Oratorio di San Bernardino da Siena – Collemancio di Cannara (PG)
Cenni Storici
L’Oratorio di San Bernardino da Siena sorge quasi adiacente alla chiesa parrocchiale di Santo Stefano, anch’esso con due ingressi, uno sul vicolo cieco tra le due chiese e uno sulla strada principale prolungamento della piazza.
L’edificio ha subito numerosi rimaneggiamenti nel corso dei secoli, dimostrato dalle numerose porte tamponate che presenta nelle due facciate ( almeno 3).
A giudicare dall’aspetto architettonico dovrebbe essere coeva alla chiesa parrocchiale, ma probabilmente tutti i rimaneggiamenti che ha subito ne hanno snaturato l’aspetto originale.
La chiesa viene utilizzata per la funzione religiosa in onore a San Bernardino il 20 maggio e in poche altre occasioni.
Aspetto esterno
Ha una struttura a capanna con lo stesso orientamento spaziale della chiesa madre e una facciata con un campanile a vela sul lato sinistro.
Ha un portale con una lunetta a sesto acuto sovrastato da una croce al cui interno è raffigurato il Santo titolare con la scritta “ Manifestavi nomen tuum hominibus”.
La porta laterale ricalca la forma dell’originale nel suo aspetto solo che all’interno della lunetta compare un cerchio con il monogramma di Gesù “IHS” Iesus Hominum Salvator, tradotto in lingua italiana come “Gesù Salvatore degli Uomini” (cioè “dell’Umanità”).
Interno
All’interno è affrescata con 6 quadri che rappresentano la vita di San Bernardino da Siena, di scarso valore pittorico:
1. Primo quadro (partendo dalla parete sinistra) rappresenta il Santo che a Mantova attraversa il fiume sopra un mantello
2. Il secondo – San Bernardino da Siena riceve l’abito francescano
3. San Bernardino da Siena risana un lebbroso
4. Il Santo riscatta i prigionieri
5. La morte del Santo 20 maggio 1444
6. San Bernardino da Siena resuscita un bimbo ucciso da un toro.
Davanti l’altare maggiore campeggia un tela dove è dipinta una Madonna in trono con Bambino tra San Bernardino da Siena e San Francesco con ai piedi un gruppo di flagellanti.
In controfacciata campeggia un monogramma di Cristo entro un sole raggiante affiancato da due angeli e sopra la porta una lapide dipinta che ricorda l’anno del restauro (1937) e coloro che lo realizzarono cioè il Pievano Don Raniero Morettini ed i Priori Porzi Alessio, Capolungo Zefferino e Alocchi Mario.
Fonti documentative
https://it.wikipedia.org/
M.G. Turrioni – Collemancio: a spasso nel tempo 1900-1970 – 2016