gruppi di popolazione furono deportati; ed è singolare ritrovare appunto, nella zona montana fra Assisi e Nocera, nomi di paesi, di chiese, di persone che rivelano la loro origine da Ascoli Satriano.
Cosi vicino al castello di Morano (lungo la strada fra Assisi e Gualdo) si ritrova una plebs Osculani ; mentre una baila della montagna si chiama Satriano.
Molte chiese di questo territorio sono dedicate a San Biagio e a Santo Stefano, protettori di Ascoli Satriano.
Altro protettore di questa città è il martire San Patito, cui, sempre nel contado di Assisi, è consacrata, la cappella Sancti Potiti.
Evidentemente questi cittadini di Ascoli Satriano, nel fondare paesi e chiese in questa impervia zona montana, coperta allora da boschi, imposero ad essi, in ricordo, i nomi dei luoghi, ad essi cari, della loro patria.
Sono questi gli stessi nobili feudatari della Rocca: Napoleone d’Armezzano, Beccario, i figli di Simone, i conti, che avevano le loro dimora tra Collepino e San Giovanni, estendevano il loro dominio su Assisi, Valtopina e Spello che divenne così un Gastaldato Longobardo.
Le invasioni barbariche avevano costretto i contadini che abitavano a valle ad abbandonare i campi e a concentrarsi sulle alture (Collepino e monte Subasio).
I conti di Rocca Paida avevano quindi sotto la propria giurisdizione un territorio molto vasto che occupava quasi tutto il versante orientale del monte Subasio.
Tale rocca sorgeva nel territorio di Spello, sulla costa orientale del monte Subasio sotto il Mortaro ed era al centro di un grosso patrimonio terriero che a nord si spingeva verso Armenzano, a sud scendeva fino alla località Colpernieri e a est fino al torrente Anna verso Valtopina.
Per accrescere il loro prestigio e per proteggere i loro beni, i conti avevano permesso la fondazione di un monastero di famiglia a San Silvestro di Collepino, affidato ai Benedettini.
I problemi della Rocca e dei suoi possedimenti cominciarono con la morte del capo famiglia, la vedova lascia in un testamento ai figli il feudo che si divide in tre parti.
Una prima parte viene venduta da uno dei figli “Mathei Petriolo de Rocca“(Pietro di Matteo) il 3 maggio 1246 il quale di fronte al notaio Michael Niccole de Spello, vende a “Beccarius Seguini” (di Spello), con atto stipulato a Spello davanti alla casa dello stesso Beccario, la sua parte di possedimento della Rocca, dei terreni situata sul monte Subasio che vanno da vicino il Castello di Collepino, al fosso Vettoio e al torrente Anna fino Mortaro vecchio, consistenti in vigna, terra arativa, colta e incolta, boschi, edifici, zone sassose e rocciose fino alla via pubblica per il prezzo di 4 libbre di denari lucchesi e senesi.
Successivamente dieci anni dopo e più precisamente il giorno 31 ottobre del 1257, di fronte al Notaio Bartholomeus Iohannis de Spello, la vedova “domina Blonda quale tutrice del figlio Napoleuccio e dell’altro Boncompagno, vendettero a Paolo di Pietro per il prezzo di 114 lire ravennate e pisane piccole la terza parte della Rocca, della torre, del palazzo…”.
Il 10 aprile 1258 Egidiolo di Beccario e Rainiero di domino Guidone di Spello danno il consenso alle vendite fatte in favore di Pietro di Paolo di Spoleto in ordine alla Rocca Paida dai figli e dai nipoti di Neapoleonis de Armenzano, con rinuncia ad ogni diritto per l’obbligazione assunta verso di loro dallo stesso Napoleone, allorché ebbe a dotare per cento libbre la sua figlia domina Elena, moglie di Ermannino.
Cinque giorni dopo, segue la vendita a Paolo di Pietro da parte di Ubertino per i diritti a questi spettanti sulla stessa rocca.
Infatti il 15 aprile 1258 Ubertino vende a Paulo Petri di Spoleto la sua parte di possedimenti di Rocca Piada corrispondenti alla terza parte del fabbricato, la torre del palazzo e tutte le case fino al fossato, oltre lo stesso tutti i terreni per il prezzo di 30 libre ravennati altresì precisa che tale proprietà è libera da qualsiasi diritto che potrebbero accampare Egidiolus Beccarii e Ranierus Guidonis di Spello.
Il 13 gennaio 1260 Francesco figlio di Paulo Petri di Spoleto, vende a Giliuccius Beccarii di Spello tutti i possedimenti che loro padre aveva acquistato dai figli e nipoti di Napoleone di Armezzano dalla loro tutrice domina Blonda.
Il 26 gennaio 1271 gli stessi figli di Napoleone, Ubertino, Conte e Napoleuccio vendono il castello di Armezzano, del quale si precisano accuratamente i confini, al Comune di Assisi.
Il 1 marzo Ubertino e Napoleuccio danno al Comune il possesso del castello.
La situazione degenerò il 22 novembre 1298 quando il conte spellano Egidio Beccari vende a Nardus Corate procuratore e sindaco di Assisi la Rocca Paida con tutte le sue pertinenze per il prezzo di 3000 libbre di denari per i quali Egidius rilascia quietanza.
Comincia a questo punto una complessa vertenza tra i Comuni di Assisi e di Spello e una serie di rappresaglie da parte di quest’ultimo che ritiene di sua proprietà i terreni avendoli coltivati per decenni, scatenando addirittura una guerra contro l’acquirente, infatti Spello armò l’esercito, salì fino alla Rocca e la occupò.
Di conseguenza gli assisani, con armi e cavalli, si diressero verso la rocca e, al comando del Podestà e del Capitano, con spargimento di sangue, vi posero la bandiera.
Assisi occupò non soltanto la Rocca Paida, ma altre ville del Comune di Spello, onde incorse nella scomunica, ma appellatisi poi a papa Bonifacio VIII vennero assolti il 3 febbraio 1296 dal giudice generale del Ducato di Spoleto.
La lite fu aspra e lunga e durò per secoli; la Curia generale del Ducato di Spoleto proseguì nella laboriosa inchiesta e a nulla valsero le opposizioni giudiziarie di Spello.
Il comune di Assisi fece uno specifico ordinamento, inserito negli Statuti del 1469 in una apposita rubrica, la n. 40, in cui era tenuto a nominare un sindaco “ad reinveniendum, manutenendum et gobernandum res et bona Rocche Payde empta a domino Egidio per dictum comune” (cioè ad inventariare, ben conservare ed amministrare cose e beni della Rocca) ed in particolare per riparare le case e la torre.
Le controversie tra i due comuni proseguirono ed il contenzioso divenne secolare.
Fra questi ricordiamo il foglio cartaceo non datato, ma risalente certamente al 1376, che contiene il giudizio del giudice Gaspare di Giovanni di Colle di Foligno sulla legittimità della richiesta di Spello di riprendere il possesso di quei terreni di Rocca Payda, di proprietà del comune di Assisi, in quanto questo, da oltre venticinque anni, non pagava il censo o la dativa dovuta.
Per la continuità del possesso da parte del comune di Spello di questi territori, esiste un documento del monastero di S. Maria di Vallegloria del 1226 nonché la risoluzione consigliare del 13 ottobre 1748.
Tutto fu inutile fino a che per risolvere la controversia una volta per tutte ci pensò papa Clemente XIV che mandò un suo incaricato Mons. Soderini a verificare di persona la situazione e stabilire definitivamente i confini territoriali dei due comuni.
Il detto monsignore soggiornò alcuni giorni in Assisi e della sua permanenza è rimasto in archivio un interessante e divertente documento relativo alle spese che la comunità dovette affrontare per il suo sostentamento ed accaparrarsi la sua simpatia (documento che vi propongo in fondo all’articolo).
Ovviamente, prima di tornarsene a Roma, il monsignore sentenziò che Rocca Paida dovesse considerarsi definitivamente di proprietà di Assisi.
Difatti la transazione Soderini del 1772 rinnegava tutte le precedenti sentenze, affidava i territori e la Rocca ad Assisi e prevedeva, tra l’altro, sul monte Subasio, un terreno a pascolo comune tra Mortaro e la Sermolla che doveva fungere da cuscinetto fra le due comunità.
Con questo atto vennero modificati completamente i limiti sul versante nord sino allora riconosciuti dall’Autorità.
Ciò è stato fino al 1835, anno in cui il consiglio comunale, con risoluzione del 30 luglio, approvava la proposta di ridividere questo terreno, denominato “l’Aggiunta“, in parti uguali tra Spello ed Assisi.
Oggi la rocca ricade nella frazione di San Giovanni di Collepino e fa parte del Comune di Spello.
Il lodo di fra Giovenale del 1298 ricorda il sentiero che da Mortaro portava alla Rocca Paida, e da qui al Topino, questo sentiero, tuttora esistente, segue il torrente Vettoio, che si forma anche esso sotto il Mortaro.
A destra si stende quella che oggi si chiama la e “Macchia di Pale” evidente corruzione di “Paida“.
Negli anni 33-40 del 1900 il Catasto di Perugia definì la mappa territoriale della montagna sotto l’allora Podestà Cianetti; i due comuni furono convocati ma Spello non si presentò quindi la sommità del Subasio e tutta la zona cuscinetto compreso il Mortaro furono assegnati ad Assisi.
Aspetto
Per capirne la struttura originaria necessita riferirsi alle ricerche di Arnaldo Fortini, il quale studiando i rogiti precisa: “Gli atti del Comune di questo secolo ci mostrano il possente palagio, il turrione, il girone, le muraglie, le curtis, che rievocano l’antica vita agreste e guerriera“, ciò ad indicare che era stata costruita per dominare e difendere territori, strade e centri abitati.
Fino a pochi anni or sono le rovine della Rocca si scorgevano ancora sul poggio che sovrasta il Paese di San Giovanni (detto il colle di Bruno), al lato del fosse Vettoio, oggi purtroppo è stata cancellata ed i paesani hanno utilizzato quel materiale per le nuove costruzioni.
Secoli di storia sono stati completamente cancellati.
Rocca Paida e San Francesco
Ai rapporti di amicizia e di ospitalità di Francesco con questi ed altri signori della Rocca sono dedicate stupende pagine della “Nuova Vita di S. Francesco” di Arnaldo Fortini il quale lega strettamente il Santo a Rocca Paida, ad Armenzano residenza di Napoleone e poi dei suoi eredi, feudatari e comproprietari; pare infatti che alcuni dei medesimi sarebbero stati presentati alla promulgazione del Perdono alla Porziuncola alla fine del luglio 1216, un altro avrebbe partecipato con padre e fratelli alla guerra di Perugia e avrebbe avuto il privilegio di avere la rivelazione, insieme a pochissimi fra gli stessi fedelissimi, delle Sacre Stimmate.
A Nottiano un piccolo gruppo di case a pochi metri da Armenzano, Francesco che vi transitava per ritirarsi a pregare in una grotta, ancora oggi venerata come Grotta di S. Francesco sita sulla strada che da Armenzano conduce a Rocca Paida, fu seguito da un giovane bifolco chiamato Giovanni e ricordato nei Fioretti perché deciso a seguire il Santo voleva che questi accettasse di portar via anche un bue quale sua quoto ereditaria che Francesco però volle che si lasciasse alla famiglia del medesimo.
I costoni orientali del Subasio pur essendo poco fertili ed aspri e boscosi e non essendo celebri come l’assolata e luminosa costa occidentale, che tanto affascinò Dante, sono però ricchi di richiami storici suggestivi e di ricordi legati ad avvenimenti memorabili nella vita di S. Francesco.
Registro delle spese per l’accoglienza di Mons. Soderini
L’Archivio di Stato di Assisi è strapieno di documenti che riguardano Rocca Paida, da atti di processi, sentenze, atti testamentari, contenziosi, regesti ecc.., ma il documento più curioso e accattivante è un piccolo quadernetto che annota le spese sostenute dalla Comunità di Assisi per il soggiorno di Mons. Soderini mandato dal papa per risolvere il contenzioso secolare tra Spello e Assisi circa il possesso del maniero.
Il cardinale seguito dalla corte e dalla sua famiglia venne trattato come un re e senza badare a spese, pur di accaparrarsi la sua simpatia e per avere una sentenza a favore.
E’ interessante notare due cose: la prima è la meticolosità nell’annotare dettagliatamente ogni minima spesa poiché questa persona alla fine doveva “rendicontare“alla fine del suo incarico (cosa che ai nostri tempi è scomparsa dal vocabolario) e la seconda è la qualità dei prodotti che circolavano in città in quei Tempi.
Si nota infatti come circolasse sia il pesce di mare o vino francese, così come i maccheroni di Napoli e il Parmigiano.
Una piccola “chicca” che ho trascritto e fedelmente riportato il testo originale.
L’autore Carlo Stampaggi incaricato delle spese dalla Comunità, riporta giornalmente le spese sostenute per “l’accolgo” del Mons.re che sostò in città dal 2 al 24 ottobre; ad ogni fine pagina l’autore calcola il totale e lo riporta in testa alla pagina successiva come promemoria.
Ho fatto riportato questo testo sperando di aver fatto cosa gradita e utile.
Testo integrale trascritto
Pagina 1
1770
Nota delle spese fatte dall’Illustrissima Comunità di Assisi. L’accolgo formale di Mons Suderini nella causa de confini con la Comunità di Spello.
Pagina 2
Adì 2 ottobre 1770 Mi furono da questa Illustri.ma Comunità di Assisi depositati in mie mani scudi seicentosessanta per le mani dell’Ill.mo sig. Ludovico Cilleni Gonfaloniere e la medesima Comunità, li presi a censo dall’Ill.mo Sig. Marchese Sermattei come rogito del sig. Biagio Epifani segretario di detta comunità 660.
Pagina 3
Nota della spesa per li cibari somministrate all’Illustr.mo Mons. Suderini ed altri.
Adì 2 ottobre 1770
Spesi baiocchi 90 per libre per la Cioccolata | 90 |
E più spesi per una oncia di cannella fina | 20 |
E più per mezza oncia di garofani | 07.2 1/2 |
E più libbre 5 zuccaro da 6 1/2 | 32.2 1/2 |
E più altre libre 3 zuccaro da 9 | 27 |
E più per once tre canditi | 07.2 1/2 |
E più per due noci moscate | 04 |
E più spesi per la compra di n° 15 fiaschi e 4 orinali | 62 |
E più libbre 6 ½ lardo | 39 |
E più per libbre 5 presutto (Prosciutto) | 35 |
E più per libbre 4 e once 5 distrutto | 32 |
E più per libbre 3 once 4 salame | 30 |
E in più per libbre 6 Candele di sego | 45.2 1/2 |
E in più per n 41 fogliette di vino Creto (di Creta) | 82 |
Adì 3 ottobre
Spesi e pagati a Saentone baiocchi dieci per rimettere il Calesse del Sig. Sernani
E più spesi per pasce di mare libbre 5 | 22.2 1/2 |
E più un luccio | 07 |
Per pane | 06 |
Totale fondo pagina | 5.58.2 1/2 |
Pagina 4
Adì 3 ottobre 1770
Soma a tergo | 5.58.2 1/2 |
Per Inzalata | 01 |
Adì 4 ottobre 1770
Per carne di castrato | 19.4 |
Per cervella di castrato | 06 |
Per riso | 02 |
Per frutti | 09 |
Per pane | 10 |
Per inzalata | 02 |
Per sellari | 03 |
Per ovi | 03 |
Per un paro di piccioni grossi | 15 |
Per carne di maiale | 05 |
Per salcice (Salsicce) | 03 |
Adì 5 ottobre
Per pesce di mare libbre 8 | 40 |
Per diversi erbagi e frutti | 21 |
Per limoni | 12 |
Per formagio | 30 |
Per due para di pollastri | 24 |
Per salumi | 04 |
Per ovi | 10 |
Per sale bianco | 10 |
Per carbone | 22.2 1/2 |
Per una libra di amandole (mandorle) | 08 |
Per libbre 6 e1/2 di casciotte | 27.2 1/2 |
Pagina 5
Soma a seguito | 8.61.4½ |
Per mezza libra di riso | 01.2 1/2 |
Per vino | 09 |
Per pane | 05 |
Per salume | 09 |
Adì 6 ottobre 1770
E più altri salumi | 10 |
Per sellari. | 03 |
Per tagliolini | 02 |
Per merluzzo | 05 |
Per alice | 02 |
Per noci 10.2 | 1/2 |
Per ovi | 06 |
Per pane | 05 |
Per alici a Taratello (Estratto di pesce fatto con interiora) | |
Per una libra di riso | 03 |
Per vino cotto | 09 |
Per sellari uva e gensole | 06 |
Per due para de palombe | 77.2 1/2 |
Per due para de piccioni torraioli | 15 |
Per un paro de piccioni caserecci | 14 |
Per due para de pollastri | 17 |
Adì 7 ottobre
Per vino cotto | 12 |
Per pane | 25 |
Per pastine | 03 |
Per ovi | 08 |
Per fichi | 04 |
Per frutti di diverse sorta | 04 |
Per sellari | 05 |
Totale fondo pagina | 11.32.2 |
Pagina 6
Soma a tergo | 11.32.2 |
Per inzalata | 02 |
Per un paro di capponi | 45 |
Per carne di maiale per la famiglia | 05 |
Per una libra di maccaroni | 05 |
Per n. 40 fogliette di vino Creto (di Creta) | 80 |
Per un cappone | 23.2 1/2 |
Per pane | 08 |
Per vino cotto | 03 |
Per frutti | 04 |
Per Botiro (Burro) e lemoni | 52 |
Soma a tergo | 11.32.2 |
Per inzalata | 02 |
Per un paro di capponi | 45 |
Per carne di maiale per la famiglia | 05 |
Per una libra di maccaroni | 05 |
Per n. 40 fogliette di vino Creto (di Creta) | 80 |
Per un cappone | 23.2 1/2 |
Per pane | 08 |
Per vino cotto | 03 |
Per frutti | 04 |
Per Botiro (Burro) e lemoni | 52 |
Adì 8 ottobre
Per carne per li contadini | 18 |
Per vino cotto per li medesimi | 26 |
Per pane | 25 |
Per noce | 05 |
Per vino pagato al Sig. D. Pietro Cipriani | 40 |
Per una polachetta pagata al medesimo | 30 |
Per carne di maiale per la famiglia | 03 |
Adì 9 ottobre
Per pane servito per la montagna e casa | 50 |
Per riso | 03 |
Per salcice | 05 |
Per frutti | 05 |
Per cervella | 05.2 1/2 |
Per sellari e inzalata | 06 |
Per un altro cappone | 22.2 1/2 |
Per vino servito per li contadini | 08 |
Per frutti | 06 |
Totale di fine pagina | 16.18.1 1/2 |
Pagina 7
Soma a seguire | 16.18.1 1/2 |
Per pane | 20 |
Per pastine | 03 |
Per salcice e carne di maiale | 10.2 1/2 |
Per ovi per diverse volte | 15 |
Per cervella | 03 |
Per sellari | 05 |
Per fichi | 02 |
Per frutti di varie sorti | 03 |
Per libbre 13 di caciotte | 65 |
Per vino | 06 |
Per fritto | 07 |
Per carne di castrato | 25.3 |
Per vaccina | 30 |
Per due para de piccioni | 15 |
Per libbre 6 di carne di castrato | 20.2 |
Per fritto | 03 |
Per uva e inzalata | 04 |
Per vino cotto | 09 |
Per candele di sego | 16 |
Adì 11 ottobre
Per due para de piccioni | 15 |
Per carne di maiale e salcice. | 07 |
Per carne lasciata per la famiglia | 05 |
Per vino | 03 |
Per pane servito anche per li contadini | 09 |
Per vermicelli | 03 |
Per vino per li contadini | 09 |
Per ova e inzalata | 06 |
Totale di fine pagina | 19.47.4 |
Pagina 8
Soma a tergo | 19.47.4 |
Per ovi | 36 |
Per salumi per la servitù e Patroni | 20 |
Per fichi | 04 |
Per pane merluzzo e vino servito per i contadini per fare la colazione | 10 |
Per merluzzo da servire per il pranzo per i medesimi contadini | 05 |
Per pane servito su il Mortaro (località così denominata sul monte Subasio) | 30 |
Per vino cotto servito per li medesimi | 25 |
Per aranci | 03 |
Per Salumi | 09 |
Per vino | 09 |
Per pane | 10 |
Per ovi | 07 |
Adì Medesimo
E più furono spesi scudi due e altri novantaquattro e quattro quattrini per il pranzo fatto a Cannara come si vede nella lista 2.94.4
Adì 13 ottobre
Per sellari | 06 |
Per limoni | 12 |
Per inzalata | 01 |
Per salumi | 26 |
Per pane e vino per la colazione per li contadini | 07.1 1/2 |
Per maccaroni libbre 5 e mezza | 27.1 1/2 |
Per aranci | 03 |
Per fichi | 07 |
Totale di fine pagina | 25.01.3 |
Pagina 9
Adì medesimo
Soma a seguire | 25.01.3 |
Per ovi | 27.2 1/2 |
Per cavoli fiori | 05 |
Per pane | 35 |
Per vino | 30 |
Per ovi | 07 |
Per sale | 10 |
Per pane per li Contadini e Padroni per la sera | 12 |
Per vino | 04 |
Per candele di sego | 15 |
Per salame per li contadini | 02 |
Per uva e altri frutti | 03 |
Per la governa delle bestie a Castelnuovo | 10 |
Adì 14 ottobre
Per libbre 18 carne di vitella | 54 |
Per un cappone | 22.23 |
Per pane | 30 |
Per Cavoli | 04 |
Per Riso | 03 |
Per maccaroni di Napoli | 05 |
Per libbre 8 carne di maiale | 14 |
Per salcice libbre3 1/2 | 29.1 |
Per frutti | 05 |
Per distrutto | 18 |
Per formaggio Parmegniano | 09 |
Per vino cotto per la cucina | 03 |
Per uccelletti | 12 |
Totale di fine pagina | 28.61.1 1/2 |
Pagina 10
Soma a tergo | 28.61.1 1/2 |
Per fritto | 06 |
Per presutto e salame | 08 |
Adì 15 ottobre
Per pane | 30 |
Per Salame e Pesutto | 08 |
Per Formagio | 02 |
Per sellari e altri frutti | 4.0 |
Per fritto | 08 |
Per ovi | 04.2 ½ |
Per vino cotto | 06 |
Per carne di castrato | 1.7 |
Per Inzalata | 01 |
Per finocchi e cavoli fiori | 11 |
Furono spesi dal Sig. Segretario a Armenzano scudi tre e baiocchi quindici come si vede dalla lista fatta dal Medesimo 3.15
Adi medesimo spesi per libre 21 di vitella | 63 |
E più Butiro (Burro)e Formaggio e Maccaroni di Napoli | 55 |
E più per libre quattro Candele di Sego | 30 |
Adì 16 medesimo
Per Pane | 30 |
Per Vino | 06 |
Per Carne di Castrato e di Vitella | 47.3 |
Per Salcice | 15.3 |
Per Lonza | 06.3 |
Totale di fine pagina | 35.52.3 |
Pagina 11
Soma a seguire | 35.52.3 |
Per Formagio libbre | 2 12 |
Per fritto | 07.2 ½ |
Per Sellari | 02.2 ½ |
Per Inzalata | 01 |
Per fichi | 02.2 ½ |
Per Gensole | 02 |
Per Presutto | 04 |
Per due para de piccioni | 15 |
Per ovi | 10 |
Adì 17 Medesimo
Per Pane | 30 |
Per Carne di Castrato | 51.4 |
Per Salame e Presutto | 08 |
Per sellari | 05 |
Per frutti diversi | 07 |
Per Riso e farina | 05 |
Per distrutto | 14 |
Per Formagio per la tavola e famiglia | 15 |
Per una Casciotta per la famiglia per la colazione | 05 |
Per una libra di fegato per la famiglia | 03.2 |
Per un fiasco di vino Rosso | 07.2.1/2 |
Per vino Cotto | 27 |
Per fritto e ovi | 08.2 1/2 |
Adì 18 Medesimo
Per Pane | 30 |
Per Vino Cotto | 18 |
Per Vino Bianco e Rosso | 07.1 |
Per Carne | 47.3 |
Per Piccioni | 15 |
Totale di fine pagina | 39.14 ½ |
Pagina 12
Soma a tergo | 39.14 1/2 |
Per salsice | 13 |
Per ovi | 06 |
Per Sellari | 04 |
Per Uva e Gensole | 03 |
Per Presutto | 08 |
Per Inzalata | 01 |
Per fritto | 03 |
Per fichi | 02 |
Per Vino Creto (di Creta) | 60 |
Adì 19 Medesimo
Per pane | 30 |
Per vino cotto | 03 |
Per anguilla e pesce | 38.2 1/2 |
Per ovi | 22 |
Per Botiro (Burro) | 20 |
Per formaggio Parmigniano | 12 |
Per formaggio per la tavola | 15 |
Per Alici a Taratello | 12 |
Per fichi | 03 |
Per sellari e inzalata | 06 |
Per Caiche ( Lumache) | 01 |
Per spinaci e fagioletti freschi | 02 |
Per cappari | 04 |
Per riso | 03 |
Per maccaroni di Napoli | 10 |
Adì 20 Medesimo
Per pane | 30 |
Per vino per la cucina | 05 |
Totale di fine pagina | 42.30.3 |
Pagina 13
Soma a seguire 42.30 .3 | |
Per cavoli fiori e fagioletti | 09.1 |
Per Persichi | 08 |
Per Gensole uva e fichi | 07.2 |
Per Pesce di fiume | 29.2 1/2 |
Per uva | 15 |
Per un paro di capponi | 28 |
Per una gallina | 14 |
Per Alice | 06 |
Per formaggio Parmegiano | 08 |
Per Botiro | 15 |
Per formaggio per la tavola | 06 |
Per Taratello (estratto fatto con interiora di pesce) | 06 |
Per Paste | 02.23 |
Per maccaroni di Napoli libbre 2 | 10 |
Adì 21 Medesimo
Per pane | 15 |
Per vino cotto | 03 |
Per fritto | 04.2 1/2 |
Per uva e sellari | 07 |
Per uccelletti per mattina e sera | 14 |
Per carne di maiale. | 02.4 |
Per Gensole | 01 |
Per Pastine | 02.2 1/2 |
Per Formagio | 12 |
Per Presutto | 03 |
Per Salcice | 05 |
Per distrutto | 30 |
Per lardo | 12 |
Per libbre 5 carne di castrato | 17 |
Totale della pagina | 45.26 |
Pagina 14
Adì 22 Medesimo
Segue a tergo | 45.26 |
Per pane | 12 |
Per vino cotto | 07 |
Per fritto | 04.3 1/2 |
Per pollastri | 14 |
Per libre 5 carne di castrato | 17 |
Per pastine | 02.2 1/2 |
Per presutto | 03.2 1/2 |
Per fichi | 03 |
Per ova | 12 |
Adì 23 Medesimo
Per pane | 15 |
Per vino cotto | 05 |
Per libbre 5 carne di castrato | 17 |
Per salcice | 05.1 |
Per uva e fichi | 04 |
Per Gensole | 01.4 |
Per sellari e inzalata | 05 |
Per pesce | 02.2 1/2 |
Per Presutto | 03.2 1/2 |
Per Formaggio Parmigiano e formaggio ordinario | 17 |
Adì 24 Medesimo
Per pane | 07 |
Per vino cotto | 04 |
Per piccioni | 15 |
Per paste | 02.2 1/2 |
Per presutto | 03.2 1/2 |
Totale di fine pagina | 47.08.3 ½ |
Pagina 15
Somma a seguire | 47.08.3 ½ |
Per salcice | 05.23 |
Per formaggio Parmigiano | 06 |
Per sale | 10 |
Per due donnini di Cera | 15 |
Per libbre 1 candele di Sego | 07 |
E più imbiancatura di due tovaglie e dieci salviette | 07 |
Pagati allo sig. Sbaraglini scudi tre e baiocchi novantotto per prezzo di n° 49 Boccali e tre fogliette di vino Creto alla ragione di due baiocchi la foglietta | 3.98 |
E più pagati all’Illust.mo Canonico Bini scudi due e dieci per la compra di n. 30 fiaschi di vino rosso a baiocchi sette il fiasco | 2.10 |
E più pagati al sig. Vittorio Lanari cinquantasette e mezzo per tanto vino | 57.2 1/2 |
Pagati al Sig. Evaristo scudi trecentonovantotto e mezzo per una torcia nova per tante candele da tavola in tutto libre12 e once 6 cera | 3.98.2 1/2 |
E più spesi venticinque baiocchi e trentacinque e mezzo per la compra di altre libre 15 e mezzo di Cioccolato in più volte | 5.35.2 1/2 |
Totale di pagina | 63.59.3 1/2 |
Pagina 16
Soma a tergo | 63.59.3 1/2 |
E più spesi per la compra di due bottiglie di Cipro | 10 |
E più spesi per altra cannella garofali zuccaro e mandorle crude | 59 |
E più furono da me pagati a mano Giovanni Cannolucci scudi diciassette per ottantasette in più volte tante quante furono occorse per andare vicino li confini nella montagna come nel piano con Mons. Sudarini e per pagare gli omini le loro giornate e per governo de cavalli e per li medesimi omini come si vede dalla lista. | 17.87 |
E più spesi altri baiocchi venti per due altrevitture per il Sig. Ciosie per il sig.re segretario | 20 |
E più pagati scudi tre e baiocchi settanta a diversi contadini Indicatori | 3.70 |
E più pagati al sig.re segretario scudi due e dieci per due calessini per Perugia e l’altro per Spello | 2.10 |
E più pagati a Scaccia per aver assistito in cucina nei primi giorni che venne Mons. Sudarini | 30 |
Totale di pagina. | 89.05.3 ½ |
Pagina 17
Soma a seguire | 89.05.3 ½ |
Furono paganti a Mons. Sudarini scudi duecento quarantotto e baiocchi ottantaquattro per suo onorario e spese per il viaggio | 248.84.87 |
E più pagati al Sig Giovanni Antonio Bonafede notaro di detto Monsi.re | 60.60 |
E più pagati al Sig Giovan Domenico Rondella agrimensore di Roma(Geometra) | 60 |
E più pagati al Sig. Paolo Sernani Procuratore compresovi il suo servitore | 140.26 |
E più pagati alli due servitori di Mons. Sudarini | 19.80 |
E più dati scudi sei alli Depputati della città | 6 |
E più dati scudi due e baiocchi cinque alli due servitori di Mons. per regalo | 2.05 |
E più dato uno scudo e venticinque al servitore de lo Sig. Sernani per regalo | 1.25 |
E più dati uno scudo a due laici di Sant’Antonio per mancia | 1 |
Totale di pagina. | 628.88.3 ½ |
Pagina 18
Adì 26 ottobre 1770
Soma a tergo. | 628.88.3 ½ |
Pagati scudi sei Romualdo Negroni per suo onorario di aver cucinato a Mons. Sudarani | 6 |
E più pagati quaranta a Pappagallo per aver assistito in cucina con Romualdo | 40 |
E più pagati scudi dodici e quaranta per la compra di libbre 40 Cera lavorata data per regalo al Convento di Sant’Antonio | 12.40 |
E più spesi scudi uno e venticinque per la compra di quattro libbre di Caffè e tre libbre di zucchero in Pane dato per regalo al Predetto Vicario Bonaquisti di S. Antonio. | 1.25 |
Adì 3 novembre 1770
Pagati scudi tre a mano a Giovanni Martinucci scalpellino in conto delli termini | 3 |
Adì medesimo pagati baiocchi 10 a Francesco Ricci per saldare una forchetta d’argento | 10 |
E più spesi baiocchi ventidue e mezzo per mandare per Foligno a cambiare una cedola di scudi 300 22.2 1/2 | |
E più pagati all’altro Deputato | 3 |
E più la cavalcatura del medesimo non compresa nel suddetto conto dalle altre cavalcature per giorni sette e al padrone | 2 |
Totale di pagina. | 657.26.1 |
Pagina 19
Soma a seguire | 657.26.1 |
E più spesi per vino di Cipro e Burgogna (Vino di Borgogna) | 3 |
Totale generale | 660.26.1 |
Io sottoscritto dichiaro e attesto di avere pagati li suddetti danari per l’effetto e per causa e spesa in ciascuna partita del presente libro conteggio da me fedelmente servitore.
In fede Assisi questo di 1 Dicembre 1770
Carlo Stampaggi mano propria.
Fonti documentative
Giuseppe Salari – Rocca Paida -Bollettino Storico della città di Foligno 1991
Scuola secondaria di primo grado, classe 1AC
Archivio di Stato di Assisi – Rendiconto spese per la permanenza del Cardinale Soderini.
A. Fortini – Vita di San Francesco
Adriano Tini Brunozzi – In Armario Communis, aspetti della storia attraverso le carte dei suoi archivi – 1995
Nota di ringraziamento
Da questa pagina sentitamente e doverosamente ringrazio Federica Romani responsabile dell’Archivio di Stato di Assisi per l’attiva collaborazione e per la pazienza manifestata nei miei confronti.
Nota
L’impaginazione del testo settecentesco è di Christian Martellini”
Da vedere nella zona
Castello di San Giovanni di Collepino
Castello di Armenzano
Castello di Nottiano
Grotte di San Francesco al Fosso Vettoio loc. Cerqua Grossa
Mulino Buccilli su fosso dell’Anna
Molino di Pollo Sul Fosso dell’Anna
Abbazia di San Silvestro
Castello di Collepino