Oratorio del Carmine – Urbania (PU)
Cenni Storici
L’Oratorio della Madonna del Carmine ad Urbania è una vera chicca che vale la pena di un breve viaggio. La trovate quasi sempre aperta. E’ una piccola Chiesa di circa 5,5 metri per 3,60. Si trova di fronte ai giardini pubblici sull’altro lato della strada (a sinistra arrivando ad Urbania). L’architettura della parete d’ingresso è molto semplice. Ma quando entrate vi meraviglierete di trovare un autentico gioiello. La Chiesa è stata restaurata e inaugurata nel corso delle festività natalizie del 2013. Non si tratta di affreschi ma di pitture murali, che nel corso del tempo, anche a causa di umidità e di agenti atmosferici, andavano deteriorandosi e staccandosi. Il restauro è stato promosso dalla Parrocchia e dal Comune e sostenuto anche da uno sponsor privato (Incom). L’illuminazione non è ancora al massimo, ma le pitture in una giornata di sole, sono ben visibili. Come accade frequentemente anche questo restauro ha consentito felici scoperte. Ne parla Vincenzina Tancini che ha eseguito il restauro insieme a Paola Zollia. “Nel corso del restauro si sono fatte delle scoperte nel soffitto. Sono state rimesse in luce alcune scene che componevano la visione del paradiso. Infatti ciò è documentato dal vescovo Fabbretti (1736 -1747) nella sua Visita pastorale in cui annota che il soffitto era interamente decorato con la scena del Paradiso (Rossi – Moretti). Questa felice tradizione di devozione popolare si continua anche oggi con l’intervento della comunità e di alcuni benefattori a conservare e rivalutare questo storico monumenti d’arte e di cultura”
“Ha origine da un’edicola extra muros, chiamata nel 1478 “la majestà de porta de sopra”, diventata nel 1499 cappellina con altare, presa in possesso nel 1514 dagli Agostiniani. Nel 1610 fu eretta la Confraternita del Carmine a pro delle anime del Purgatorio, e da allora è chiamata Oratorio della Madonna del Carmine, al cui altare veniva applicata una teletta con un occhio aperto perché si vedesse l’antico affresco, dipinto con le Aniem del Purgatorio, opera di Gianfrancesco Guerrieri. Sulla parete, entro una cornice di arenaria decorata a candelabre e nel 1529 dorata, attribuita ad Ambrogio Barocci, attivo nel palazzo Ducale di urbino, è contenuto un affresco eseguito nei primi anni del Trecento, da Giuliano da Rimini, raffigurante la Madonna in trono con Bambino, in origine collocato nella rocca durantina, ma trasportato con tutto il muro nell’oratorio quando, nel 1517, la rocca fi abbattuta. Nel 1579 sugli affreschi dell’Oratorio intervenne il pittore Giustino Salvolini (Episcopi). Nel 1604, come è scritto nell’immagine del profeta Isaia, l’altro pittore durantino Giorgio Picchi decorò le pareti con le storie della vita della madonna, a cominciare dalla Natività, quindi la Presentazione al Tempio (parete destra) la Visitazione di S. Elisabetta e l’Assunzione (parete sinistra), il profeta Isaia e il re David (sulla parete d’entrata), mentre a lato della Madonna in trono, il Picchi con i suoi brillanti colori racconta l’Annunciazione. Intorno alla metà del sewc.XVII il plasticatore urbaniese Tommaso Amantini (1625-1679) eleva la mensa del piccolo altare sostenuto da due splendidi putti eseguiti secondo i dettami del barocco romano”.
Dalla Guida Le Chiese di Urbania a cura dello storico Corrado Leonardi.