Oratorio Madonna dei Lumi – Sant’Elpidio a Mare (FM)
Cenni Storici
Sul colle Castello, in mezzo al verde, si ergono i ruderi dell’ex chiesa di Sant’Agostino Vecchio, cara alla memoria locale come Madonna dei Lumi: la massiccia facciata senza timpano e la base delle mura perimetrali della chiesa dell’antico e importante convento agostiniano, fondato nei primi anni del Duecento, fra i primi insediamenti dell’ordine eremitano nel Fermano. Addossata a una parete è una piccola cappella, l’Oratorio della Madonna dei Lumi, che dal 1760 racchiude alcuni dei più significativi oggetti della storia medievale di Sant’Elpidio a Mare. Abbandonata dopo il sacco della città nella notte dell’8 settembre 1377, verso la metà del ‘700 i resti della chiesa furono smembrati per ottenere laterizi per il nuovo convento al centro della città. Fu risparmiato solo l’Oratorio, nel quale si conservano tuttora un affresco del XIII secolo – la Madonna dei Lumi, così detta per le tante stelle lucenti che la circondano, che nei secoli ebbe fama di essere miracolosa – e uno stupendo altare in pietra di arte veneta datata 15 maggio 1377. Quest’altare-sarcofago, la più grande opera lapidea veneta del XIV secolo nelle Marche, è sovrastata da un grande lunotto raffigurante Sant’Agostino nell’atto di dare la Regola ai suoi seguaci, sotto lo sguardo di santi protettori. L’urna fu costruita per custodire la Sacra Spina della Corona del Cristo, come si legge nella scritta che vi campeggia. La storia della reliquia è parte della storia cittadina: fu donata dal re di Francia Filippo IV l’Ardito all’elpidiense fra’ Clemente, uditore speciale del papa al Concilio di Lione Il (1274), che a sua volta la donò al convento agostiniano di Sant’Elpidio. Clemente, poi Priore generale, riformatore e promulgatore (1290) delle Costituzioni dell’Ordine, fu beatificato, e ora è compatrono della città. Il sarcofago, per secoli smembrato e abbandonato, fu restaurato nel 2006, e ricostruito all’interno dell’Oratorio, nel frattempo divenuto proprietà comunale. Il perimetro della ex chiesa, ora all’aperto, viene utilizzato per iniziative religiose estive. Andrebbe recuperato come spazio culturale all’aperto.
Giovanni Martinelli
Mappa
Per approfondimenti:
www.santelpidioamare.it
www.associazionesantacroce.it