Parco A. Grilli e gli Stoni di Fiuminata (MC)
Cenni Storici
Ambiente di acque sorgive: gli “stoni” di Fiuminata
Un tempo la Piana di Fiuminata era occupata da un lago di cui oggi restano solo questi due gruppi di sorgenti, che localmente sono chiamati “stoni”, termine la cui etimologia non è nota. Essi corrispondono a dei pozzi naturali caratteristici, profondi qualche metro, i quali in superficie danno origine a questi singolari ambienti umidi. La loro vegetazione è costituita da piante erbacee idrofitiche (con foglie sommerse o galleggianti), che vivono nelle aree permanentemente inondate (per esempio Nasturtium officinale, Callitriche cfr. palustris, Glyceria sp., Sparganium erectum e Berula erecta) ed elofitiche (con apparati fogliari subaerei), che vegetano su suoli che tendono a disseccarsi in superficie, nel corso della stagione estiva (come Typha latifolia). Particolarmente importante è la presenza della Riccia fluitans, una specie briofitica alquanto rara per le Marche, dove si rinviene solo in pochissime stazioni. Tra le essenze legnose presenti si ricordano il pioppo nero (Populus nigra), il pioppo cipressino (Populus nigra var. italica) ed il sambuco nero (Sambucus nigra). Gli stoni hanno da sempre alimentato la curiosità dei fiuminatesi, dando adito anche a simpatiche credenze e leggende, che oggi fanno parte del patrimonio culturale del paese.
Gli Stoni
Un fenomeno naturale che da sempre ha suscitato interesse nella popolazione locale e nel mondo scientifico è rappresentato dagli “Stoni” di Fiuminata. Gli Stoni di Fiuminata sono sorgenti naturali (risorgive) che si trovano ai margini della piana fluvio-lacustre del Fiume Potenza, allo sbocco della Valle di Quadreggiana; in questa zona i depositi fini (limi e argille) di origine fluvio-lacustre, originati
cioè quando l’attuale piana di Fiuminata era occupata da un lago, sovrastano ghiaie alluvionali grossolane e detriti, provenienti dalla Valle di Quadreggiana. I corpi ghiaiosi permeabili della Valle di Quadreggiana contengono una falda idrica, le cui acque defluiscono con percorso sotterraneo da Quadreggiana verso la più bassa valle del Fiume Potenza, dove sono costrette, per il principio dei vasi
comunicanti, a risalire in superficie a causa dello sbarramento costituito dai limi ed argille impermeabili sovrastanti. La risalita (risorgenza) avviene in depressioni nella piana appena percettibili, che vengono ampliate in infossature con forma pressoché ad imbuto (gli attuali laghetti degli Stoni) dal flusso delle acque per erosione e trasporto di materiale fine: le acque in particolare risalgono attraverso polle poste nelle parti centrali di questi laghetti sub-circolari intercomunicanti, di cui i principali e più importanti hanno un diametro di circa 1310 metri ed una profondità di almeno 10-15 metri; le acque confluiscono poi nel Fiume Potenza.
tavola informativa