Maestà di San Felice – Spello (PG)
Cenni Storici
L’edicola ha dato origine al toponimo di “San Felice“, essa sorge presso un antico crocevia a poca distanza da Villa Fidelia e dal complesso dell’anfiteatro romano.
L’edicola si presenta come una grossa e tozza struttura muraria di cui la profonda nicchia occupa quasi tutta la parete frontale.
La struttura muraria è stata restaurata nel 1988 ma ha subito ulteriori danni con il terremoto del 1998 e del 2016.
Non mi è stato possibile reperire dal la viva voce degli abitanti della zona notizie, per cui si ignora l’origine, tuttavia va precisato che la maestà oltre a sorgere nei pressi di un crocevia è posta a pochi passi dalla chiesa di S. Fedele, un piccolo Santuario del la fecondità, dove le puerpere fino agli anni 50 erano solite portare “pannolini” (indumenti indossati dai neonati) per intercedere la protezione sui loro figli.
Negli ultimi anni si è rinvigorita la devozione forse perché quel tratto di strada è molto frequentato da gente a piedi che sfrutta il nuovo percorso pedonale, infatti sono sempre di più le persone che si fermano a portare un fiore o una candela.
Aspetto
L’edicola è posizionata su una piattaforma quadrata pavimentata a mattoni.
L’immagine sacra, molto deteriorata, raffigura la Madonna in trono e Bambino fra due Angeli e i Santi Rocco e Sebastiano.
Le immagini dipinte all’interno sono molto deteriorate e quelle delle spalle laterali dell’arco sono completamente perdute per la caduta dell’intonaco.
Nello spessore dell’arco della nicchia a sinistra c’era dipinta una Pietà, anch’essa ora completamente perduta; a destra si notano tracce di una figura.
L’affresco risale al XVI sec., e secondo l’Urbini è da attribuire alla scuola del Perugino.
Fonti documentative
Giuliana Chiucchi – Spello e il suo Spazio Sacro Santuari e Edicole – Tesi di Laurea 1991-1992