Pieve di Santa Maria di Fuori – Cesi (TR)

 

Cenni Storici

Conosciuta anche come Santa Maria de fori, è stato uno dei primi insediamenti di Cesi, ospitò una comunità benedettina.
L’origine è presumibilmente molto antica, la muratura testimonia l’arcaicità del manufatto, della cui fondazione non si hanno notizie certe, ma che probabilmente risale al periodo immediatamente successivo all’abbandono di Carsulae.
La differenza tra le due murature è ben visibile nella zona dell’abside, la più vecchia sembra un tardo “Opus vittatum“, quella più recente è in blocchi ben connessi, tipica del primo romanico umbro.
Secondo il Milij, che però non fornisce prove a supporto di tale affermazione, fu edificata dagli Arnolfi nel 1042.
La prima documentazione certa risale al 1093, quando la Pieve di Santa Maria di Fuori, fu donata dagli Arnolfi ai monaci di Montecassino, insieme a parte di della chiesa di Sant’Angelo.
Alberto, Marco e Berardo degli Arnolfi, confermarono poi tale donazione.
Nel XIII secolo la proprietà passò ai Benedettini, che la ampliarono, aggiungendo una navata sinistra, a tale ristrutturazione fa, probabilmente, riferimento la scritta ANNO DOMINI MCCVIII.
Nei secoli successivi la chiesa subì varie ristrutturazioni, la navata aggiunta fu tamponata, ridotta prima ad oratorio, poi a sagrestia.
Nel 1515 è completata la costruzione della chiesa di Santa Maria Assunta dentro le mura, per quella “de fori” inizia un periodo di declino e abbandono, tanto che, nel 1627, la confraternita del Santissimo Sacramento scrive al parroco, lamentando le “pessime condizioni in cui è tenuta la chiesetta di S.ta Maria de fori” e sollecita lo stesso “a provvedere alla dignità del sacro oratorio“.
Felice Contelori, nel 1675, la trova “quasi tutta caduta, senz’alcun ornamento” ma intorno al 1700 fu restaurata e tornò ad essere attiva, come testimoniato dalla visita pastorale del vescovo di Spoleto, Carlo Giacinto Lascaris; in tale periodo fu, probabilmente, aggiunto l’attuale campanile a vela.
 

Aspetto esterno

La facciata è oggi fortemente asimmetrica, originalmente era a un solo spiovente, con il campanile a vela a un solo fornice, disposto in linea con la stessa, che funge da divisorio fra i due corpi di fabbrica.
L’abside è semicircolare, disposta simmetricamente rispetto alla vecchia chiesa.
Ai lati del portale sono posti due cippi carsulani, un terzo lo si trova tra i grossi massi di sostegno del terrapieno ove sorge la chiesina.
Sulla parete di destra dell’edificio più antico, circa due metri al di sotto del piano di calpestio si nota una porticina murata, per cui forse la chiesa era provvista di una cripta.
Sempre sulla parete di destra, in alto, in prossimità della zona presbiteriale si apre una finestrella, sormontata da una cornice a tutto sesto in laterizio.
 

Interno

L’interno è a navata unica, spoglio e disadorno, la mensa dell’altare è ornata da due fusti di colonna, ai lati dell’altare sono affrescati San Benedetto e un santo non identificabile, unici resti dell’antica decorazione pittorica.
All’interno della chiesa sono presenti reperti di spoglio, frammenti di trabeazione e altro, ma non si è rinvenuto il capitello con volto femminile diademato già utilizzato come acquasantiera.
Sulla parete di fondo è allocata una semplice cantoria.
All’interno della chiesa, ora non più in loco, erano conservate una pala tra le più interessanti della pittura umbra, lo stupendo dossale raffigurante la Madonna col Bambino tra gli angeli e i santi, opera del cosiddetto Maestro di Cesi, datata 1308 e una notevole statua lignea della Madonna col Bambino, pregevole opera duecentesca.
Nell’adiacente sagrestia, voltata a botte e con una finestra sulla parete di fondo a dar luce, l’altare, disposto lungo la parete sinistra, è costituito da un’ara romana con sovrapposta una mensa; sopra, in una piccola nicchia, è murato un bassorilievo paleocristiano, raffigurante un pavone che bruca il mistico grappolo.
 

Fonti documentative

CONTELORI F., Memorie historiche della Terra di Cesi, Roma 1675
MILIJ, EGIDIO ANTONIO Carsoli rediviva ovvero storiche ricerche intorno all’antichissima citta’ di Carsoli nell’Umbria. Opera illustrata con alcune note … aggiunta in fine un indice diplomatico – Macerata: dalla stamperia di Antonio Cortesi, 1800
NESSI S. CECCARONI S.San Gemini e dintorni Pro Loco Sangemini 1975
ROSSI PAOLOChiese storiche del territorio di Cesi
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

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