Ponte a botte – Scheggia Pascelupo (PG)
Cenni storici
Si tratta di un ponte sulla via Flaminia costruito per superare la forra del fosso La Foce, affluente del Fosso della Scheggia, a sua volta tributario del Burano.
Realizzato a cavallo fra Settecento e Ottocento su interessamento di papa Pio VI Braschi (1775-1799) e con la consulenza dell’architetto in capo della Congregazione del Buon Governo Virginio Bracci (1738-1815), il ponte a “Botte d’Italia” nel comune di Scheggia fu una delle opere più imponenti realizzate in quel tempo.
La struttura fu costruita nel 1806, venne distrutta durante la seconda guerra mondiale dai Tedeschi in ritirata e rifatta uguale nel 1946; in precedenza la Via Flaminia passava più in basso, nel gruppo di case di Fiume, dove era situata una stazione per il cambio dei cavalli.
Il ponte che si eleva per un’altezza di oltre 70 metri, deve il suo nome alla particolare struttura ingegneristica con un’apertura circolare di ventidue metri di diametro.
Nota
Per avere una visione completa dell’opera occorre inoltrarsi nella forra sottostante, ma la cosa è fortemente sconsigliata sia per la vegetazione che cresce rigogliosa che potrebbe aver ostruito il sentiero, sia perché, a seconda dei periodi dell’anno, non è escluso che la forra sia piena di acqua quindi impraticabile.
Non è da escludere l’ipotesi che una qualsiasi bomba di acqua a monte, come sempre più frequente succede visti i cambiamenti climatici, possa far diventare la forra una trappola mortale.
Fonti documentative
https://iris.uniroma1.it/handle/11573/1649784
https://www.lavalledelmetauro.it/contenuti/beni-storici-artistici/scheda/6530.html