Borgo di Rasiglia – Foligno (PG)
Cenni Storici
Sorge nei pressi dall’antica via della Spina, importante fin dall’epoca romana per i traffici commerciali tra Adriatico e Tirreno ed in particolare tra Roma e la Marca anconetana.
Le prime informazioni sulla Comunità risalgono agli inizi del XIII secolo e si trovano nell’archivio dell’Abbazia di Sassovivo.
È menzionata come “curtis de Rasilia“.
Nel XIV secolo, anche a difesa della strada, furono costruite alcune fortificazioni, tra le quali va ricordato il Castello dei Trinci, in posizione strategica per il controllo della valle del Menotre.
Nell’Archivio priorale della sezione dell’Archivio di Stato di Foligno si custodisce lo “Statuto del Danno Dato” di Rasiglia.
Il documento, costituito da 25 carte pergamenacee, si può far risalire alla metà del ´400.
Nella prima metà del Seicento, diminuita l’importanza militare, Rasiglia si affermò per le attività artigianali (mulini, opifici) grazie alla forza idrica proveniente dal fiume Menotre.
Le attività più importanti erano il mulino Angeli, il mulino Silvestri, il mulino e il lanificio Accorimboni, il lanificio Tonti e rimasero attive per tutto l’Ottocento e la prima metà del Novecento; dopo la seconda guerra mondiale, nonostante la petizione degli abitanti, i lanifici si trasferirono in città; l’ultimo chiuse intorno al 1980.
Nel periodo pre-bellico Rasiglia era ancora molto ricca di attività commerciali e artigianali: contava due lanifici almeno otto mulini quattro banche ed un ufficio postale.
Sfruttando la potenza dell’acqua prosperavano mulini e filature di particolare importanza: la manifattura di coperte in lana pregiata fatta con particolari filati era particolarmente richiesta anche al di fuori della nostra regione.
C’erano ben quattro sportelli bancari, uno dei quali era una filiale della Cassa di Risparmio di Foligno, aperta fin dai primi anni del secolo scorso, e dal 1919 al 1929 la Cassa Rurale di Rasiglia.
C’era anche un piccolo convento di suore, asilo e scuole elementari.
Durante il periodo bellico furono trasferite a Rasiglia alcune lavorazioni delle industrie aereonautiche di Foligno, danneggiate dai bombardamenti.
Alla fine della guerra la povertà assoluta, le poche occasioni di lavoro, la chiusura delle attività industriali spinsero la gente a lasciare il paese e migrare verso le grandi città; gran parte degli abitanti si è spostata a Foligno.
Per Rasiglia cominciava così un lento e inesorabile declino.
La popolazione che nel 1940 era pari a 350 anime nel 1985 la popolazione era ridotta a 168 anime; nel 2010 ne contava 74, considerando anche gli abitanti delle frazioncine come Ascolano, Fabriano, ecc. che gravitano su Rasiglia.
Severamente danneggiata dal terremoto del 1997, Rasiglia è oggi (2018) quasi completamente ristrutturata.
È tuttora sede di Comunanza agraria, costituita il 7 luglio 1912.
Rasiglia è un luogo perso nel tempo, in simbiosi con l’acqua, nel passato elemento essenziale per ogni attività di lavoro e nella vita quotidiana.
L’acqua, proveniente dalla fragorosa sorgente di Capovena, attraversa con molte diramazioni tutto l’abitato ed era utilizzata come forza motrice per alimentare molini, gualchiere e altre attività.
L’abitato conserva ancora le caratteristiche tipiche del borgo medievale raccogliendosi in una struttura ad anfiteatro, caratterizzato dai corsi d’acqua che l’attraversano, rendendolo unico e affascinante.
Fonti documentative
www.rasigliaelesuesorgenti.com
http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=31355
https://www.umbriatourism.it/it/-/rasiglia-e-le-sue-sorgenti
https://it.wikipedia.org/wiki/Rasiglia
http://www.ittfoligno.it/rasiglia/Storia%20di%20Rasiglia.htm
Nota
La galleria fotografica è di Alberto Monti, il testo è di Silvio Sorcini.
Per la visita gratuita guidata ai vecchi opifici
Occorre contattare:
Giampaolo 3771111961
Alvaro 3493225921
Sabato e Domenica sempre, gli altri giorni per appuntamento.
Da vedere nella zona
Santuario Madonna delle Grazie
Castello di Morro
Mulino Silvestri
Antico telaio
Rocca dei Trinci