Pozzo del Casalino – Città della Pieve (PG)
Cenni Storici
L’antichissimo pozzo è posizionato in una piccola piazzuola sulla via del Casalino, antico quartiere di Città della Pieve e attuale Terziere, ed è rappresentato da una colonna ottagonale in mattoni.
La costruzione dello scavo risale all’epoca romana ed è stato poi utilizzato in epoca medievale quando il paese diventò Castello e questa riserva di acqua era indispensabile nei momenti di assedio in quanto si trovava all’interno delle possenti mura.
Fu costruito come detto dai Romani che qui avevano una fiorente comunità, e gli abitanti avevano bisogno di un approvvigionamento costante di acqua.
Lo scavo va a prelevare la risorsa idrica direttamente da una sorgente e non è alimentato dalle acque superficiali di scolo, è profondo 35,70 metri ed ha un diametro di 3,34 metri (da quota 496,70 metri s.l.m. a quota 461,00 metri s.l.m.).
All’interno sgorga una sorgente abbondantissima d’acqua, chimicamente pura, a circa 1,50 metri dal fondo, il pozzo presenta un cunicolo lungo circa 200 metri che collega la cisterna con la “Fontana delle Cannelle” (già Fonte di dentro) situata un tempo nei pressi dell’antica Chiesa e Monastero del Fior di Maggio, poi demolita, nello stesso luogo si trova oggi l’ex-Mattatoio Comunale.
Il cunicolo garantisce uno smaltimento costante delle acque di falda captate dall’opera idraulica e regola la presenza d’acqua sul fondo del pozzo, in maniera tale che il livello massimo non superi la quota del pavimento del cunicolo stesso.
Un altro pozzo quasi simile per ampiezza, profondità e costruzione a quello ora descritto, esiste nella piazza centrale, ma non è più visibile poiché è stato chiuso per elevarci sopra il campanile del Duomo.
Aspetto
La cisterna è sotterranea e al centro della piazza ed è indicata da una colonna ottagonale in mattoni su un basamento di pietra costruito tra il ‘700 e ‘800, al di sotto della volta sommitale, si apre la struttura in muratura le pareti verticali sono finite con mattoni pieni in laterizio, il rivestimento prosegue fino al fondo con blocchi squadrati in pietra arenaria.
Da poco tempo anche questa parte sotterranea del monumento è visibile attraverso una lastra di vetro posta sul piano stradale grazie all’impianto di illuminazione appositamente realizzato.
Fonti documentative
Mons. F. Canuti – Nella Patria del Perugino – 1926
http://www.terzierecasalino.it/IL-pozzo-del-casalino
Valerio Bittarello – Guida di Città della Pieve Città d’arte – 1994