Oratorio della Madonna del Sole – Arquata del Tronto (AP)

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Cenni Storici

All’interno dell’incasato della frazione di Capodacqua, il cui territorio confina con quello del comune di Accumuli, nel Lazio, esiste un autentico gioiello architettonico, l’oratorio a pianta ottagonale dedicato alla Madonna del Sole, attribuito, in origine, al noto artista Cola dell’Amatrice. Sul bel campanile a vela, la campana reca incisa la data 1558. Il tempietto, voluto dalla comunità e costruito nel 1528, ha una pianta centrale e un alzato assai elegante che si riscontra in altri luoghi della zona appenninica dell’Italia Centrale. La pianta ad ottagono ha chiaro valore simbolico: l’ottagono, figura mediatrice fra il quadrato (la Terra) ed il cerchio (il Cielo) raffigura la salvezza che la Vergine, tramite il suo Figlio, assicura al popolo dei credenti. All’esterno la facciata è abbellita da un rosone, situato sopra l’ingresso principale, da iscrizioni e dalle stilizzazioni del Sole e della Luna. Proprio questi due simboli accentuano la valenza simbolica dell’edificio in quanto le stilizzazioni dei due astri legano l’immagine del tempietto e di Maria ad una cosmologia sacra dove la fede e la spiritualità sono in armonia con i ritmi della vita. L’interno presenta affreschi del ‘500, attribuiti a diversi artisti: quello più interessante è sicuramente l’Assunzione della Beata Vergine, un’opera drammatica, scenograficamente complessa e riferibile alla cultura rinascimentale. Sopra l’altare maggiore un quadro di un autore ignoto, la “Madonna tra le nuvole”, si ricollega ad un fatto avvenuto in epoche lontane. In passato erano frequenti le liti tra Norcia e la comunità di Capodacqua per il possesso dei ricchi pascoli e dei boschi di Forca Canapine. Durante uno di questi incidenti la tensione era arrivata a tal punto che sembrava inevitabile il ricorso alle armi; per evitare scontri sanguinosi i contendenti si accordarono per interrompere lo scontro nel momento in cui ci sarebbe stato il primo caduto. All’improvviso una fitta nebbia impedì il proseguimento della contesa. Dal lato dei nursini, la nebbia appariva come una nuvola impenetrabile mentre da quello dei capodacquani la Madonna del Carmelo, assisa in trono con in braccio il figlio, dava mostra della propria benevolenza. Un soldato di Capodacqua approfittò della confusione e uccise uno di Norcia, ponendo fine alla tenzone e fissando così i confini delle rispettive competenze territoriali. A ricordo dell’intervento miracoloso della Vergine, gli abitanti della frazione, a Luglio, celebrano una processione seguita da una grande festa popolare. A Capodacqua si possono anche osservare caratteristici balconi di legno, costruiti in legno di castagno, assai resistente alle intemperie, occupano in tutta la lunghezza la facciata delle case esposte a solatio. Le mensole, che aggettavano per circa un metro e sostenevano il pavimento di tavole, erano in tronchetti squadrati ed erano collegate al tetto mediante montanti, anch’essi di legno. Questo tipo di balcone è una costruzione tipica dell’Alto Medioevo ed è, probabilmente, un’eredità diretta delle invasioni barbariche seguite alla caduta dell’Impero Romano.

Per informazioni e contatti: www.diocesiascoli.it

 

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