Museo Archeologico – San Lorenzo in Campo (PU)
Cenni Storici
Il Museo Archeologico del territorio di Suasa, così come il teatro Mario Tiberini si trovano nel Palazzo Della Rovere. Il palazzo fu fatto costruire attorno alla metà del XVI secolo da Giulio Feltrio Della Rovere in corrispondenza del tratto di passaggio settentrionale delle mura di fortificazione trecentesca del borgo di San Lorenzo in Campo, sulle fondamenta di un bastione e di un edificio. Giulio della Rovere, eletto commendatario dell’Abbazia nel 1570, fece di San Lorenzo la sua residenza e vi fece costruire il palazzo ora sede del Museo. Il Palazzo subì nei secoli ampi rimaneggiamenti, l’aspetto originario è, dunque, per buona parte perduto. Prospetta, con una poderosa facciata, sulla via di accesso settentrionale al castello, mentre la parte posteriore si affaccia su un cortile interno corrispondente all’ampia platea prospiciente la rocca. Oggi sono ancora visibili le tracce delle ampie finestre del loggiato della galleria verso il cortile, così come i resti di un portale e una finestra inquadrati da corniciature rinascimentali in arenaria presenti su un tratto dell’ala occidentale, su cui si collega il più recente Palazzo Ruspoli. Nel piano nobile vi era un grande salone con soffitto ligneo a lacunari che nel 1811 sprofondò. Il crollo fu occasione per costruire al suo posto un teatro stabile, il cui impianto snaturò, ovviamente, l’assetto architettonico originario di tutto il settore interessato. Il palazzo fu sede amministrativa del “castello” e, similmente a ciò che avveniva nella sfarzosa corte urbinate, doveva dare ospitalità a personaggi di alto rango, a letterati, artisti e musicisti che gravitavano attorno alla famiglia dei della Rovere. Si può agevolmente giungere al Museo dalla piazza Umberto I, antistante la sede Comunale, lungo la provinciale che attraversa il paese, da qui percorrendo via San Demetrio, dirigendosi verso la chiesa Abbaziale, si giunge ad una fontana, svoltando a sinistra su via Cavour si arriva alla scalinata di ingresso del Palazzo della Rovere.
Museo Archeologico del Territorio di Suasa
Il Museo Archeologico del Territorio di Suasa, allestito all’interno di “Palazzo della Rovere”, consente di cogliere l’evoluzione dell’ambiente e del popolamento umano della valle del Cesano. Le sei sale espositive, disposte su due piani, ci fanno ripercorrere la storia più antica della valle, attraverso la sua evoluzione geologica, i fossili della fauna e della flora che la popolavano nel Pleistocene, le testimonianze della frequentazione umana nell’età della pietra e dei metalli, nell’età romana, sino alle soglie del medioevo. Il percorso didattico, organizzato su due livelli, uno per gli adulti e uno per i ragazzi, è integrato da ricostruzioni grafiche di un settore della valle che ne evidenziano il cambiamento nel corso del tempo.
Storia del Museo del Territorio di Suasa
Il primo allestimento di una collezione archeologica all’interno delle sale del piano interrato del Palazzo della Rovere fu ad opera di Gello Giorgi, medico e monaco saveriano, erudito locale che attorno alla metà del ‘900 raccolse diverso materiale locale ed ebbe l’idea di riunirlo in un piccolo Antiquarium. A questi reperti si aggiunsero negli anni anche quelli che via via il Giorgi comperava durante i suoi viaggi anche esteri e quelli che gli venivano consegnati dai membri della comunità locale. Il materiale raccolto, riguarda per la maggior parte la realtà Suasana a cui dedicò una monografia. Alla collezione archeologica si affiancava anche una raccolta etnografica con un’ampia documentazione di storia, vita, cultura e fauna della Sierra Leone, dove il monaco fu in missione. Il Museo è stato ristrutturato ed allestito sotto la direzione scientifica del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna e della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, partendo dallo studio del materiale presente nel precedente allestimento, con l’obiettivo di documentare la frequentazione della Valle del Cesano dalla preistoria sino all’alto medioevo. Nel 2000, in occasione dell’apertura del Museo Civico Archeologico della Città Romana di Suasa di Castelleone di Suasa, l’Antiquarium fu riorganizzato in quattro sale, sempre nel piano interrato, e riallestito con criteri più scientifici cercando di selezionare il materiale di più certa provenienza e dunque di ricondurlo alla realtà territoriale. Tra il 2004 e il 2006 si intrapresero lunghi lavori di restauro che hanno permesso di riportare all’aspetto originario sia il primo piano che i sotterranei del Palazzo della Rovere. Gli interventi, realizzati con il contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e dello Stato (nell’ambito del Docup Ob. 2 anni 2000-2006), furono l’occasione di curare il riallestimento dell’Antiquarium che prima occupava il solo piano interrato. Oggi, dopo la nuova inaugurazione del 2007, Il Museo Archeologico del Territorio di Suasa, consente di cogliere l’evoluzione dell’ambiente e del popolamento umano della valle del Cesano.
Percorsi
La prima sala ci invia alla storia più antica della vallata, mostrandoci l’evoluzione geologica del territorio e i fossili che testimoniano la presenza di fauna e flora tra Pleistocene e Olocene. La seconda sala documenta le prime fasi della presenza umana tra Paleolitico ed Eneolotico, con una consistente rassegna di manufatti litici rinvenuti nel territorio di San Lorenzo in Campo. Sempre in questa sala sono presenti reperti litici, ceramici e metallici che attestano il popolamento della valle nel Neolitico e durante l’età del Bronzo e del Ferro, con corredi funerari pertinenti a sepolture di cultura Picena. La terza sala introduce la romanizzazione dell’ager gallicus e ospita la riproduzione scientifica e funzionante di una groma, lo strumento con cui i coloni romani misuravano e suddividevano i territori conquistati. La quarta sala è dedicata all’età romana con testimonianze del periodo che va dall’età repubblicana sino all’età imperiale. Nelle vetrine sono esposti ceramiche da mensa e d’uso comune, elementi decorativi fittili e lapidei, strumenti in osso e in metallo, un gruppo di statuette votive in terracotta. La quinta sala documenta gli aspetti produttivi di età romana e il periodo di passaggio tra il tardoantico e l’altomedioevo nel territorio, con particolare riferimento alla nascita dell’Abbazia Benedettina di S. Lorenzo. Da segnalare il ricco tesoretto di monete tardoantiche. Un’ultima sezione conserva reperti archeologici di varia provenienza e oggetti etnici africani, a ricordo dell’allestimento originario di questo museo, curato dallo storico locale e frate dell’ordine “Saveriano” Gello Giorgi. In passato infatti nel Palazzo della Rovere vi trovavano posto il Museo Etnografico Africano, oltre che una stanza con le parete interamente tappezzate da francobolli storici, entrambe le collezioni attualmente smantellate, ma ancora conservate in locali comunali in attesa di luoghi idonei alla loro esposizione.