Palazzina Sabatelli – Sant’Ippolito (PU)
Cenni Storici
Pian di Rose è la zona nella quale avvennero i primi insediamenti del territorio, lungo le rive del Tarugo e del Metauro. Viene nominata “Piano della Rosa” – e in seguito Pian di Rose – nel corso del XIX secolo. Il complesso della “Palazzina Sabatelli”, è nato come residenza di campagna e fu costruito verso il 1630 dal nobile Cavaliere Giovanbattista Sabatelli (1601 – 1635) di Fossombrone sul luogo dove sorgeva un’antica casa con colombaia. Il nipote Tiberio (1637 – 1688) aggiunse la gradevole cappella gentilizia dedicata a S. Abbondio con antistante porticato a tre archi, abbellì ulteriormente la già preziosa volta e costruì la casa colonica con adiacente casa padronale e neviera.Con la morte di Innocenzo (1657 – 89) Palazzina Sabatelli passò, dopo una lunga lite giudiziaria, alla nobile famiglia Sorbolonghi, anch’essa destinata all’estinzione col marchese Giacomo nel 1875. Da questa data in avanti la villa, sempre destinata alla villeggiatura, passò alla famiglia Vettori ed infine ai Falletto: in seguito, una volta inserita nel comune di S. Ippolito appartenne ai conti Falletti. La costruzione propriamente detta “La Palazzina- Villa storica” (Figura 1), di recente ristrutturazione, è costituita da due piani fuori terra, da una galleria sotterranea ad uso di cantina nonché da una torre che presenta altri tre piani in elevazione. Gli ambienti al piano terreno del pregevole edificio erano stati fin dall’origine concepiti con funzione di servizio; il piano superiore, era destinato in passato a saltuaria residenza signorile, come testimoniano gli interessanti cicli decorativi dipinti a tempera sui soffitti di alcune sale: decorazioni grottesche risalenti ai secc. XVIII-XIX con raffigurazioni di scene di vita campestre o immagini allegoriche allusive alla vita di campagna (villici armati di “schioppo” a tromboncino e pugnali, forse briganti, figure femminili di significato metaforico) che sembrerebbero anche riprodurre analoghe più antiche decorazioni sottostanti. A questo piano si accede attraverso due rampe esterne che conducono all’ordine superiore del doppio loggiato che si imposta lungo i fianchi dell’edificio. Il piano residenziale non ha altri disimpegni se non l’ingresso sulla loggia meridionale; il primo piano è inoltre collegato al piano terreno in corrispondenza della torre, mediante una scala a chiocciola in pietra, mentre i piani superiori della torre sono accessibili attraverso rampe in legno; l’ultimo piano della torre presenta quattro coppie di archi ed espleta la funzione di belvedere.