Olivo di Sant’Emiliano – Trevi (PG)
Notizie Storiche
In un antico codice del 9° secolo che narra del martirio di S. Emiliano (o Miliano), primo vescovo di Trevi, si legge che “lo legarono ad una giovane pianta d’olivo” per decapitarlo.
Correva l’anno 304 d.C; di origine armena, Emiliano fu inviato a reggere la chiesa locale, ma in seguito all’editto di Diocleziano, fu preso e dopo numerosi supplizi, fu legato ad un olivo novello e poi messo a morte.
L’olivo in questione, da tempo immemorabile, è indicato con questa pianta monumentale che dista soltanto duecento metri dall’Abbazia benedettina di Bovara e cresce su terreno che da sempre fu della medesima abbazia.
È ritenuto l’olivo più antico dell’Umbria e recentemente è stato censito tra le piante protette e contrassegnato con il numero 102.
Dall’esame genetico risulta appartenere ad una varietà molto affine alla cultivar “Moraiolo” largamente diffusa nella zona e determinante per la caratterizzazione dell’olio di Trevi.
Quello che è certo è che questo olivo ha resistito alle numerose galaverne (gelate particolarmente intense) che periodicamente colpiscono questo territorio e provocano la morte della quasi totalità degli altri olivi.
Attualmente l’olivo di S. Emiliano, circondato da germogli novelli generati dalle radici degli olivi tagliati dopo la gelata del 1929. ha le seguenti dimensioni: DIAMETRO: ml. 9,10 ALTEZZA: ml. 5,00
Bibliografia
http://www.protrevi.com
Cartello esplicativo in loco a cura del Comune di Trevi, Regione dell’Umbria e Comunità Montana monti Martani e del Serano