Pieve di San Zenone – Gagliole (MC)
Cenni Storici
Nei pressi della confluenza del Fosso Mignano con il fiume Potenza, in località Selvalagli, sorge la chiesa denominata attualmente Madonna della Pieve.
Questa chiesa, che in antico si chiamava Pieve di S. Zenone, è un edificio costruito quasi interamente con conci di arenaria.
La chiesa, pur avendo subito alcune modifiche in varie epoche, si presenta tuttora in gran parte nella sua struttura originaria.
La parte più interessante risulta, a prima vista, la facciata divisa orizzontalmente in due parti e verticalmente in tre da quattro lesene nella parte superiore che continuano il piccolo corpo avanzato nel quale si apre la porta principale (cm. 180 x 80).
Quest’ultima, di piccole dimensioni, mostra un archetto di pietra calcarea bianca, sormontato da una piccola decorazione a scacchiera e, un tempo, dallo stemma della basilica lateranense, presente anche in San Giuseppe di Gagliole.
Un motivo ornamentale di quattro archetti chiusi, a destra e a sinistra della porta, conclude la decorazione della facciata esposta ad ovest.
Nel lato sud della chiesa, diviso da alcune lesene verticali, si apre una porta interamente realizzata in laterizio, risalente al XVI secolo.
Nello stesso lato poi si nota un’ampia arcata richiusa che fa pensare all’esistenza, in tempi passati, o di un’absidiola oppure di un altro edificio unito alla Pieve.
Il lato est presenta l’abside della chiesa nella quale si aprono delle monofore riaperte in un recente restauro.
Il lato nord della Pieve, quasi aderente alla collina, risulta ampiamente ricostruito, probabilmente per far fronte all’umidità proveniente dal terreno retrostante.
L’interno della chiesa ad una sola navata, misura metri 22×5,5 ed è alto circa metri 14.
La copertura è costituita da travature di legno che sostengono, tramite dei travicelli, delle pianelle colorate per metà di bianco che danno un particolare effetto policromo.
All’interno della chiesa è particolarmente degno di nota un affresco del XVI secolo rappresentante una Madonna con Bambino che probabilmente ha fatto modificare la dedicazione dell’edificio sacro.
Fonte documentativa
Mazzalupi-Rocchetti, “Gagliole. frammenti di storia”. Mierma. Camerino 1993.