Palestra di Roccia Leopoldo Cartoni – Castelletta di Fabriano (AN)
Cenni Storici
Dal castello alla rocca del conte poi un po’ di …”Palestra”.
Dall’abitato di Castelletta si sale, per l’asfalto, verso il valico.
Lo sguardo, subito attratto dall’elegante sagoma del Revellone, ne segue la dentellata cresta Sud-Est e traguarda, poco dietro, il gemello Monte Murano, oltre la Gola della Rossa, anche lui slanciato e roccioso, per poi adagiarsi sui verdeggianti colli e variegati coltivi dell’Esinante.
Al centro del Revellone alcune ben disposte strutture rocciose incuriosiscono ad una visita che però consigliamo di rimandare al ritorno. Subito dopo il cimitero, a sinistra, si taglia per il tondeggiante Cerreto fino ai Falaschieri, poi, a destra, per largo sentiero nel bosco, tralasciando le deviazioni sulla sinistra.
Allo scoperto, per ripida e breve salita, si arriva con alcune svolte alla croce nell’esiguo spazio della vetta.
Il panorama che si offre è notevole per bellezza, vastità e varietà. Scendendo, seguire l’asfalto fino all’area di sosta per andare, diritti, con sentiero pianeggiante, alla seconda area attrezzata.
Ci troviamo alle porte di un ambiente aspro, da osservare con il naso all’insù. L’ingresso è con piccolo tracciato che taglia la prima cresta per poi salire, ripidissimo ed accidentato.
Fare molta attenzione a dove si mettono i piedi e…in alto. Qui, tra un: “tira”, “recupera”, “molla tutto” può cadere qualche sasso. Non si sa mai!
La “Palestra”.
Tra Castelletta ed il valico un sentiero porta a delle conformazioni rocciose ben individuabili per il caratteristico antro posto al centro. Un uomo, Leopoldo Cartoni, medico condotto a Castelletta, pioniere dell’arrampicata, solitario e coraggioso, inizia qui la sua avventura alpinistica. Alcuni suoi allievi ne hanno raccolto l’eredità percependo la validità del luogo.
La Palestra di Castelletta nasce dalla necessità di avere a disposizione una struttura rocciosa inserita in un ambiente montano gradevole e di facile accesso. Uno spazio raccolto e ben controllabile per arrampicate, corsi, esercitazioni, prove materiali, manifestazioni. La Palestra è stata pensata ed individuata nel 1976 dal CAI Fabriano, quando il concetto stesso di palestra era molto vago sia nell’ambiente alpinistico sia fuori. Occorrono quattro anni per sistemare, disgaggiare, ripulire e contemporaneamente “aprire” dieci vie di varie difficoltà. La palestra è intitolata alla memoria di “Poldo”. Molto apprezzata e frequentata, subisce negli anni ampliamenti e radicali sistemazioni in particolare, nel ’89-’90, per opera della Scuola Alpinismo CAI Ancona. Dall’inizio del 2000 il CAI Fabriano non effettua più la manutenzione. Rimane un piccolo patrimonio affidato alla cura, alla prudenza ed al buon senso di tutti gli alpinisti.
Un pioniere coraggioso: Leopoldo Cartoni.