Ponte del Diavolo – Cavallara di Gualdo Cattaneo – (PG)
Cenni Storici
Costruzione romana, la cui prima struttura è databile nel II sec. a.C.
L’opera è costituita da un arco a tutto sesto con blocchi rettangolari, ad imbotto assai profondo e con vestigia dell’età repubblicana, realizzato con conci ciclopici in travertino dalla superficie esterna appena sbozzata.
È lungo metri 14,70, largo circa 3 metri e alto altrettanto, scavalca il sottostante fosso che scorre lungo quello che fu il primo tracciato della consolare Flaminia, grosso modo oggi ricalcato dalla SS.316 Foligno-Todi e dalla SS.3 bis Todi-Sangemini-Terni.
Nell’intradosso dell’arcata, su uno dei blocchi, si può ancora leggere l’iscrizione M.V.S. NG (o forse “V.S. IVC“), di significato ignoto e incerta pertinenza.
Il Ponte del Diavolo, oggi, è all’interno di un’area privata adibita a magazzino-deposito di materiali per l’edilizia.
È quasi del tutto nascosto dalla vegetazione, ma, con un po’ di attenzione è individuabile dalla provinciale che porta verso Bevagna.
Per poche decine di metri è oltre il confine tra Bastardo e località Cavallara, e quindi in territorio non di Giano, ma di Gualdo Cattaneo cui la Cavallara appartiene.
È uno dei tanti “Ponte del Diavolo” esistenti in Italia.
La leggenda è sempre la stessa: il diavolo è intervenuto dando una mano a costruire il ponte, ma ha preteso l’anima del primo essere vivente che lo avrebbe attraversato.
Diavolo sempre gabbato, in una qualche maniera, visto che le leggende riferiscono immancabilmente che fu un animale ad esser sacrificato.
Per il Ponte del Diavolo di Bastardo-Cavallara di leggenda ce n’è pure un’altra: se una donna si fidanzava mentre era in ginocchio sopra il ponte avrebbe avuto un matrimonio bello e duraturo.
Si ringraziano i proprietari dell’area per aver consentito l’accesso e le foto.
Fonti documentative
http://www.grutti.com/it/pontedeldiavolo.htm
https://umbriasud.altervista.org/bastardo-misteri-ponte-del-diavolo/?doing_wp_cron=1513931078.9002308845520019531250
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.