Pieve di San Lorenzo – Collerisana di Spoleto (PG)


 

Cenni Storici

È una delle più antiche pievi della diocesi spoletina.
Sorge sul versante di Collerisana che affaccia sulla piana di Santo Chiodo, lungo l’antico e importante itinerario che collegava Spoleto a Carsulae, unendo così i due diverticoli della via Flaminia.
È stata eretta su una tomba a camera romana, probabilmente la costruzione originaria è altomedioevale, ma è stata ricostruita in epoca romanica, forse intorno al XII secolo.
Nel trecentesco codice Pelosius è descritta come “Plebs. S. Laurentii de Grutturis est. libr. 52 flor. 13. Est unita S. M. Maiori de Spoleto“.
Nel 1717 l’interno è stato completamente rinnovato per iniziativa del parroco, Bernardo Brabanti.
Nel 1976 è stata alienata a privati.
 

Aspetto esterno

La chiesa si presenta oggi in veste romanica.
La facciata, a due spioventi, è caratterizzata da un portale, costituito da blocchi massicci e ad arco ribassato: è probabilmente quello della costruzione originaria altomedioevale.
Sopra si trova una bifora che ha perso la colonnina mediana.
Ancora sopra, in linea con la facciata e disposto centralmente, è il ricostruito campanile a vela a doppio fornice, ancora fornito di due campanelle.
Sul lato sinistro si apre un grande portale accuratamente rivestito di pietre conce, dall’aspetto sembra risalire al XIII secolo; sulla destra è addossata la sagrestia.
 

Interno

L’interno, ad una sola navata, si presenta oggi nell’aspetto conferito dalla ristrutturazione settecentesca, desolatamente spoglio e adibito a magazzino.
Vi erano tre altari, oggi privi delle pale che li ornavano, sulla parete di fondo si trova un mal conservato affresco seicentesco, raffigurante la Madonna, un Santo Vescovo e San Carlo Borromeo.
Al di sotto della sagrestia della chiesa si conserva il sepolcro della gens Codonia (tomba a camera con volta a botte e porta in travertino), sul cui architrave è incisa un’iscrizione dedicata a L. Codonius Severus (CIL XI, 4861).
Oggi è adibito a ripostiglio.
Nelle immediate adiacenze dell’edificio vi sono numerosi blocchi di spoglio, vi sono state lette alcune lapidi, la prima si trovava in una vaschetta in travertino ornata a rilievo, reca un’iscrizione paleocristiana, incisa su una lastra di marmo misurante 0,091 x 0,44 x 0,25, vi si legge:
HIC . AVIAM .NEPTEMQVE .LOCVS .POST .FATA . RECEP/R .QVASQVE .DIES . OLIM S FECERAT .VNIANIMES .EVOLKL .AD .SVPEROS . MENT/S .QVOQVT .GRATIA . SIMPLEX SARCOFAGVTA . DVPPLEX ** CORPORA .NVNC .SOCIAT .ALTERNIS .PRESTAMI .VOTIS .SIC .LVMINE .VERO .TVNC .IACVERE . SIMVL K” NISVS .ET .EVRIALVS .PROBATIA .AVIA .DP .XIIII .KAL . NOVEMB S CONCORDIA .NEPVS .DP . PRID S KAL .SEPTVENANTIO .IVNIORE . CONS(VLE) .ALIO .
Nell’edificio sono presenti altre due iscrizioni (CIL XI, 4913, 4978), di cui una ancora in sito sul muro posteriore, misurante metri 0,38 x 0,35 x 0,11 con cornice di zoccolatura ornata di motivi decorativi:
N O . / PEIVS / UTIS . I/ M V I /LAETV/. FLAVIA;
la lapide è probabilmente funeraria e può essere così letta integrata: . . .[patro]no municipi.. .f… [Pom]peius.Laetu[s] . . ./ [coho]rtis . (primaé) . Flavia[e] . . .
 

Nota di ringraziamento

Si ringraziano i gentili proprietari per aver consentito di far foto all’interno della chiesa e della tomba.
 

Fonti documentative

GENTILI, GIACCHÈ, RAGNI, TOSCANO, L’Umbria – Manuali per il territorio – Spoleto – Edindustria Roma, 1978
Rambaldi Alceo Nuove epigrafi romane a Spoleto in Bullettino della Commissione archeologica comunale di Roma volume LXXIII 1949 – 1950
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

Link coordinate: 42.736090 12.717097

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>