Oratorio dei Pellegrini – Assisi (PG)

Cenni Storici

L’Oratorio dei Pellegrini, piccola cappella costruita nel 1457, è sito in pieno centro storico di Assisi ed è parte integrante della Casa Madre dell’istituto delle Suore Francescane Missionarie di Assisi. L’Oratorio fu edificato nel l457 dalla Confraternita di S. Antonio e di S. Giacomo di Compostella. Questa gestiva un piccolo Ospizio annesso, dove alloggiavano, rifocillavano e curavano i pellegrini poveri che venivano alla tomba di S. Francesco. La confraternita finanziò, con offerte degli affiliati e dei benefattori, anche gli affreschi della cappella che furono eseguiti tra il 1468 e il 1477.

Tre furono i pittori del tempo che affrescarono l’edificio:

Matteo da Gualdo (1430?-1507) affrescò la facciata esterna della chiesa che il tempo e gli agenti atmosferici hanno reso quasi illeggibile. Vi rappresentò il Cristo in trono circondato da dodici angeli adoranti e al suo fianco i due santi protettori delle confraternite: S. Antonio a destra e S. Giacomo a sinistra. All’interno dipinse l’intera parete dell’altare e vi pose in latino, sul lato sinistro, la firma e la data del suo lavoro. Tradotta suona così: «Questo lavoro fu fatto nell’anno mille quattrocento sessantotto, il primo di giugno. Lo dipinse Matteo da Gualdo». La parete lunettata contiene al centro la Vergine Maria seduta in trono con il Bambino benedicente, in piedi sulle sue ginocchia. Il Bambino porta in mano un cartiglio con la scritta: «Fiat». Negli scomparti laterali sono i santi titolari dell’Oratorio: S. Antonio e S. Giacomo, ritti davanti ad una balaustra intarsiata. Alle due estremità compaiono due angeli ceruferari, sullo sfondo di una parete in mattoni rossi. Sulla trabeazione siedono sei angioletti nudi che giocano tra i fiori. Nella lunetta superiore è rappresentata l’Annunciazione. L’angelo e la Madonna sono separati dal vano della finestra.

Pierantonio da Foligno detto il Mezzastris (1435?-1506) ha affrescato quasi tutto il resto della Cappella. Sulla parete destra, divisa in due scomparti, sono rappresentati due miracoli della leggenda di S. Giacomo: Il miracolo del giovane innocente impiccato e salvato da S. Giacomo e il miracolo dei galletti arrostiti che risuscitano sul piatto a testimonianza contro il giudice che aveva condannato a morte il giovane innocente. Sulla parete di fondo, sopra la porta, è rappresentato Cristo benedicente. È racchiuso in una mandorla e contornato da sei cherubini; ha l’aspetto giovanile e indossa una veste bianca. Ai suoi lati, in alto compaiono due angioletti oranti in piedi su una nube, più in basso, quattro angeli adoranti. Agli estremi del comparto altri due angioletti sostengono gli stemmi delle due confraternite: La «conchiglia» di S. Giacomo e il «Tau» di S. Antonio. Delle tre figure iscritte nei comparti bassi ai lati della porta il Mezzastris ha dipinto solo la figura di S. Antonio. Nella parete sinistra sono rappresentate due scene prese dalla leggenda di S. Antonio: La predica ai cammelli, che la Provvidenza ha inviato a lui carichi di generi alimentari per i poveri, e la distribuzione di denaro ai poveri che accorrono al suo monastero. Le vele del soffitto incorniciano, su sfondo azzurro oltremare, quattro figure di Santi Dottori della Chiesa: S. Gregorio Magno, S. Ambrogio, S. Girolamo e S. Agostino.

Andrea di Assisi, detto l’Ingegno (1450-1521), uno dei migliori alunni del Perugino, fu l’aiuto del Mezzastris negli affreschi della cappella. Sono dovuti alla sua mano i due personaggi, visti di spalle, che assistono al miracolo dell’impiccato, sulla parete destra; ma soprattutto sono sue due delle tre figure rappresentate ai lati della porta d’ingresso: S. Giacomo, sul lato destro, e S. Ansano martire all’estremo lato sinistro. Il paesaggio che fa da sfondo a S. Ansano è chiaramente peruginesco.

Per approfondimenti maggiori: www.suorefrancescanemissionariediassisi.com

 

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